Dal 1° settembre 2025 entrerà in vigore una rivoluzione per i buoni pasto: le commissioni applicate agli esercenti saranno finalmente limitate al 5% del valore nominale del ticket. Una svolta attesa da tempo da bar, ristoranti e negozi di vicinato, che potranno risparmiare fino a 400 milioni di euro all’anno.
Vediamo cosa cambia per esercenti, operatori, aziende emittenti e lavoratori.
Qual è la nuova soglia delle commissioni per i buoni pasto?
Dal prossimo 1° settembre, nessuna società emittente potrà prelevare più del 5% del valore del buono pasto all’atto del rimborso all’esercente. Lo ha reso noto Fiepet Confesercenti tramite un post pubblicato sui social:
Fiepet Confesercenti, la sigla che rappresenta ristoratori, baristi e altri pubblici esercizi aderenti alla Confederazione, ha accolto il provvedimento con entusiasmo:
«Si tratta di un risultato importante, che recepisce una delle principali richieste avanzate da tempo dalla nostra associazione: porre fine a un sistema che scaricava sugli esercenti oneri sproporzionati e insostenibili. Per bar, ristoranti e pubblici esercizi è una vera boccata d’ossigeno, soprattutto in una fase in cui i margini continuano a ridursi – ha detto Giancarlo Banchieri, presidente nazionale, che ha poi aggiunto – Secondo le nostre stime, grazie a questa misura gli imprenditori potranno risparmiare complessivamente fino a 400 milioni di euro l’anno».
Impatti sul sistema dei buoni pasto
I vantaggi della riduzione delle commissioni sui buoni pasto sono molteplici: gli esercenti, infatti, saranno più incentivati ad accettare i buoni come metodo di pagamento, anche quelli finora più restii. Di conseguenza, il consumatore potrà scegliere tra una maggiore gamma di servizi convenzionati e potrà quindi spenderli più facilmente.
«Meno costi per le imprese significa più disponibilità ad accettare i ticket, più concorrenza e più benefici per i clienti» ha spiegato Banchieri, che suggerisce: «È dunque il momento giusto per aprire una riflessione sulla possibilità di innalzare il tetto di esenzione fiscale fino a 10 euro già con la prossima legge di Bilancio: un intervento che renderebbe i ticket più utili e convenienti per tutti, consumatori e imprese».
Vigilare sulle aziende emettitrici
Attenzione però alla contromosse delle aziende emettitrici i buoni pasto. «Non possiamo permettere che il risparmio ottenuto venga vanificato da modifiche unilaterali dei contratti, come l’allungamento dei tempi di pagamento» ha sottolineato il presidente di Fiepet Consercenti: «Serve un controllo attento per evitare che i vantaggi siano solo teorici».
In pratica è di vitale importanza che le aziende che emettono i voucher non inseriscano condizioni peggiorative sulle convenzioni in essere. Altrimenti, ridurre le commissioni sarà stato vano.
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