“Un piano urbanistico del terziario costiero per pianificare lo sviluppo della Nuova Pescara”


«Un piano urbanistico del terziario costiero per pianificare lo sviluppo della Nuova Pescara. Le preferenze dei milanesi per una seconda casa lungo la costa adriatica sono cresciute in un solo anno dal 6,1% al 9,7%. E questo non è soltanto un dato di costume, ma è un segnale politico ed economico di enorme importanza. Un balzo così marcato trova una spiegazione nei collegamenti ferroviari lungo la dorsale adriatica che stanno finalmente rendendo accessibili aree considerate finora periferiche. E oggi, più che mai, dobbiamo trasformare questa opportunità in strategia. Occorre un piano urbanistico del terziario costiero, uno strumento nuovo, capace di raccogliere la sfida di pianificare lo sviluppo economico e territoriale della Nuova Pescara e dell’intero asse adriatico abruzzese». 
È la proposta di Hermo D’Astolfo, responsabile Dipartimento provinciale Attività Produttive Lega Pescara.

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D’Astolfo aggiunge: «Dobbiamo pensare in grande. La Nuova Pescara non può fermarsi ai confini amministrativi dei tre comuni coinvolti, ma deve guardare alla costa come a un’unica piattaforma economica estesa da Ortona fino a Silvi. Il motore deve essere il terziario legato al turismo e ai servizi avanzati, che già oggi coinvolge professionisti, imprese, enti e associazioni in un sistema sempre più articolato, soprattutto durante i mesi estivi. Abbiamo una linea ferroviaria adriatica e un aeroporto in crescita, serve ora un salto di qualità urbanistico, capace di facilitare investimenti, costruire strutture ricettive, promuovere l’innovazione e colmare le lacune strutturali delle nostre imprese. Il piano urbanistico del terziario costiero dovrà ispirarsi al modello pianificatorio del vecchio Ptap (piano territoriale delle attività produttive), che già anni fa evidenziò una serie di argomenti da affrontare – sottolinea D’Astolfo, ex Commissario regionale per lo sviluppo industriale dell’area Chieti-Pescara – e sui quali lavorare: dalla mancanza di investitori locali forti alla debole propensione all’innovazione, all’internazionalizzazione e alla formazione del capitale umano». 

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Così conclude D’Astolfo: «Oggi questi elementi rappresentano un freno allo sviluppo del turismo evoluto, quello capace di attrarre non solo famiglie nei fine settimana, ma anche visitatori di fascia medio-alta per periodi più lunghi, generando ricchezza reale sul territorio. Dobbiamo continuare a creare un’offerta di servizi che sia in grado di soddisfare la domanda europea, puntando su consulenza, logistica, cultura e digitalizzazione: i pilastri del terziario avanzato. La Nuova Pescara non può nascere senza un metodo. E il metodo è questo. Pianificare con visione integrata, coordinare interventi tra Comuni, Regione e operatori economici, elaborando un vero e proprio piano urbanistico del terziario costiero. Solo così possiamo parlare di una vera città estesa, moderna, attrattiva, europea».

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