MOBILITÀ – Proroga stop diesel Euro 5, Confartigianato Verona: “Ora non sprechiamo tempo e usiamo buon senso: la transizione green non può penalizzare imprese e cittadini”
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“Plaudiamo all’emendamento al DL Infrastrutture, finalizzato ad assicurare maggiore flessibilità nelle scelte delle Regioni, oltre ad una proroga e ad altre soluzioni alternative, relativamente al famigerato ed imminente blocco dei veicoli diesel Euro 5”, il commento a caldo di Devis Zenari, Presidente di Confartigianato Imprese Verona.
“Si trattava di usare il buonsenso – continua Zenari – per evitare di costringere chi possiede auto, furgoni, camioncini, camion e mezzi di lavoro diesel Euro 5, ossia immatricolati tra il 1° settembre 2009 e il 31 agosto 2014, a tenerli in garage e nei piazzali. Un blocco che dal prossimo ottobre sarebbe scattato, non solo nei comuni con più di 30.000 abitanti, ossia i territori urbani dei comuni di Verona e di Villafranca, ma con un impatto nel territorio della provincia di Verona che sarebbe stato nettamente superiore, investendo quello che è definito l’Agglomerato Verona”. Una vasta area di circa 610 chilometri quadrati ed una popolazione che sfiora il mezzo milione di persone, oltra il 50% della popolazione residente nella nostra provincia e di persone che lavorano e per questo si devono spostare.
“Ora, dopo questo apprezzabile intervento temporaneo – continua il Presidente di Confartigianato Verona – ci attendiamo soluzioni concrete, funzionali e definitive per affrontare la transizione green nella maniera più sensata possibile. Buttare ancora il tempo di una proroga sarebbe inaccettabile, come lo sarebbe non trovare un equilibrio tra obiettivi ambientali e sostenibilità economica”.
“Abbiamo guadagnato altro tempo – concorda Paolo Brandellero, Presidente di Confartigianato Trasporti Verona – e ci auguriamo che esso non venga sprecato. C’è bisogno di una programmazione seria e continuativa di incentivi per il rinnovo del parco mezzi, soprattutto quelli strumentali all’attività d’impresa, semplificando anche le procedure per ottenerli e velocizzandone le liquidazioni magari trasformandole in crediti di imposta, dando al contempo anche deroghe di utilizzo in relazione alla reale percorrenza effettuata. Senza strumenti adeguati, il rischio sarebbe quello di spingere fuori mercato migliaia di artigiani che non hanno alternative praticabili nel breve periodo”.
Il comunicato del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture
In particolare, è stato differito dal 1° ottobre 2025 al 1° ottobre 2026 il termine che prevede per le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna la limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria “Euro 5” , prevedendo, al contempo, che la limitazione vada applicata in via prioritaria alla circolazione stradale nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 100.000, anziché 30.000, abitanti.
Inoltre, grazie all’emendamento approvato, decorso il termine del 1° ottobre 2026, le Regioni possono prescindere dall’inserimento della limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria “Euro 5” nei piani di qualità dell’aria mediante l’adozione, nei predetti piani, di misure compensative idonee a raggiungere livelli di riduzione delle emissioni inquinanti coerenti con i vincoli derivanti dall’ordinamento euro-unitario.
Infine, si prevede che le Regioni, qualora lo ritengano necessario, possano introdurre la limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria “Euro 5” anche prima del termine del 1 ottobre 2026, mediante l’aggiornamento dei rispettivi piani di qualità dell’aria e la modifica dei relativi provvedimenti attuativi.
Grande soddisfazione da parte del vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che per primo aveva garantito interventi per modificare i divieti: “È una scelta di buonsenso” aggiunge Salvini.
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