Artigianato, Movimento Civico Senese: “Servono nuove politiche per facilitare l’accesso al credito”


“Servono nuove politiche per facilitare l’accesso al credito, per contenere il crescente costo degli affitti (grande deterrente all’apertura di nuove attività) e le tasse locali e intervenire su una burocrazia che, come sottolinea Alessandri, discrimina ingiustificatamente attività che si trovano in comuni contermini, magari a pochi metri di distanza l’una dall’altra”.

Lo scrive il Movimento Civico Senese citando l’intervista al nostro giornale del segretario della Confartigianato di Siena Marcello Alessandri (qui il link). Per il Movimento si trattano di parole “ampiamente condivisibili” quello che Alessandri rivolge  “a coloro che si candidano a guidare la Regione per i prossimi cinque anni”.

“É evidente, infatti, la crisi del settore dell’artigianato da dieci anni a questa parte ed è noto che le carenze infrastrutturali della nostra regione ne rappresentino una delle principali cause”, proseguono. “Tuttavia, occorre affrontare un ragionamento in modo più articolato in base ai molteplici fattori strutturali, economici, culturali e tecnologici che hanno causato il crollo del settore – continua-. L’ invecchiamento della popolazione artigiana e la mancanza di ricambio generazionale rendono indispensabile pensare a misure (interventi formativi e risorse) che incentivino i giovani ad avvicinarsi al settore”.

“Occorre, però, considerare anche fattori esterni, come la concorrenza della grande distribuzione e del commercio locale ed i cambiamenti nelle abitudini dei consumatori – dice ancora-. Ed allora cos’altro si potrebbe fare di specifico a livello regionale? Una misura potrebbe essere quella di aumentare i contributi a fondo perduto per investimenti produttivi sulla scorta di quello che, ad esempio, ha fatto la Sicilia aumentando al 35% il contributo per le micro e piccole imprese artigiane o la Basilicata prevedendo contributi a fondo perduto fino al 65% per investimenti in beni strumentali, marketing e digitalizzazione. É in ogni caso necessario un cambio di mentalità degli operatori affinché si possa passare dalla cultura della singola attività a quella del distretto artigianale, per consentire al prodotto di competere e di varcare i confini del proprio territorio. Di certo occorre che venga sin da ora tracciata una strada chiara con impegni concreti e condivisi”.



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