Il nuovo rapporto dedicato alle Marche conferma la vitalità economica e culturale di questa regione italiana. Il documento, realizzato da Confindustria Ancona in collaborazione con l’università politecnica delle Marche e la Regione Marche, presenta dati aggiornati che evidenziano la crescita del sistema produttivo, dei servizi e dell’istruzione superiore. Il focus è sui punti di forza territoriali, infrastrutture, startup e la qualità della vita, elementi che rendono le Marche un’area sempre più attraente per investimenti e lavoro.
La posizione strategica delle infrastrutture chiave nelle marche
Le Marche vantano una collocazione geografica che valorizza il sistema dei trasporti. Il report sottolinea il ruolo centrale del porto di Ancona, dell’aeroporto e dell’interporto regionale, infrastrutture che nel 2024 hanno registrato una crescita nel traffico passeggeri e merci. Il porto si conferma punto di riferimento per le rotte marittime verso il Mediterraneo e il Nord Europa, mentre l’aeroporto civile ha visto aumenti significativi grazie a nuovi voli in programma. La Regione punta a rafforzare ulteriormente questi snodi, completando la continuità territoriale con voli bisettimanali su Roma e Milano, oltre ai collegamenti nel weekend verso Napoli.
Interventi strategici per la logistica regionale
Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche, ha evidenziato l’investimento del governo sul potenziamento della linea ferroviaria adriatica, fondamentale per le imprese locali. “Questo intervento consentirà di abbattere i costi di trasporto e favorire la logistica integrata tra porto, aeroporto e interporto, facilitando la competizione sul mercato nazionale e internazionale.” La modernizzazione della dorsale adriatica rappresenta un tassello essenziale per lo sviluppo di una logistica efficiente, necessaria alle aziende marchigiane per crescere e restare competitive.
Il tessuto manifatturiero e l’ecosistema imprenditoriale delle marche
La manifattura rappresenta il cuore del sistema economico marchigiano. Con il 12,1% delle imprese attive in questo settore , la regione è seconda in Italia per numero di imprese manifatturiere ogni mille abitanti. Questa specificità è stata definita da Diego Mingarelli, presidente di Confindustria Ancona, come un tratto identitario e imprescindibile per il futuro produttivo delle Marche. La manifattura, infatti, non è solo una fonte occupazionale ma un pilastro su cui si basa la presenza di aziende solide e radicate sul territorio.
Innovazione e startup nelle marche
Accanto al comparto tradizionale, il report evidenzia anche un ecosistema dell’innovazione formato da università, startup e acceleratori d’impresa. Le Marche ospitano 338 startup innovative e quattro incubatori con certificazione ufficiale per lo sviluppo di nuove imprese tecnologiche. Questi numeri mostrano una crescente capacità di trasformare idee in progetti concreti, con un occhio al mercato digitale grazie a piattaforme tecnologiche dedicate e a uno dei 151 hub europei per l’innovazione digitale localizzati nella regione.
L’università politecnica delle marche e la vitalità accademica
Il sistema universitario locale, in particolare l’università politecnica delle Marche , gioca un ruolo chiave nel garantire nuovi talenti e sostenere lo sviluppo economico. Nell’anno accademico 2023/2024, le quattro università marchigiane contano 43.717 iscritti, con mille studenti in più rispetto all’anno precedente e un crescente numero di immatricolati . Il dato importante è che oltre il 58% degli studenti è donna, segno di una composizione studentesca in equilibrio e di una partecipazione femminile forte nelle discipline universitarie.
Gian Luca Gregori, rettore, ha sottolineato come l’ateneo stia puntando sull’internazionalizzazione, con nuovi corsi in inglese e programmi didattici progettati per rispondere alle esigenze dei mercati globali. “L’università si impegna anche ad avvicinare l’universo accademico alla comunità locale, per far conoscere ai giovani e ai cittadini le potenzialità proprie del territorio, riducendo così il rischio di fuga di cervelli.” L’incremento delle iscrizioni testimonia inoltre una fiducia crescente verso il sistema formativo regionale e l’attrattiva degli studi offerti.
Qualità della vita e tasso di criminalità, valori aggiunti per il territorio
Oltre ai dati economici e formativi, il report mette in luce aspetti legati alla qualità della vita nelle Marche. La regione si distingue per il basso tasso di criminalità e una buona rete di relazioni sociali, condizioni che favoriscono una convivenza serena e sicura. Questi elementi risultano determinanti nella scelta di imprenditori e lavoratori che valutano il territorio non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto il profilo umano e sociale.
Diego Mingarelli definisce queste caratteristiche un “vantaggio competitivo” che può facilitare l’insediamento di nuove imprese. Vivere in un luogo con tali qualità incide positivamente sulla creatività, la produttività e la volontà di investire energie. Le Marche, quindi, non sono solo un polo produttivo ma anche un contesto dove il lavoro può svilupparsi in un ambiente stabile e piacevole. Questo connubio rende il territorio appetibile anche per progetti industriali a lungo termine.
Nel complesso il report conferma le Marche come regione con potenzialità concrete e strutture in crescita, in grado di attrarre imprese, studenti e investimenti. Restano aperte le sfide sulla continuità e il rafforzamento delle infrastrutture, ma i segnali positivi raccolti disegnano una fase di sviluppo importante.
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