Le condizioni del versante restano critiche e il rischio di nuove colate legato al maltempo preoccupano le autorità, che stanno monitorando l’evolversi della situazione
Continuano senza sosta i lavori di pulizia dei detriti e di messa in sicurezza nelle frazioni di Tola e Aquilone, nel comune di Valdisotto, dove nella serata di lunedì si sono verificate colate detritiche provenienti dal versante montano.
Le condizioni del versante restano critiche e il rischio di nuove colate legato al maltempo preoccupa le autorità, che stanno monitorando l’evolversi della situazione. Il presidente Aler di Bergamo, Lecco e Sondrio, Corrado Zambelli, in visita ai luoghi colpiti dalla frana, ha dichiarato: «Ci siamo attivati fin dai primi momenti per far fronte alla gravità della situazione, ma fortunatamente non si registrano danni strutturali agli alloggi Aler né feriti tra gli abitanti. I cinque nuclei familiari coinvolti, per un totale di 16 persone, sono stati prontamente trasferiti in strutture temporanee in attesa di sviluppi.»
«La vera criticità – prosegue Zambelli – è rappresentata dall’instabilità del versante e dalle condizioni meteorologiche in peggioramento. Stiamo monitorando attentamente l’area, siamo in costante contatto con le autorità competenti e ringraziamo i vigili del fuoco per l’impegno e la tempestività: seguiamo le loro indicazioni, consapevoli che, in caso di peggioramento meteo, il materiale residuo potrebbe nuovamente scendere a valle».
Quello che lunedì si è abbattuto sulla zona è stato un temporale violento, circoscritto però ad un’area non molto estesa. Fenomeni che sembrano essere sempre più frequenti. «Non ci sono evidenze dirette di un aumento dell’intensità e del numero di temporali negli ultimi anni – precisa il meteorologo di Arpa Lombardia, Matteo Zanetti -. Tuttavia, alcuni studi ipotizzano un possibile aumento dell’intensità dei temporali in relazione all’aumento di temperatura che coinvolge tutto il pianeta, in misura maggiore per alcuni continenti tra i quali l’Europa. In particolare, un’atmosfera più calda è anche un’atmosfera in grado di contenere più vapore acqueo. Di conseguenza è anche un’atmosfera con un maggior potenziale per piogge e temporali, soprattutto, per quanto ci riguarda, tra la stagione estiva e quella autunnale». «In questi giorni, a causa dell’ondata di caldo, si è accumulata in pianura e nelle valli una grande quantità di calore, e quindi di energia – prosegue Zanetti -. In determinate situazioni, molto spesso al passaggio anche di deboli perturbazioni, questa energia si libera improvvisamente sotto forma di temporali, che localmente possono assumere carattere di forte intensità e nubifragio».
E può anche accadere che in una zona si scateni un temporale e a poca distanza non scenda nemmeno una goccia di pioggia. «Il temporale, per definizione, è un fenomeno molto locale e di difficile previsione – spiega l’esperto -. I temporali di questi giorni non sono associati a perturbazioni organizzate, ma sono provocati da condizioni molto locali di instabilità e favoriti dalla presenza di valli e montagne. Inoltre, lo scarso vento alle alte quote dell’atmosfera per la presenza dell’anticiclone non permette un veloce spostamento dei temporali che quindi nascono, maturano e dissipano la loro energia in settori molto ristretti di territorio».
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