Centralizzazione Fondi di Coesione UE, Confindustria Alto Milanese: “Così si penalizzano le imprese locali”



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Confindustria Alto Milanese è fortemente preoccupata per la proposta della Commissione Europea di
centralizzare a livello statale i Fondi di Coesione, oggi gestiti dalle Regioni: «Così si mette a rischio lo sviluppo delle imprese lombarde», dichiara il presidente dell’associazione di categoria, Maurizio Carminati, intervenuto oggi, lunedì 21 luglio, sul nuovo piano della Commissione Europea. L’associazione si unisce al fronte istituzionale e imprenditoriale della Lombardia esprimendo una netta opposizione a una riforma ritenuta dannosa per l’autonomia territoriale e la competitività economica locale. Per Carminati, i Fondi di Coesione gestiti a livello regionale in Lombardia rappresentano uno strumento fondamentale per sostenere l’innovazione e la crescita delle imprese. «In Lombardia i Fondi di Coesione, oltre a finanziare la transizione verde, la rigenerazione urbana e a promuovere l’inclusione sociale, offrono alle imprese contributi per l’innovazione, la digitalizzazione, la sostenibilità, l’internazionalizzazione, la formazione di nuove competenze, rafforzando la competitività e l’accesso a tecnologie strategiche».

Il rischio della perdita di autonomia

Secondo Carminati, l’approvazione del nuovo piano europeo determinerebbe la perdita del controllo regionale su oltre 4,4 miliardi di euro, fondi essenziali per le piccole e medie imprese, considerate il cuore pulsante dell’economia locale. «Le Regioni verrebbero ridotte a semplici esecutori di strategie decise altrove, senza più possibilità di adattare gli investimenti alle esigenze locali. In questo momento delicato, condivido e rilancio le parole dell’Assessore regionale
Guido Guidesi che arriva a paventare ‘una locomotiva d’Italia senza benzina, che potrebbe fermarsi, con ripercussioni importanti anche sul Pil nazionale dopo il 2027’. E con pari forza sostengo il pensiero del Presidente di Confindustria Lombardia, Giuseppe Pasini, che ha parlato di un ‘altare a cui si stanno sacrificando territori che generano valore per tutto il Paese’. Un modello centralizzato, simile a quello del PNRR, ha già mostrato difficoltà nel
‘mettere a terra’ i progetti». Il vero timore per il presidente di Confindustria è che le risorse non arrivino dove servono davvero. «Confindustria Alto Milanese si unisce al fronte istituzionale e imprenditoriale lombardo, chiedendo al Governo italiano di difendere l’autonomia delle Regioni e di tutelare il ruolo strategico dell’imprenditoria locale. Diciamo a tutte le forze politiche e sociali: non lasciate che l’Europa si allontani dai territori! Occorre una riforma che migliori l’efficienza e non una che cancelli le specificità che hanno fatto dell’Italia un mosaico di eccellenze. Questo è il nostro appello».

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