Credito bancario e PMI, l’intelligenza artificiale è il rimedio


L’intelligenza artificiale? È il vero rimedio al credit crunch delle PMI, alla difficoltà delle piccole e medie imprese di ottenere credito bancario. È la lettura dell’impatto dell’AI sul mondo bancario di chi lo conosce bene. Ecco l’intervento di Roberto Nicastro, banker in aziende come Unicredit e UBI che nel 2020 ha fondato la fintech Aidexa.

Nel 1955 quattro scienziati americani, John McCarthy, Marvin Minsky, Nathaniel Rochester e Claude Shannon, propongono che 10 persone svolgano una ricerca sull’intelligenza artificiale presso il Dartmouth college di Hanover (New Hampshire): “A proposal for the Dartmouth Summer Research Project on artificial intelligence”. È la prima volta che viene utilizzato questo termine. La ricerca iniziò l’estate successiva e chi vi partecipò discusse su come fare in modo che le macchine simulassero ogni aspetto dell’apprendimento o di altre caratteristiche dell’intelligenza.

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In settant’anni l’AI è entrata progressivamente e oggi massicciamente a far parte della nostra vita personale e professionale. Ad esempio, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale ha accelerato e reso più efficienti i processi di valutazione creditizia, ma ha anche reso più democratico l’accesso ai finanziamenti per le micro, piccole e medie imprese.

Nel 2020, dopo circa trent’anni di esperienza nel settore bancario, assieme a un gruppo di amici e altri colleghi, abbiamo deciso di provare a creare un operatore del settore che sfruttasse le opportunità dell’AI per rispondere ad un bisogno urgente del tessuto imprenditoriale italiano: il credito bancario per le PMI.

PMI e credito bancario: perché si è inceppato?

La sfida che ci trovavamo ad affrontare era quella di semplificare e accelerare l’accesso al credito per le micro e piccole imprese, un settore cruciale per l’economia italiana, che rappresenta circa il 30% del PIL, ma è spesso trascurato. Infatti, queste imprese hanno spesso esigenze finanziarie specifiche che non trovano risposte adeguate dai grandi istituti bancari tradizionali. Basti pensare che, dal 2010 ad oggi, abbiamo assistito ad un continuo calo dei crediti bancari a loro riservati.

Perché questo credito si è inceppato? Due ragioni: i costi operativi dell’istruttoria sono significativi e variano poco tra prestiti grandi e piccoli (qui puoi leggere come cambia il merito creditizio con l’intelligenza artificiale). Tra banca e imprenditore – cliente vi è poi una netta asimmetria informativa che complica la valutazione.

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In tale quadro, l’introduzione di decisioni creditizie supportate da algoritmi è stata una risposta ad una situazione in cui il credito alle piccole imprese basato in prevalenza sulla relazione umana ha cessato di funzionare per eccesso di costi operativi o di rischiosità e inefficacia. 

Gli algoritmi sono il vero rimedio al credit crunch

L’uso degli algoritmi, quindi, è diventato un vero e proprio “rimedio” al credit crunch. Come ogni soluzione va integrata ed affinata, ma è un fatto che senza supporto degli algoritmi ci sarebbe ancora meno credito alle PMI. Così, è stata creata la prima fintech italiana dedicata esclusivamente alle micro, piccole e medie imprese. Abbiamo cercato un nome che fosse in grado di esprimere lo spirito guida del nostro progetto: ideazione e specializzazione per chi fa impresa, innovazione tecnologica, rapidità e semplicità delle soluzioni, esperienza bancaria intuitiva. L’abbiamo chiamata Banca “AideXa”, una deriva creativa di “Idea”, dove AI sta proprio per Artificial Intelligence.

Che cosa fa l’AI per il credito bancario alle PMI

Invece di affidarsi ai tradizionali bilanci aziendali, che forniscono spesso una visione parziale e statica della salute finanziaria dell’impresa, AideXa sfrutta i dati transazionali degli ultimi 12 mesi per creare un profilo finanziario preciso e aggiornato dell’azienda. Questo permette di esaminare il cash flow in tempo reale, fornendo una fotografia aggiornata della salute finanziaria dell’azienda e riducendo significativamente i tempi necessari per valutare e approvare una richiesta di finanziamento.

I nostri modelli di AI, sviluppati internamente, riescono ad analizzare fino a 10.000 informazioni diverse per ogni richiesta, dalle transazioni bancarie alle informazioni di settore, fino ai dati raccolti dal web. Questi dati vengono elaborati da modelli di machine learning per produrre valutazioni più accurate del merito creditizio ed evitare le truffe. 

Lo scorso anno abbiamo inoltre lanciato il “termometro creditizio”, sviluppato dal team interno di data scientist e sviluppatori. Lo strumento consente alle micro e piccole imprese di ottenere una previsione della loro finanziabilità prima ancora di completare la richiesta di un finanziamento e senza notificare ai sistemi di informazione creditizia. In pochi clic l’impresa può ottenere un’indicazione preliminare di finanziabilità e questo primo riscontro permette all’imprenditore di decidere se procedere con la richiesta o meno.

Ad oggi, la valutazione di circa il 90% delle richieste di finanziamento è supportata dall’intelligenza artificiale per rispondere ai bisogni di chi ogni giorno fa impresa.

Siamo convinti che in futuro l’intelligenza artificiale avrà un impatto sempre più pervasivo su tutti i processi e i prodotti e siamo pronti a raccogliere le opportunità e le nuove sfide di questa rivoluzione digitale.



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