Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani:
“I campi si seccano, le aziende agricole chiudono, le famiglie sono allo stremo.
Il morto è già lì, steso a terra, mentre chi aveva il dovere di prevenire e intervenire continua a nascondersi dietro slogan e promesse senza senso.
Questa crisi idrica è il frutto di negligenza, incapacità e mancata programmazione.
Chi oggi si scandalizza, avrebbe dovuto agire mesi fa.
Invece si è scelto il silenzio e l’inazione.
Nel pieno della crisi, il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica della Basilicata ha trovato il tempo di deliberare sugli indennizzi degli amministratori.
Degli agricoltori, delle aziende, dei cittadini che continuano a pagare il contributo di bonifica? Nulla.
Le associazioni di categoria? Presenti nei tavoli ufficiali, assenti nei campi.
Zero ascolto. Zero azione. Zero rispetto.
Oggi poniamo una domanda chiara e diretta al Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi:
Presidente, può affermare davanti ai cittadini di aver fatto tutto il possibile per prevenire o almeno ridurre questa crisi idrica?
Se pensa di sì, significa che non ha capito la gravità della situazione.
Se pensa di no, abbia il coraggio di assumersi la responsabilità.
Le domande continuano:
Era prevedibile questa crisi o si è scelto di sperare nell’ennesimo miracolo estivo?
Perché in inverno e primavera si è rimasti immobili?
Al Tavolo Verde si sono rappresentate le esigenze reali degli agricoltori o si è solo recitato il solito teatrino politico?
È l’ennesimo grido d’allarme.
Non vogliamo altre parole, vogliamo fatti. Non c’è più tempo da perdere.
Pretendiamo:
✔️ Commissario Straordinario con pieni poteri;
✔️ Stato di emergenza immediato e operativo;
✔️ Interventi urgenti su dighe, condotte e infrastrutture idriche;
✔️ Trasparenza totale sulla gestione del Consorzio di Bonifica, sull’impiego dei fondi pubblici e sul contributo di bonifica che ogni anno continuiamo a pagare.
O si agisce subito, o della Basilicata resteranno solo desertificazione, macerie e silenzio”.
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