La CGIL di Terni, ritiene importante la discussione che si è aperta tra forze politiche territoriali relativa alle risposte necessarie da mettere in campo sul nuovo assetto infrastrutturale, logistico e organizzativo della rete di cura e delle relative strutture opedaliere. Discussione che come organizzazione abbiamo sollecitato dal lontano 2021 quando nel post COVID abbiamo elaborato una proposta di “Nuovo Modello di Sviluppo” al cui interno, tra le priorità evidenziate, c’era proprio un tema dedicato ai servizi socio-sanirati-assistenziali e ai nuovi bisogni che la pandemia ci riconsegnava a fronte delle criticità emerse.
Riteniamo che il dibattito aperto debba essere orientato esclusivamnete all’obiettivo di rispondere relamente ai bisogni e alle necessità di prestazione sanitarie, garantendo e raccogliendo la sfida dell’approrpiatezza delle cua e delle prestazioni, di cui cittadine e cittadini di questo territorio hanno bisogno. Al contrario non nriteniamo utile lo scontro tra comunità su cosa deve essere costruito prima o dopo perchè la risposta che va data, a nostro avviso, dovrevbbe essere complessiva ed organica evitando di far prevalere interessi di “campanile”, o peggio ancora economici di alcuni, sulla risposta generale da dare all’insieme della comunità.
Per queste ragioni, come sosteniamo da tempo, ribadiamo che il territorio ternano necessita di una qualificazione delle strutture sanitarie partendo della rete ospedaliera certamente con interventi edilizi ma sopratutto necessita della definizione di un adeguato piano di assunzioni di personale, investimenti tecnologici e una nuova e diversa organizzazione delle prestazioni che sempre di più devono puntare a qualità e efficienza.
A tal proposito ribadiamo la necessità di ridefinire la mission dell’ospedale di Orvieto, di accellerare sulla costruzione dell’ospedale di Narni-Amelia, nosocomio che deve operare in modo complemetare ed integrato all’ Azienda Ospedaliera di Terni. Va pianificato l’intervento sull’ospedale di Terni che necessita di una nuova struttura, rispondente agli attuali bisogni di cura della comunità ternana e capace di continuare ad essere polo attrattivo per le regioni limitrofe garantendone il profilo di alta specialità.
Sull’ospedale di Terni, come già più volte detto, riaffermiamo che la sua costruzione dovrà avvenire con fondi pubblici evitando soluzioni di finaziamento privato che rappresenterebbero comunque un prestito che l’Azienda Ospedaliera dovrà restituire, negli anni successivi, rischiando di tagliare risorse alle prestazioni e ai servizi sanitari.
La nuova struttura ospedaliera pensiamo, per ragioni economiche, tempistiche, logistiche e di garanzia di continuità del diritto alla salute che debba essere integrata con parte essenziale del nosocomio già esistente, ovviamente riqualificato, attraverso un progetto più complessivo di rigenerazione urbana che innovi e migliori non solo l’ospedale ma l’insieme dei servizi che orbitano su quel quartiere.
Fare ciò, come sostenuto nella nostra proposta di “Nuovo Modello di Sviluppo” può rappresentare una visone nuova della città, cogliendo gli obiettivi dell’Agenda Europea 2030-2050, accedere ad ulteriori fondi e risorse europee per poter lavorare in quata direzione ma sopratutto dare una risposta generale al miglioramento complessivo della qualità della vita e del benessere delle cittadine e dei cittadini di questo territorio.
Correlati
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link