All’Italian Pavilion, collaborazione con i paesi baltici



VENEZIA – Organizzato dall’International Department, Cinecittà/DGCA, si è tenuto all’Italian Pavilion il meeting ‘Meet your Baltic partners: co-production support, tax incentives, cash rebate’. Alla scoperta dei diversi fondi baltici a favore dell’industria cinematografica, con esperti che hanno spiegato come beneficiare del talento e degli incentivi locali.

Introduce i lavori Roberto Stabile, responsabile per l’Internazionalizzazione, Cinecittà/DGCA

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Parla per MiC-DG Cinema e Audiovisivo Laura Salerno, referente per i fondi internazionali e le coproduzioni minoritarie: “E’ stata una vera sfida aprirsi a paesi con cui non eravamo abituati a coprodurre o sviluppare. In Italia c’è tendenza a pensare che possiamo farlo solo con paesi con cui abbiamo contiguità culturale o geografica. Ma i tempi sono cambiati. Ormai è chiaro che anche la diversità può portare a grandi risultati. Per questo abbiamo aumentato il budget da 30mila a 40mila euro coi nostri partner baltici. Magari non è un budget enorme ma è un inizio molto importante. E si inizia a collaborare scrivendo sceneggiature, dando un tocco internazionale ai progetti. Il bando verrà pubblicato quest’anno, non oltre il 1° dicembre. Siamo comunque tutti membri dell’unione europea e la convenzione europea sulle coproduzioni cinematografiche di Rotterdam del 2017 è la nostra base”.

Modera Davide Abbatescianni, giornalista e critico cinematografico, Cineuropa.

Parlano per l’Estonia Edith Sepp, CEO, Estonian Film Institute, ed Evelin Penttilä, Produttrice/Partner, Stellar Film.

“Il centro del nostro supporto sono l’autore e le sue produzioni – dice Sepp – abbiamo un fondo di 100mila euro ma si presenta con una richiesta molto semplice. Potrete così avere un co-produttore estone. Il secondo fondo, particolarmente interessante, è il rimborso in cash. Dal gennaio 2026 si può richiedere un rimborso sulle spese effettuate in Estonia per il 40% e per il 30%, e aumenteremo anche il budget a 10 milioni di euro l’anno. E’ molto importante per un paese piccolo come l’Estonia, speriamo che aumenti il numero di produttori italiani che vengono in Estonia. E in arrivo ci sono due sound stage”.

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Penttilä commenta: “vi aspettiamo con la delegazione italiana. Il programma è efficace e redditizio, siamo affidabili e veloci e dal momento che sono a metà della mia collaborazione con un partner di produzione italiana è che possiamo essere amichevoli e conoscerci prima di andare subito a parlare di business. L’Estonia è un paese ricco di persone di talento che vogliono lavorare a livello internazionale”.

Si passa poi alla Lettonia, per cui parlano Dita Rietuma, CEO, National Film Centre of Latvia e Uldis Cekulis – CEO/Produttore, VFS FILMS.

Ovviamente il successo internazionale di Flow è ancora fresco. “Abbiamo grandi opportunità di coproduzione – dice Rietuma – abbiamo da offrire molte cose, non solo per l’animazione. Ci sono sculture di cani e gatti per tutti il paese, ma abbiamo anche tanti spazi diversi, siamo membri della NATO, la nostra popolazione è inferiore ai 2 milioni di abitanti, abbiamo un aeroporto molto ben collegato ai paesi più verdi dell’Europa. La natura è bellissima, foreste, laghi, lunghe spiagge bianche e un’architettura molto diversificata per poter girare storie in molte ere diverse. Abbiamo anche palazzi realizzati da architetti italiani e resti della presenza sovietica.

Parlando di soldi, abbiamo un fondo di coproduzione di minoranza. Un 20-20% di cash rebate, per 5 milioni l’anno. Abbiamo troupe con grande esperienza di produzioni internazionali, in grado di collaborare anche con colleghi estoni e lituani. Possiamo offrire un grande backlot e ci sono molti film girati in Lettonia, come The Chronology of Water di Kristen Stewart, portato a Cannes, ma anche Il mago del Cremlino di Assayas che passa proprio qui a Venezia, e ancore The Prosecutors di Lonitsza”.

Cekulis  specifica “in quanto documentarista, imparo a ballare una danza diversa a ogni occasione”. Presenta Tango of Life, storia di amore, Parkinson e terapia danzante. Poi The Rossellinis e Roberto Rossellini – Living without a script, entrambi in qualche modo incentrati sul regista di Roma città aperta”.

E infine la Lituania, con Laimonas Ubavicus, CEO, Lithuanian Film Centre, Deimantas Saladžius, responsabile del Dipartimento di Produzione Cinematografica, Lithuanian Film Centre, Emilija Sluškonytė – CEO | Produttrice, AUSTRÈ Studio.

Il Lithuanian Film Centre è stato fondato nel 2012, amministrazione pubblica con 11,2 milioni di budget. 9,25 sono stanziati per i progetti da finanziare. Ci sono due festival a Vilnius, uno per i cortometraggi e uno internazionale. Un festival sui diritti umani a ottobre e a novembre lo Scanorama, oltre a un altro su games e animazione.

Il centro finanzia, tra le altre cose, lo sviluppo, la produzione e la promozione dei film, la diffusione del cinema lituano all’estero, la raccolta di statistiche, la manutenzione degli archivi e la gestione di incentivi fiscali, disponibili per feature films, serie TV, documentario e animazione.

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