“I dazi sono a tutti gli effetti tasse che si pagano agli Usa. Se verranno confermati, l’Emilia-Romagna sarà una delle regioni che ne pagherà il prezzo più alto, specie nel settore agroalimentare“. E’ estremamente deciso nell’esprimere la sua preoccupazione l’assessore regionale all’Agricoltura: il reggiano Alessio Mammi. “Il nostro export è tra i più apprezzati nel mondo e siamo la regione che esporta di più negli Stati Uniti. Servono contromisure solide e rapide: chiediamo all’Ue e al Governo una strategia, che al momento manca, unitaria, forte e ragionata per difendere la presenza sul mercato statunitense delle nostre produzioni”.
Anche perché, ad avviso di Mammi, i dazi “generano sfiducia e incertezza nei mercati, comprimono le economie, fanno salire l’inflazione ed erodono il potere d’acquisto, sia dei cittadini europei sia americani. Non ci sarà quindi solo un impatto immediato sui prezzi, ma può generarsi un rischio di rallentamento delle economie, perdita di valore delle borse, e conseguenze negative nel medio e lungo periodo”. L’imposizione dei dazi dunque “rappresenta un problema molto serio per l’Italia e particolarmente pesante per la nostra regione. Accanto alla reazione diplomatica e commerciale – aggiunge l’assessore – serve subito anche un piano concreto di sostegno alle imprese e alle filiere più colpite, per aiutarle a essere più competitive e assorbire il contraccolpo dei dazi. A partire dalla riduzione degli oneri fiscali e sul lavoro, da misure per migliorare la logistica e l’energia, garantendo vantaggi soprattutto per le aziende energivore, e dal sostegno per promuovere il Made in Italy negli Stati Uniti”.
Oltre a difendere la presenza oltre Atlantico, Mammi, analogamente a quanto dichiarato ieri, nell’intervista al Carlino, dal funzionario di lungo corso del Parlamento Europeo, Antonio Cenini, suggerisce anche di “investire su nuovi mercati, come Sudamerica e Asia, per aprire nuovi sbocchi commerciali”.
Gabriele Gallo
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