“Sostegno utile, ma servono misure più stabili”


“Una piccola misura che cerca di garantire comunque un sostegno economico alle mamme, anche se è limitata nel tempo e non può sostituire politiche strutturali per l’occupazione femminile.” Così la segretaria generale della CGIL-AGB, Cristina Masera, commenta l’introduzione del Bonus mamme 2025 che prevede fino a 480 euro per le lavoratrici con figli. 
 

L’incentivo, introdotto dal governo col decreto legge Omnibus, è di 40 euro al mese: potrà richiederlo chi ha due o più figli (secondo figlio sotto i 10 anni, oppure il figlio più piccolo sotto i 18 anni) e un reddito da lavoro inferiore a 40.000 euro annui. Chi ha più di tre figli però deve avere un lavoro a tempo determinato per ragioni legate all’esonero contributivo di cui già gode. Le due misure possono comunque alternarsi se cambia la situazione lavorativa durante l’anno, informa i Caf del sindacato.

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Il bonus sarà pagato in un’unica soluzione nel dicembre 2025 dall’INPS, ma dovrà essere richiesto direttamente dall’interessata. È destinato alle lavoratrici dipendenti (escluse le lavoratrici domestiche) o autonome;

Il bonus spetta per ogni mese lavorato nel 2025, anche per periodi brevi o a contratto, e non costituisce reddito ai fini fiscali o ISEE.

 

 

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