Stellantis incorona Filosa nuovo ad. Ma preoccupano le voci di cessione di Iveco


A Torino i timori per l’aggravarsi della crisi del settore automotive e per il futuro di Mirafiori si accentuano, complice il diffondersi delle voci su una possibile cessione al gruppo indiano Tata dello storico marchio dei veicoli industriali Iveco.

Una delle eccellenze del gruppo Agnelli-Elkann potrebbe ora passare di mano, alimentando preoccupazioni e tensioni nel mondo industriale e sindacale.

Si tratta, per ora, solo di indiscrezioni. Ma a renderle più concrete c’è la mancata smentita da parte di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann. Il potenziale acquirente sarebbe il colosso indiano Tata, già proprietario di Jaguar Land Rover. Tanto basta per scatenare l’interesse degli investitori: il titolo Iveco ha chiuso la settimana con un balzo dell’8,32% in Borsa.

Le voci, però, non passano inosservate tra i sindacati. La Fiom ha chiesto al governo di intervenire per impedire qualsiasi ipotesi di vendita che possa mettere a rischio gli impianti e i posti di lavoro – oggi circa 14mila. L’Ugl sollecita la convocazione urgente di un tavolo ministeriale, mentre il leader di Azione, Carlo Calenda, invoca l’attivazione del golden power: lo strumento che consente all’esecutivo di bloccare o condizionare operazioni considerate strategiche per l’interesse nazionale.

Il tutto accade nello stesso momento  in cui, ad Amsterdam, l’assemblea straordinaria di Stellantis nomina Antonio Filosa nuovo amministratore delegato del gruppo. Un segnale di continuità e riorganizzazione che si intreccia con le incertezze italiane, rendendo ancora più incerto il futuro dell’industria automotive nel nostro Paese.

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