Economia del Mare, creare valore: sfide e soluzioni


Gen. B. Antonello Maggiore, Comandante del Centro Navale Formia, sottolinea l’importanza della sinergia tra forze armate, forze di polizia e associazioni di categoria per lo sviluppo sostenibile dell’Economia del Mare. La consapevolezza delle potenzialità di ciascun attore e la responsabilità di agire al servizio della collettività sono fondamentali per raggiungere obiettivi comuni. Maggiore evidenzia anche il ruolo della Guardia di Finanza nel contrasto ai traffici illeciti e nella tutela della legalità economica con particolare attenzione alla cooperazione tra le istituzioni coinvolte.

Luciano Serra, Presidente Assonat, solleva il tema dell’importanza di un dialogo più profondo tra le forze di polizia, la Marina e la società civile, suggerendo di cambiare prospettiva per affrontare meglio le problematiche del settore nautico e turistico. Critica la burocrazia e la mancanza di un quadro legislativo chiaro per stimolare gli investimenti in nuove strutture, sottolineando la necessità di un’azione politica condivisa. Serra propone di adottare un piano strategico per la nautica e insiste sull’urgenza di approvare una nuova legge per migliorare la competitività del settore.

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Roberto Minerdo, Presidente ONTM, sottolinea l’importanza delle persone e della coesione tra pubblico e privato. Con oltre 200 membri e più di 100 protocolli di intesa, l’Osservatorio promuove lo sviluppo sostenibile e affronta temi cruciali come la gestione delle acque interne. Minerdo evidenzia l’importanza di stimolare innovazioni e collaborazioni, con un focus sulla diplomazia del mare e sul Polo Nazionale della Subacquea per la sicurezza e il turismo marino.

Mario Mainero, Presidente CNA Nautica, evidenzia l’importanza del settore nautico italiano, spesso sottovalutato, composto da piccole imprese specializzate che contribuiscono in modo fondamentale alla produzione e riparazione delle imbarcazioni da diporto. Propone l’istituzione di un registro delle imprese nautiche per favorire la sinergia con scuole e istituti, oltre a suggerire di semplificare le procedure burocratiche e accelerare i permessi per i dragaggi nei porti. Inoltre, sottolinea la necessità di attrarre manodopera specializzata nel settore.

Giovanni Lettich, Presidente Collegio Nazionale Capitani, presenta dati significativi sulla sicurezza in mare, evidenziando una diminuzione del 75% delle navi perse dal 2015 al 2025, nonostante l’aumento della flotta. Questo risultato è attribuito a un controllo più rigoroso delle navi, innovazioni nella costruzione e strumentazione delle imbarcazioni e alla formazione degli equipaggi. Lettich sottolinea l’importanza della formazione professionale e propone di estendere l’assicurazione per il personale marittimo, al fine di garantire maggiore sicurezza e serenità.

Eugenio Massolo, Presidente Accademia Marina Mercantile, illustra il successo del sistema inglese nella formazione marittima, con un tasso di occupazione che raggiunge l’87% a livello nazionale e il 91-92% per la mobilità sostenibile. Il segreto del sistema sta nell’intreccio tra formazione e imprese, che cooperano nella gestione dei processi formativi. Massolo sottolinea l’importanza dell’innovazione tecnologica, della didattica basata su simulazioni avanzate e della formazione continua, con focus su digitalizzazione, automazione e geopolitica.

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Salvatore Mecca, Direttore Fedepiloti, sottolinea l’importanza dell’efficienza operativa del pilota marittimo, che quotidianamente contribuisce alla sicurezza, puntualità e prevenzione degli incidenti. La sua professione si basa su un sistema istituzionale che facilita le scelte operative e normative. Mecca evidenzia come, quando le decisioni non vengono prese tempestivamente, la produttività ne risente. Pur sottolineando le competenze tecniche del settore, ribadisce la necessità di concretizzare le decisioni e sfruttare al meglio il know-how del cluster marittimo.

Giovanni Consoli, Vice Segretario Generale Assarmatori, mette in luce l’importanza della competitività del settore marittimo, evidenziando i successi ottenuti negli ultimi vent’anni grazie agli incentivi come il mare bonus e il ferro bonus. Tuttavia, critica la perdita di competitività della bandiera italiana rispetto a Malta, a causa della mancata semplificazione normativa. Consoli esprime l’urgenza di approvare rapidamente i disegni di legge in corso, mirati a semplificare e digitalizzare il settore. Inoltre, sollecita il recupero della vocazione marittima in Italia, valorizzando il capitale umano e le tradizioni professionali.

Gaudenzio Parenti, Direttore ANCIP, enfatizza l’importanza del settore portuale e della navigazione, sottolineando che senza i porti, il flusso delle merci non sarebbe possibile. Critica la mancanza di aiuti statali sufficienti per il settore e propone interventi concreti per sostenere il ricambio generazionale e l’automazione. Chiede al Governo e alle istituzioni di creare un pacchetto di aiuti di Stato per i prossimi 15 anni, per garantire la competitività e la sostenibilità delle piccole e medie imprese portuali.



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