«Ogni giorno sentiamo di nuove aggregazioni». Il risiko? «Ovvio che ci saranno ripercussioni ma personalmente penso che si crei comunque un necessario spazio per banche comunitarie che possono essere vicine ai clienti». Ne è convinta Erica Azzoaglio, presidente del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo di Banco Azzoaglio. Da ragazza avrebbe voluto intraprendere la carriera diplomatica «sempre in giro per il mondo». Ma poi, finita l’università «ho provato tre mesi in banca e mi sono appassionata. Il legame affettivo ha giocato un ruolo fondamentale e sono soddisfatta della mia scelta. Ho fatto tutta la gavetta, occorre conoscere per amministrare». L’istituto è stato fondato 146 anni fa a Ceva dal suo bisnonno, Paolo. E da allora ha mantenuto la sua identità. «Una banca territoriale deve essere efficiente per avere una ragione d’essere, altrimenti non riesce a stare sul mercato. Servono investimenti nel digitale – dice Azzoaglio – ma anche sempre più attenzione alla consulenza che i clienti cercano in un mondo di aggregazioni tra grandi banche».
Filiali a Torino e in Liguria
L’istituto di credito, in un momento in cui i concorrenti chiudono filiali, punta sugli sportelli e sull’assistenza. «Oltre al cuneese, dove siamo nati perché la mia famiglia è di Ceva, abbiamo filiali a Torino e in Liguria, soprattutto nell’entroterra di Savona e a Imperia. Siamo una banca territoriale radicata – racconta la presidente – un punto di riferimento per le famiglie e i piccoli imprenditori». Da pochi anni ha aperto anche attività corporate «affiancando le Pmi con un approccio consulenziale. Le aziende hanno esigenze finanziarie sofisticate ma non sempre sono servite dagli istituti maggiormente orientati alle imprese più grandi».
Territorio e banca corporate
La strategia, anche per il futuro, sarà quella di accostare la banca territoriale alla banca corporate. «Per farlo, abbiamo dovuto fare crescere sia gli strumenti a disposizione sia le nostre persone. Ma è il nostro Dna. Molte banche hanno chiuso sportelli, noi riteniamo che sia un valore supportare famiglie e imprese che ci hanno permesso di crescere. Vogliamo presidiare sempre più il territorio». Nelle scorse settimane è stato approvato il piano industriale e l’indicazione è espandersi andando a ricoprire zone lasciate spoglie di servizi bancari, in Liguria e nella cintura torinese.
La riorganizzazione della rete
È prevista anche una riorganizzazione della rete di vendita che sarà articolata in hub, filiali di servizio (che si appoggeranno agli hub per le pratiche più complesse) e sportelli remoti non presidiati ma collegati con operatore tramite monitor. «Così – evidenzia – possiamo essere presenti in modo sostenibile economicamente in alcuni territori e aiutare la clientela più anziana». Erica Azzoaglio è anche presidente del gruppo Credito, finanza e assicurazioni dell’Unione Industriali: «Questa sezione, nata da poco, credo sia un valore aggiunto perché ha una funzione trasversale di supporto. Ci deve essere un’alleanza tra il mondo finanziario e le aziende che, per continuare a investire, hanno bisogno di strumenti finanziari concreti. Il ruolo dell’associazione è questo».
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