PAVIA
Sulla questione indennizzi agli allevamenti suinicoli colpiti dalla peste suina si accende il dibattito tra Palazzo Lombardia e gruppo consiliare del Partito Democratico in consiglio regionale. Da una parte l’assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi che assicura che il 99% delle domande di ristoro per danni indiretti da Psa troverà risposta entro l’estate e ricorda che i fondi per i ristori hanno superato i 119 milioni di euro.
Dall’altra i consiglieri dem Marco Carra, Matteo Piloni e Roberta Vallacchi che sottolineano come gli allevatori stiano iniziando a ricevere in questi giorni l’acconto del 20% sugli indennizzi e alcuni di loro stanno avendo rimborsi molto bassi rispetto alle perdite subite.
BOTTA E RISPOSTA
«Dei 39 milioni richiesti, l’assessore ha detto che ne saranno riconosciuti solo 30. Di questi finora ne sono stati stanziati 15 e 10 sono soltanto annunciati, ma anche così sarebbero 25 – sostengono i consiglieri -. Gli allevamenti sono in difficoltà da tre anni. Il fondo sulla Psa è stato istituito dal governo Draghi nel 2022, anno in cui si è verificato il primo caso. La giunta ha iniziato ad intervenire per contrastare la peste suina solo nel 2023, con oggettivo ritardo e molti allevatori hanno iniziato a investire in biosicurezza ben prima dei bandi. Raccontare che la Regione sia stata bravissima nel contrasto all’epidemia significa prendere in giro gli allevatori».
L’assessore regionale Beduschi rilancia e parla di «importante risultato, frutto dell’impegno di Governo e Regione».
«Grazie al ministro Lollobrigida e al governo Meloni i fondi per i ristori sono stati continuamente alimentati, fino ad oltre 119 milioni , distribuiti su più linee di intervento – spiega -. Nessun euro è arrivato dai fondi europei, nonostante la possibilità di attivare il regime di aiuti previsto dalla normativa Ue per le emergenze sanitarie».
Sono 40 i milioni destinati agli indennizzi per danni indiretti legati alle restrizioni sanitarie; 46,5 alla biosicurezza; 27,5 alle attività della struttura commissariale, compreso il contenimento della fauna selvatica; 5 milioni sono stati recentemente stanziati, a cui si sommano i fondi sanitari nazionali per i danni diretti, con copertura integrale degli animali abbattuti e dei prodotti collegati ai focolai che ammontano a 25,3 milioni. —
Stefania Prato
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