Dal 19 gennaio al 1° marzo 2026 l’Aeroporto Internazionale di Napoli-Capodichino chiuderà per 42 giorni a causa di importanti lavori di riqualificazione e rifacimento della pista. Lo ha confermato la società di gestione GESAC durante un incontro istituzionale con il Comune di Napoli. La notizia ha già sollevato forti preoccupazioni tra cittadini, operatori turistici e istituzioni locali, in un anno strategico per la città che ospiterà la Louis Vuitton Cup – evento preliminare dell’America’s Cup – e sarà Capitale Europea dello Sport.
Per capire la portata dell’impatto di cui stiamo parlando, solo nel 2024, Capodichino ha registrato oltre 12 milioni di passeggeri. La chiusura, seppur motivata da esigenze infrastrutturali, rischia di paralizzare la mobilità in un momento cruciale per il turismo e il lavoro in Campania.
Trasporti alternativi: in arrivo navette per Salerno e collegamenti potenziati con Roma
La chiusura obbligherà migliaia di viaggiatori a ripiegare su altri scali. Le ipotesi attualmente al vaglio includono l’attivazione di navette sostitutive da Napoli verso gli aeroporti più vicini: Salerno “Costa d’Amalfi”, Roma Fiumicino e Ciampino. La proposta arriva da Nino Simeone, presidente della Commissione Mobilità e Infrastrutture del Consiglio Comunale di Napoli, che ha convocato un vertice con GESAC per discutere soluzioni operative.
“Servono misure immediate e concrete – ha dichiarato Simeone –. Intendo confrontarmi anche con Trenitalia per potenziare l’offerta ferroviaria da e per Salerno e Roma nel periodo di chiusura.” Tra le ipotesi, anche collegamenti bus dai principali hub cittadini – Stazione Centrale e Porto – per garantire l’intermodalità.
Secondo dati ISTAT e ENAC, nel 2023 circa il 65% dei viaggiatori campani in aereo sono partiti da Napoli, con una crescente quota di turismo internazionale in arrivo. Uno stop non programmato e non gestito in modo efficiente potrebbe provocare una perdita di oltre un milione di passeggeri, con impatti economici rilevanti per l’intero territorio.
Occupazione a rischio: l’allarme per migliaia di lavoratori e imprese locali
Non solo viaggiatori e turisti. La chiusura temporanea dell’aeroporto rischia di compromettere seriamente l’occupazione. Capodichino dà lavoro diretto e indiretto a migliaia di persone, tra addetti aeroportuali, compagnie aeree, servizi di terra, tassisti, NCC, autisti di bus turistici e attività ricettive.
“Serve un’azione coordinata tra istituzioni, GESAC, compagnie di trasporto e il mondo del lavoro” ha sottolineato Simeone. “Non possiamo permettere che un’interruzione necessaria si trasformi in una catastrofe sociale ed economica. Coinvolgeremo il Governo per ottenere garanzie, ristori e un piano d’azione chiaro.”
Il Comune di Napoli e la Regione Campania, secondo Simeone, dovranno attivarsi per garantire la continuità operativa di tutti i settori coinvolti, evitando che Napoli resti isolata in un momento così critico.
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