L’82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha accolto un evento di grande rilievo culturale: l’incontro promosso dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS (AAMOD), ospitato presso la Sala Tropicana 2 dell’Italian Pavilion all’Hotel Excelsior.
Un appuntamento che ha intrecciato riflessione politica, valorizzazione della memoria storica e sguardo sul futuro delle giovani generazioni di filmmaker.
L’intervento di Vincenzo Vita: memoria, politica e riconoscimento istituzionale
Ad aprire i lavori è stato Vincenzo Vita, presidente della Fondazione AAMOD, che ha ringraziato il presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco e il direttore Alberto Barbera, sollecitando però una presa di posizione chiara sul conflitto in Medio Oriente. Vita ha ribadito la partecipazione dell’Archivio alla manifestazione Pro Palestina, riaffermando il legame profondo dell’AAMOD con i valori antifascisti e democratici sanciti nello statuto della Biennale del 1974.
Durante il suo intervento, Vita ha sottolineato l’importanza del riconoscimento istituzionale dell’AAMOD: grazie a un possibile emendamento alla legge di bilancio, l’Archivio potrebbe entrare ufficialmente nell’elenco delle istituzioni culturali nazionali insieme alla Cineteca di Bologna, al Museo del Cinema di Torino e alla Biennale stessa. «Un traguardo meritato – ha dichiarato – per un patrimonio che custodisce da quarant’anni la memoria critica del nostro Paese».
Archivi come strumenti di ispirazione per i giovani
Accanto a lui, Laura Delli Colli, presidente del Sindacato Giornalisti Cinematografici Italiani, ha rimarcato il ruolo degli archivi non solo come spazi di conservazione, ma come vere e proprie fonti di ispirazione creativa. La memoria audiovisiva, ha evidenziato, rappresenta una linfa vitale per interpretare il passato e trasformarlo in linguaggi nuovi capaci di parlare al presente.
Premio Cesare Zavattini: dieci anni di giovani sguardi sul cinema d’archivio
L’incontro è stato anche l’occasione per presentare la decima edizione del Premio Cesare Zavattini, diretto da Antonio Medici, che in dieci anni ha raccolto quasi seicento proposte e generato oltre trenta cortometraggi selezionati in festival nazionali e internazionali.
I nove progetti finalisti del 2025/26 spaziano tra storia, politica e memoria personale:
- Fuori rotta di Jacopo De Falco rilegge il drammatico episodio dello “zoo umano” del 1940 a Napoli.
- Uno è un bastone di Giada Cicchetti e Agnese Rizzari intreccia filastrocche arabe e conflitti contemporanei.
- L’anno della Pantera di Andrea Cracco e Alessio Barbazza riporta in vita il movimento studentesco del 1990.
- Trenta centimetri d’acqua di Veronica Orrù racconta l’impegno e le contraddizioni di Franco Verga.
- Bystanders di Pietro Agnoletto ed Erica Bellia esplora lo sguardo marginale delle proteste.
- Amico mio di Flavio Condemi ed Emanuele Tresca ricostruisce una vicenda familiare a Napoli.
- La città invisibile di Damiano Barbieri propone visioni alternative della periferia torinese.
- Diario di un prete felice di Lorenzo Manuel Bacca, Chiara Laura Bacca e Riccardo Bastianon rilegge gli archivi di Luigi Sabbadin.
- Una uguale a me di Anna Coccoli affronta il tema della gemellarità come doppio esistenziale.
Tre i progetti ammessi come uditori, tra cui Téchne, che affronta il delicato rapporto tra memoria e intelligenza artificiale.
UnArchive: tra suoni, visioni e sperimentazione
Spazio anche alla residenza artistica UnArchive. Suoni e Visioni, presentata da Luca Ricciardi, che ha selezionato tre progetti innovativi incentrati sulla relazione tra immagine e suono. Tra questi: Memorie sensibili / Archivio emotivo del collettivo Compagnia Léél, Inquisitio di Gaia Siria Meloni e Mattia Valentini, e l’opera audiovisiva di Gianfranco Piazza e Federico Pipia.
Inoltre, Marco Bertozzi ha annunciato le date della quarta edizione dell’UnArchive Found Footage Fest, che si terrà a Roma dal 26 al 31 maggio 2026.
L’Aperossa 2025 e le attività sul territorio
L’incontro ha dato spazio anche al progetto itinerante L’Aperossa, che dal 15 al 26 settembre 2025 tornerà a Roma con proiezioni, talk, passeggiate urbane e ospiti di rilievo come Andrea Segre, Jasmine Trinca e Gianrico Carofiglio. Un’iniziativa che intreccia cinema, impegno civile e memoria storica nel cuore della capitale.
Un libro per celebrare i 40 anni dell’AAMOD
A chiudere, la presentazione del volume Quarant’anni e oltre. Storie e prospettive di un archivio audiovisivo (Effigi Edizioni), curato da Letizia Cortini, Luca Ricciardi e Paola Scarnati: un’opera che celebra i quarant’anni dell’Archivio e ne rilancia le prospettive future.
AAMOD a Venezia: un ponte tra passato e futuro
Concludendo l’incontro, Vita ha richiamato la visione anticipatrice di Cesare Zavattini, capace di immaginare un archivio come spazio vivo e creativo, in dialogo costante tra memoria e innovazione.
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