Vi sveliamo le strategie digitali di Plenitude! Integrazione tra IT e comunicazione e…


L’introduzione dell’IA ha rivoluzionato anche il modo in cui Plenitude gestisce il rapporto con i clienti. L’adozione di chatbot intelligenti e assistenti virtuali ha reso il servizio più immediato ed efficace, permettendo agli utenti di ricevere risposte rapide e accurate.

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«Se pensiamo all’IT come a un costo inevitabile, resteremo fermi. Ma se iniziamo a vederlo come una fonte di ricavi, allora possiamo cambiare le regole del gioco e trasformarlo in una leva strategica per la crescita e l’innovazione». Parole di Giorgia Molajoni, chief technology and communication officer di Plenitude, società italiana controllata da Eni e attiva nella vendita di energia a famiglie e imprese, nella produzione di energia rinnovabile e nel settore della mobilità elettrica. Giorgia Molajoni ha una solida esperienza nelle tecnologie e comunicazioni digitali: iniziata in Silicon Valley alla fine degli anni ‘90, completata dalla formazione all’Harvard Business School in digital marketing, ha svolto ruoli apicali nella digital communication o nella digital transformation di aziende come Microsoft, Coca-Cola, PepsiCo. In Plenitude ha promosso questa trasformazione, che spiega le sue parole: Plenitude ha integrato Ict e comunicazione per ottimizzare il marketing digitale, sfruttando dati e IA per migliorare la personalizzazione delle offerte e automatizzare i processi. Grazie alla Seo, al tracciamento digitale e all’uso strategico dei canali online, riesce a ridurre i costi pubblicitari e aumentare l’acquisizione clienti in modo più efficace. Questo approccio migliora l’esperienza utente e favorisce una maggiore fidelizzazione. D’altra parte, l’investimento di Plenitude nel 2023 in infrastrutture e applicativi Ict è stato pari a 163 milioni. Guidata dall’amministratore delegato Stefano Goberti, Plenitude opera in 15 paesi, con 2.800 dipendenti e oltre 10 milioni di clienti nel retail. Nel 2024 ha venduto 5 TWh di energia e ha raggiunto una capacità installata di oltre 4 GW da fonti rinnovabili. Con circa 11 miliardi di fatturato nel 2023, ha visto il suo Ebitda crescere di oltre tre volte dal 2018 al 2024, a quota 1,1 miliardi: l’obiettivo al 2030 è quello di superare i 2,5 miliardi. Ma come si effettua il cambio di paradigma che l’azienda sta portando avanti, e cioè quello di trasformare l’IT da centro di costo a fonte di ricavi? E come si coniuga l’IT con la comunicazione?

Nella pratica e in sintesi, attuando tre strategie chiave: digitalizzando la customer journey, riduce i costi di acquisizione dei clienti e migliora l’esperienza utente, permettendo loro di sottoscrivere contratti e ricevere assistenza in autonomia. Grazie all’intelligenza artificiale, ottimizza i processi interni, prevenendo frodi, riducendo errori e migliorando la gestione della rete energetica e infine, valorizza anche dal punto di vista economico la tecnologia, facendo leva su software proprietari sviluppati per la gestione delle colonnine elettriche. Questo modello consente a Plenitude di essere più competitiva ed efficiente.

Tecnologia e comunicazione: un ecosistema integrato per l’innovazione di Plenitude che trasforma il cliente in protagonista

Giorgia Molajoni, chief technology and communication officer di Plenitude

Si accennava al fatto che in Plenitude, tecnologia e comunicazione sono gestite insieme, riflettendo un cambiamento profondo nel modo in cui le aziende si relazionano con il mercato e con i propri clienti.

Come spiega Giorgia Molajoni, questa scelta è stata dettata da una trasformazione più ampia del mercato: «il digitale oggi rappresenta il punto di incontro tra il mondo dell’Ict (Information and Communication Technology) e quello della comunicazione. Poiché il mercato si muove sempre più attraverso i canali digitali, diventa essenziale individuare il pubblico di riferimento, raggiungerlo nuovamente con messaggi mirati e comunicare nel momento più opportuno. Questo processo, che è il cuore della comunicazione moderna, si integra sempre più con strumenti tecnologici avanzati, basati su analisi dei dati e intelligenza artificiale».

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In altre parole, la tecnologia non è più solo un sistema di supporto che garantisce il funzionamento dell’infrastruttura aziendale, ma un motore strategico per il marketing e la comunicazione. L’uso dei dati, dell’intelligenza artificiale e delle piattaforme digitali ha rivoluzionato il modo in cui Plenitude si presenta ai clienti, rendendo il marketing più mirato, il tracciamento più preciso e l’interazione più efficace.

Non è un caso che nel 2018, solo il 3% dei contratti Plenitude veniva sottoscritto digitalmente. Oggi quella percentuale ha raggiunto il 40%, segnando un cambiamento considerevole nel modo in cui le persone acquistano energia. Come si accennava, questa evoluzione non è avvenuta per caso, ma è frutto di una strategia mirata. «Oggi il cliente ci cerca, ci trova e ci sceglie in autonomia. Non aspetta più di essere contattato o guidato da un operatore, ma prende in mano la propria decisione, informandosi, confrontando le offerte e concludendo il processo in pochi click» spiega Giorgia Molajoni.

Tre sono gli elementi chiave su cui Plenitude ha puntato per realizzare questa trasformazione: Seo avanzata, automazione del marketing e un’esperienza utente ottimizzata. L’ottimizzazione per i motori di ricerca ha reso il sito più visibile e accessibile, permettendo a un numero sempre maggiore di clienti di trovare autonomamente le offerte più adatte alle proprie esigenze. «Il 20% del traffico al nostro sito proviene da come sono stati implementati i tag nel nostro codice» spiega Molajoni. Questo significa che il digitale non è solo una vetrina, ma uno strumento attivo di acquisizione clienti, capace di generare lead qualificati senza costi pubblicitari diretti. L’uso dell’automazione del digital marketing ha migliorato la gestione delle campagne pubblicitarie, consentendo di raggiungere i clienti giusti con messaggi personalizzati e tempestivi. Infine, un’interfaccia utente più intuitiva ha reso il processo di sottoscrizione dei contratti più rapido e fluido, eliminando le complessità burocratiche. «L’obiettivo è offrire un’esperienza fluida, senza attriti, che permetta di sottoscrivere un contratto in pochi minuti, senza passaggi inutili» afferma Giorgia Molajoni. L’uso intelligente della tecnologia non ha solo semplificato la fase di acquisto, ma ha anche migliorato l’interazione continua tra cliente e azienda. Plenitude ha introdotto sistemi di assistenza automatizzata, come chatbot e assistenti virtuali, che permettono di ottenere risposte immediate e gestire richieste in tempo reale. Questo ha portato a una drastica riduzione dei tempi di attesa e a un miglioramento generale dell’esperienza utente.

Oltre a semplificare il servizio, questa trasformazione ha avuto un impatto significativo sulla fidelizzazione. La possibilità di gestire il proprio contratto in modo autonomo, unita a un’assistenza più efficace, ha ridotto il tasso di abbandono e aumentato la soddisfazione complessiva del cliente.

Dall’ottimizzazione dei processi alla personalizzazione dell’offerta: come l’intelligenza artificiale sta trasformando l’efficienza, la sicurezza e i modelli di business di Plenitude 

Si accennava al fatto che l’intelligenza artificiale non è solo uno strumento di automazione, ma una leva strategica che sta trasformando profondamente il modo in cui Plenitude gestisce i processi interni, interagisce con i clienti e sviluppa nuove opportunità di business. Per valorizzare al meglio il potenziale, l’azienda ha sviluppato un AI Opportunity Radar, un sistema che ha mappato 92 possibili applicazioni dell’IA in diverse aree operative, dall’efficienza aziendale alla sicurezza, fino all’innovazione strategica.

L’intelligenza artificiale, infatti, sarà sempre più centrale nella gestione delle comunità energetiche e nella flessibilità della rete, due aree in cui la previsione della domanda e l’ottimizzazione della produzione saranno cruciali.

Uno degli ambiti in cui l’IA ha avuto un impatto immediato è la riduzione delle frodi nei contratti di fornitura. In passato, la verifica dei documenti era un processo lungo e complesso, affidato a operatori umani che analizzavano manualmente ogni richiesta. Oggi, grazie all’intelligenza artificiale, il controllo dei documenti avviene in tempo reale, con un’accuratezza maggiore.

L’automazione tramite IA ha migliorato l’esperienza dell’utente, eliminando i tempi di attesa, e ha permesso al personale di dedicarsi a compiti a maggiore valore aggiunto. «Il sistema di analisi dei documenti in tempo reale significa anche più velocità per il cliente, meno lavoro ripetitivo per il nostro team» – afferma Giorgia Molajoni.

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Plenitude è presente sul mercato della mobilità elettrica come Msp (Mobile Service Provider). Rende disponibili i propri punti di ricarica ad altri operatori in ottica di interoperabilità. Secondo Giorgia Molajoni, «il nostro software di gestione delle colonnine non serve solo a noi: può essere venduto come servizio a terzi».

Inoltre, Plenitude ha iniziato a impiegare modelli di intelligenza artificiale anche per prevedere la domanda energetica, ottimizzare la gestione delle risorse e personalizzare l’offerta per i clienti. Grazie all’analisi avanzata dei dati, l’azienda è in grado di individuare pattern di consumo e anticipare le esigenze degli utenti, migliorando così l’efficienza del sistema e riducendo gli sprechi.

L’introduzione dell’IA ha rivoluzionato anche il modo in cui Plenitude gestisce il rapporto con i clienti. L’adozione di chatbot intelligenti e assistenti virtuali ha reso il servizio più immediato ed efficace, permettendo agli utenti di ricevere risposte rapide e accurate. «Il digital non è solo un canale di vendita, ma un elemento chiave per fidelizzare il cliente e garantire un’interazione continua e trasparente» sottolinea Giorgia Molajoni.

L’IA apre infine la strada a nuovi modelli di business che fanno levala capacità della tecnologia di raccogliere, elaborare e interpretare dati in tempo reale. Questa trasformazione non è solo una scelta tecnologica, ma una necessità per un settore che sta diventando sempre più digitale e decentralizzato. L’intelligenza artificiale, infatti, sarà sempre più centrale nella gestione delle comunità energetiche e nella flessibilità della rete, due aree in cui la previsione della domanda e l’ottimizzazione della produzione saranno cruciali. «Se vogliamo che l’energia del futuro sia più sostenibile e intelligente, dobbiamo sfruttare al massimo il potenziale dell’AI» commenta Giorgia Molajoni. «Non si tratta solo di innovazione, ma di creare un sistema più efficiente, sicuro e orientato al cliente».

Dall’efficienza interna alla creazione di nuovi mercati: come Plenitude trasforma l’IT in un asset strategico e una fonte di ricavi

Stefano Goberti, ad di Plenitude.

Si accennava al fatto che per Plenitude la tecnologia non è solo un investimento necessario per sostenere l’operatività aziendale, ma sta diventando un prodotto scalabile, da offrire anche ad altri operatori del settore. L’idea alla base di questa trasformazione è questa: «Non basta più ottimizzare, bisogna capitalizzare», afferma Giorgia Molajoni.

Uno degli esempi più concreti di questa trasformazione è lo sviluppo di software per la gestione delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Plenitude non si è limitata a implementare un’infrastruttura per la propria rete di ricarica, ma ha sviluppato un sistema avanzato di gestione, ottimizzato per garantire un funzionamento efficiente e una manutenzione predittiva delle colonnine. La società è infatti presente sul mercato della mobilità elettrica come Msp (Mobile Service Provider), rendendo disponibili i propri punti di ricarica ad altri operatori in ottica di interoperabilità. Secondo Giorgia Molajoni, «il nostro software di gestione delle colonnine non serve solo a noi: può essere venduto come servizio a terzi». Questo significa che, oltre a generare valore interno, l’IT può essere utilizzato come servizio da offrire a terzi che necessitano di una piattaforma digitale per gestire le proprie infrastrutture di ricarica, senza dover sviluppare da zero un software proprietario. «Non vogliamo limitarci a essere utenti della tecnologia: vogliamo crearla, svilupparla e commercializzarla, trasformandola in un prodotto con una vita propria».

digitalizzando la customer journey, riduce i costi di acquisizione dei clienti e migliora l’esperienza utente, permettendo loro di sottoscrivere contratti e ricevere assistenza in autonomia. Grazie all’intelligenza artificiale, ottimizza i processi interni, prevenendo frodi, riducendo errori e migliorando la gestione della rete energetica

I dati energetici raccolti da Plenitude rappresentano un’altra risorsa chiave, che può essere trasformata in valore economico. L’azienda, infatti, ha investito nell’analisi avanzata dei consumi, sviluppando strumenti di previsione e ottimizzazione energetica che possono essere offerti a clienti industriali e commerciali. Questo tipo di servizio permette alle aziende di monitorare e ottimizzare il proprio fabbisogno energetico, riducendo sprechi e migliorando l’efficienza operativa. «Il futuro dell’energia non è solo consumare, ma anche produrre e scambiare», spiega Molajoni.

In linea con la sua mission di Società Benefit, Plenitude lavora anche per creare strumenti di gestione della domanda e dell’offerta energetica, utili per le comunità energetiche e le aziende che vogliono integrare fonti rinnovabili nei propri sistemi di produzione. Grazie alla combinazione di intelligenza artificiale e machine learning, questi strumenti permettono di prevedere i picchi di domanda, ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre i costi operativi.

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(Ripubblicazione dell’articolo pubblicato l’1 aprile 2025)



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