CREMONA – Sono a secco tutte e tre le fontane ornamentali della città. Tuttavia quella in piazza Cadorna potrebbe tornare a zampillare. «Abbiamo trovato i fondi — spiega l’assessore al Verde, Simona Pasquali – per finanziare l’ultima tranche di lavori che occorrono per ripristinare il normale funzionamento delle pompe dell’impianto all’imbocco di viale Po». Una prima fase dell’intervento era già stata completata lo scorso anno: «Con il supporto di Padania Acque abbiamo fatto un quadro delle esigenze manutentive e rifatto l’impianto elettrico che aveva smesso di funzionare. Lo abbiamo spostato interamente al di fuori della struttura per agevolare eventuali interventi futuri». A quel punto il focus si era spostato sul sistema di pompaggio: «Ma quei lavori richiedevano un impegno diverso e il coinvolgimento di imprese specializzate». Ora che i fondi sono stati trovati, il Comune deve assegnare l’incarico per procedere ai lavori, mentre Padania Acque non è più coinvolta nell’intervento. «A quel punto procederemo anche con i piccoli interventi strutturali sulle vasche della fontana e ri-progetteremo l’impianto di illuminazione. Ora che la possiamo rimettere in funzione la vogliamo vedere risplendere in tutta la sua bellezza», ha concluso Pasquali.
Le altre due fontane sono invece legate agli interventi che riguardano i giardini di piazza Roma. Dopo l’approvazione dell’ordine del giorno che prevede l’uso dei fondi Tamoil, i giardini di piazza Roma si preparano a una trasformazione che coinvolgerà non solo l’aspetto estetico, ma anche le infrastrutture meno visibili, come il sistema fognario. «È un intervento globale, che unisce sostenibilità e valorizzazione del patrimonio», spiega Pasquali, riferendosi ai 2,4 milioni ottenuti dal Comune per il risarcimento del danno di immagine. Tra le priorità indicate nell’ordine del giorno presentato da Luciano Pizzetti e approvato con 21 sì e il solo voto contrario di Andrea Carassai (Forza Italia) e Paola Tacchini (M5S), ci sono la riqualificazione dei filari alberati, il completamento del primo lotto della Park Way e il restauro paesaggistico e ambientale di piazza Roma e piazza Castello. E tra i dettagli che già si intravedono all’orizzonte del progetto di fattibilità, ora in mano ai tecnici, c’ è anche il destino delle due fontane — quella storica delle Naiadi, ninfe dell’acqua rimaste all’asciutto, e quella grande dei Giardini, la cui profondità non sarebbe più a norma, — che torneranno a zampillare. «Era un progetto atteso da anni – sottolinea Pasquali – e finalmente potremo ridare vita a questi elementi iconici della piazza». Negli anni scorsi intanto il gruppo marmoreo realizzato dall’artista cremonese Giovanni Seleroni e acquistato dall’Ospizio Biazzi di Castelvetro Piacentino dal Comune di Cremona nel 1885 per mille lire è stato rimesso a nuovo. Già restaurata nel 2003, la statua è stata pulita nel 2023 dallo Studio Restauro di Beni Culturali di Paolo Mariani di Crema insieme agli altri sei monumenti che abbelliscono i giardini: il monumento ad Amilcare Ponchielli eseguito dallo scultore veronese Pietro Bordini, i mezzi busti di Giuseppe Mazzini e Claudio Monteverdi, opera del cremonese Mario Coppetti, il bacile con le figure mitologiche, l’anfora dei serpenti e un vaso.
Ma i lavori non finiscono qui e, sempre in attesa della più ampia riqualificazione, prosegue il restauro della volta a ‘grotticella’ delle Montagnole, transennata ormai dal 2018. A gennaio i test di carico avevano escluso problemi strutturali ed è in corso il restauro degli elementi decorativi della rocaille danneggiati. Affidati ad aprile all’impresa lodigiana Conservart srl, i lavori dovevano durare in realtà fino al 15 giugno. A breve sarà installata una nuova balaustra in ferro, alta 110 centimetri e conforme alle normative, affiancata a quella storica. Il parapetto sarà caratterizzato da una rete in cavetti d’acciaio con forme leggermente curvilinee, che richiamano gli elementi vegetali e naturali del contesto. «Ogni intervento è stato concordato con la Soprintendenza, nel rispetto di sicurezza e conservazione», spiega l’assessore. Che aggiunge: «E sebbene non si vedano squadre di operai all’opera, i lavori di restauro proseguono da settimane: prima c’è stata la pulitura da muschi e erbacce, ora si sta procedendo al restauro vero e proprio degli elementi pericolanti». Un cantiere a più livelli, insomma, che punta a restituire alla città uno spazio più funzionale e fruibile, senza tradirne l’identità.
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