MONTEGRANARO – “Il settore calzaturiero marchigiano non è solo un pilastro della nostra economia; è espressione profonda dell’identità, della cultura e dell’arte del saper fare che ci contraddistingue”. Per questo Marina Santucci, direttrice dell’Atim, non ha esitato a supportare la missione organizzata dalla regione Marche insieme con Assocalzaturifici a Bruxelles.
Unaa delegazione di imprese calzaturiere e della moda in generale, ci sono anche i cappelli di Montappone, abbinata ai prodotti enogastronomici, si metterà in mostra nella sala convegni del ristorante Racines di Bruxelles. E lo farà davanti a 40 tra buyer e operatori del settore moda, designer, rappresentanti delle istituzioni europee, giornalisti specializzati e stakeholder del comparto per un networking lunch che combina storytelling territoriale, degustazioni e una piccola esposizione dedicata alle eccellenze marchigiane.
L’evento si intitola ‘Le Marche: Eccellenza Italiana tra Moda, Gusto e Territorio’ ed è stata affidata all’agenzia MCDM. Tra i partecipanti anche l’ambasciatrice d’Italia in Belgio, Federica Favi, che sottolinea l’importanza strategica del Belgio come partner commerciale e culturale per l’Italia: “Il mercato belga mostra una crescente attenzione verso l’autenticità e la qualità del Made in Italy. La manifattura marchigiana, con la sua artigianalità radicata e il suo forte legame con il territorio, rappresenta esattamente ciò che i consumatori e buyer belgi cercano oggi: valore, eleganza tradizione e innovazione”. Sono solidi i rapporti tra i due paesi.
L’accordo tra regione e Assocalzaturifici è alla base dell’azione, che ben si inserisce nel piano del ministero degli affari esteri intitolato le “Giornate della Moda Italiana nel Mondo”.
Per l’assessore Andrea Maria Antonini, la giornata di domani, è davvero importante: “La nostra strategia è chiara, mira a supportare a livello internazionale il comparto calzaturiero. Parliamo di un distretto fermano maceratese che conta di 6.300 imprese e 37.000 addetti, considerando anche il Piceno”.
Il calzaturiero da solo vale 1,3 miliardi di export per la regione Marche e strategici sono mercati come Francia, Germania, USA, Cina e Belgio, che da solo ha registrato un +5%. “L’intesa con Assocalzaturifici e i bandi che strutturiamo sono tutti parte di un piano di rilancio, legato anche a innovazione e internazionalizzazione”.
Per la presidente di Assocalzaturifici, che sarà a Bruxelles insieme con il vicepresidente nazionale, il maceratese Giuseppe Camerlengo, le Marche non sono una regione qualunque: “Rappresentano un unicum nel panorama manifatturiero italiano, dove tradizione artigianale secolare e innovazione tecnologica si fondono per dare vita a prodotti di eccellenza riconosciuti in tutto il mondo. Noi lavoriamo con la Regione per valorizzare l’intero ecosistema territoriale marchigiano. Le Marche non sono solo il cuore calzaturiero del Made in Italy, ma anche un territorio ricco di storia, cultura e tradizioni enogastronomiche che rappresentano un valore aggiunto fondamentale per competere sui mercati globali”.
Stando ad Assocalzaturifici, il primo trimestre chiuso dalle Marche con 340 milioni di euro di export, vale il quarto posto nazionale”. A livello di numeri, le province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata valgono metà del settore moda regionale e il 15% del fatturato manifatturiero della regione. In questo il Belgio gioca un ruolo chiave, visto che vale il 10,5% delle esportazioni regionali ed è superato solo da Francia e Germania.
“Dobbiamo e vogliamo – conclude Santucci – mettere le Marche e le sue imprese nelle condizioni ottimali per raccontare la propria storia, nei contesti più adatti, utilizzando strumenti efficaci e costruendo relazioni strategiche. È così che si edifica un percorso di internazionalizzazione duraturo, credibile e capace di generare valore tangibile per le imprese e per l’intero territorio”.
E lo si fa supportando la scarpa, e l’accessorio, anche con il food, creando una rete con il settore agroalimentare che nelle Marche conta di 23.696 imprese e vale 564 milioni di export grazie anche a eccellenze come il Verdicchio, per stare ai vini, all’olio di oliva e al tartufo dei Sibillini.
r.vit.
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