Truffa con il bonus facciate. A metterle in luce sono stati i militari della Guardia di Finanza di Forlì, che hanno posto sotto sequestro beni per oltre 140 mila euro nei confronti del legale rappresentante di una società forlivese operante nel settore edile, indagato con l’accusa di truffa e indebita percezione di erogazioni pubbliche. Si tratta di denaro presente sui conti correnti societari, nonché un terreno, due auto, una motocicletta e crediti d’imposta indebitamente ottenuti per complessivi 17 mila euro, ancora presenti nel cassetto fiscale.
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Le indagini hanno preso il via a seguito di una denuncia-querela sporta dal proprietario di un albergo della provincia, al quale era stata prospettata la possibilità di usufruire di un’agevolazione fiscale legata al cosiddetto bonus facciate – misura ora non più prevista – per la ristrutturazione dell’immobile. Secondo gli investigatori, l’imprenditore avrebbe attestato falsamente l’inizio dei lavori, senza aver peraltro mai depositato agli enti competenti le pratiche necessarie per l’avvio degli interventi edili richiesti.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, nonostante i lavori non fossero ancora partiti e l’albergatore avesse provveduto a pagare solo una quota-parte di essi, la società incaricata della ristrutturazione avrebbe comunque richiesto i correlati benefici fiscali, ottenendo crediti d’imposta, fittizi, per 146.889 euro, che avrebbe poi in parte monetizzato e in parte ceduto. L’imprenditore è stato denunciato, mentre la società per l’ipotesi di responsabilità amministrativa degli enti prevista dal decreto legislativo numero 231/2001.
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“Il contrasto alle frodi in materia di crediti è finalizzato a garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese attraverso un’efficace e integrata azione repressiva e preventiva, basata sulla constatazione delle indebite compensazioni, sul sequestro preventivo dei crediti d’imposta fittizi e sulla segnalazione per la sospensione dei connessi pagamenti”, spiegano dal comando di piazza Dante.
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