Pavia, affitti ridotti per i nuovi negozi: il piano Comune‑Ascom


PAVIA. Pagamento anticipato di due anni di affitti in cambio di uno sconto sul canone di locazione del 20% e agevolazioni fiscali da parte del Comune: sono alcune delle proposte che palazzo Mezzabarba e Ascom stanno valutando per favorire l’apertura di nuovi negozi. Perché la desertificazione commerciale, con 121 negozi sfitti, è una delle ferite aperte della città.

Le cifre
Al 30 settembre 2024, secondo i dati di Regione Lombardia, a Pavia si contavano 1.076 negozi, di cui 229 alimentari, 637 non alimentari e 210 misti. Nel 2005 erano 1.375. Si tratta, in 19 anni, di 299 attività in meno, una diminuzione del 22% che sta proseguendo e che ha inesorabilmente cambiato il volto del capoluogo, segnato dalla perdita delle attività di vicinato, importanti sentinelle del territorio.

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La strategia
Ed è proprio per incentivare nuove aperture che l’assessorato al Commercio guidato da Rodolfo Faldini, in collaborazione con Ascom, sta lavorando ad un piano anti desertificazione commerciale. Proposte che, per essere attuate, prevedono il coinvolgimento dell’associazione commercianti, degli istituti di credito, dei proprietari degli immobili vuoti e dello stesso Comune che, spiega l’assessore Faldini, «sta valutando sgravi fiscali».

«L’obiettivo – spiega – è quello di contrastare le chiusure delle attività e favorire l’arrivo di nuovi imprenditori, in modo da recuperare il tessuto commerciale cittadino. Un tessuto che, nel corso degli anni, è andato disgregandosi».

Ecco quindi che, in un primo incontro, sono state definite alcune proposte su cui lavorare. Sul tavolo Ascom ha posto il progetto “Affitti ri-Negozi-ati”, messo a punto da Massimo Torti, segretario generale di Federazione Moda Italia – Confcommercio. «Si sta valutando con estrema attenzione – spiega Faldini -. Prevede un accordo tra più soggetti, gli istituti di credito, Comune, Ascom, Confidi, proprietari degli immobili e conduttori».

«Si tratta di un progetto molto interessante che potrebbe contrastare la desertificazione commerciale – spiegano dall’associazione commercianti di corso Cavour -. I vantaggi sono evidenti: un incremento delle entrate per l’ente comunale, il mantenimento del valore dei beni nel centro commerciale di Pavia per i locatori, incentivi per gli operatori commerciali e ricadute positive in termini di sicurezza e decoro».

Come funziona
Stando al progetto, il proprietario dell’immobile riduce almeno del 20% il costo di locazione del locale al conduttore che dovrà essere regolare con i pagamenti per un contratto 6 + 6 (12 anni). Se, ad esempio, l’attuale costo dell’affitto è di 1.000 euro, si passerà ad 800 al mese, con un ipotetico risparmio di 28.800 euro in dodici anni. Il titolare del negozio chiederà all’istituto di credito, attraverso la garanzia del Confidi, la liquidità necessaria a far fronte a due anni di canoni d’affitto. L’istituto di credito concederà il prestito garantito dall’organismo fidi al titolare del negozio che lo verserà interamente al locatore che avrà la sicurezza di un’entrata. Il negoziante verserà per due anni all’istituto di credito una quota mensile. E poi c’è il Comune che potrà contare sulla continuità della presenza di un’attività nel proprio territorio con annesse tasse. Ma dovrà concedere al proprietario e al titolare del negozio agevolazioni o benefici fiscali ad esempio su Imu, Tari, occupazione di suolo pubblico. cChi mantiene aperto il negozio almeno per tre anni evita di pagare la tassa rifiuti per due anni – spiega Faldini -. Con Ascom è iniziato un percorso, ma c’è la volontà reciproca a trovare una soluzione».



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