la collezione privata di fausto bertinotti supera le aspettative in asta a milano con oltre 300mila euro


La vendita all’asta nella sede milanese di Finarte ha catturato l’attenzione degli appassionati d’arte con la collezione privata di Fausto Bertinotti. L’ex presidente della Camera e storico leader di Rifondazione comunista ha visto le sue opere ottenere risultati ben al di sopra delle stime. Questa asta ha richiamato l’interesse internazionale, registrando un’importante partecipazione sia in sala che online. Tra i pezzi più ambiti, spiccano serigrafie di Andy Warhol dedicate al leader cinese Mao Tse Tung, offrendo uno spaccato sul mercato dell’arte contemporanea e moderna in Italia nel 2025.

Il ruolo chiave di fausto bertinotti nella vendita e l’asta milanese

Il 2025 ha visto nella sede milanese di Finarte un’asta molto partecipata, con la collezione di Fausto Bertinotti protagonista indiscussa. Dei 24 lotti presentati, 21 sono stati venduti raggiungendo un incasso totale superiore a 300.000 euro. Sul palco si sono susseguite offerte in sala, al telefono e via piattaforma digitale, alimentando il prezzo finale di molte opere fino a quadruplicare le stime di partenza.

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I risultati record delle serigrafie di andy warhol

Il valore più alto è stato raggiunto dalle due serigrafie del 1972 realizzate da Andy Warhol, che ritraggono Mao Tse Tung. Questi lavori erano stati donati dalla coppia Bertinotti dall’ex banchiere Mario D’Urso. Partendo da una valutazione che oscillava tra i 20.000 e i 30.000 euro, la prima è stata venduta per 106.000 euro, la seconda per 80.000 euro dopo una gara serrata. Questi risultati indicano una grande attenzione alla figura di Bertinotti e alla suggestione politica legata a queste opere.

Georgia Bava, responsabile del dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea di Finarte, ha diretto le contrattazioni con abilità, sottolineando la particolare energia e partecipazione del pubblico durante la vendita. L’asta ha evidenziato anche come la politica e la storia personale dei proprietari possano influenzare il valore di mercato. D’altra parte, la “coppia comunista mai pentita” ha senz’altro aggiunto un alone di fascino alle opere, intensificando la competizione tra i collezionisti.

Doni, dediche e opere scelte: la varietà artistica nella collezione bertinotti

La collezione Bertinotti racchiude un assortimento eterogeneo, riflettendo gusti e legami personali acquisiti nel tempo. Molte opere sono state ricevute in dono o selezionate per occasioni familiari, come i due lavori di Piero Dorazio. Uno di questi è arrivato durante le celebrazioni dei 32 anni di matrimonio della coppia, mentre l’altro include una dedica che testimonia un affetto profondo: “Auguri per Lella Bertinotti, leggiadra colonna del suo compagno, custode e promotore delle nostre speranze.”

Altri artisti presenti nella collezione

Nel lotto comparivano anche altri artisti quali Mario Ceroli, con un cavallo in bronzo battuto a 2.800 euro, e Luca Maria Patella con un vaso venduto a 2.000 euro. Tra i quadri si notava una tela realizzata da Mario Schifano nel 1981, aggiudicata a 15.000 euro, mentre la pittrice Titina Maselli, sorella del regista Citto Maselli, ha visto la sua opera “Camion” andare via a 11.500 euro. L’opera testimonia la presenza femminile nell’arte italiana degli anni del dopoguerra.

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Tra i pezzi più rilevanti, la scultura “La gabbia d’oro” di Giosetta Fioroni ha toccato i 16.500 euro. Queste cifre sottolineano l’interesse per artisti con un legame storico e culturale profondo con l’Italia del secondo Novecento. Dal punto di vista economico, i coniugi Bertinotti riceveranno una somma intorno ai 250.000 euro, al netto delle commissioni di Finarte e degli intermediari coinvolti nella vendita.

Risultati record e attenzione ai maestri del Novecento

L’evento Finarte non si è limitato alla collezione Bertinotti. La vendita ha fatto registrare risultati notevoli anche per opere di figure simbolo dell’arte italiana e internazionale del Novecento. Tra queste, l’olio su tela “I bagni misteriosi” di Giorgio de Chirico, risalente al 1935, proveniente dalla collezione personale di Monica Vitti. L’opera ha raggiunto 468.000 euro, uno dei valori più alti mai ottenuti in Italia per il pittore metafisico.

Rilanci importanti per artisti del dopoguerra

Anche gli artisti del dopoguerra hanno attirato rilanci importanti. Alberto Burri con “Combustione” del 1968 è stato battuto a 103.500 euro. Osvaldo Licini e la sua opera “Ritmo su fondo bianco” del 1953 ha toccato quota 48.000 euro. Wifredo Lam ha venduto un’opera senza titolo datata 1972 a 51.000 euro. Questi dati confermano una solida domanda per l’arte moderna, accompagnata da una presenza internazionale di collezionisti, che si mantiene viva nonostante le turbolenze geopolitiche degli ultimi mesi.

Alla presentazione, Georgia Bava ha dichiarato come il risultato ottenuto con la collezione Bertinotti e “I bagni misteriosi” di de Chirico rappresenti un punto fermo nel mercato italiano. Alessandro Cuomo, per Finarte, ha aggiunto che nel contesto attuale l’arte mantiene il proprio ruolo come rifugio e alternativa agli investimenti tradizionali. La partecipazione ha superato i 1.000 concorrenti, con un totale di 2,2 milioni di euro contabilizzati durante l’evento.

La vendita presso Finarte ha così evidenziato un mercato ancora ricettivo per opere di alta qualità, dove nomi storici della politica e della cultura artistica italiana contribuiscono a incrementare l’interesse e i valori pagati. Il dialogo tra passato e presente si conferma un elemento chiave per interpretare le tendenze del collezionismo contemporaneo.



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