Michele Vietti confermato presidente di Finpiemonte: la Regione sceglie la continuità


La Giunta regionale del Piemonte ha confermato Michele Vietti alla guida di Finpiemonte S.p.A., riaffidandogli la presidenza del Consiglio di amministrazione della società finanziaria partecipata che gestisce strumenti pubblici e risorse per la crescita del sistema economico regionale. La decisione è arrivata nel corso della seduta di Giunta tenutasi questa mattina, con il contestuale rinnovo dei vertici.

Oltre a Vietti, nel nuovo Consiglio di amministrazione entrano Gianfranco Imerito e Luciana Restuccia. Per il Collegio sindacale, la presidenza è stata affidata a Marco Zacchera, con Bianca Steinleitner, Giovanni Alessandro, Cristiano Baucè e Romina Clozza in qualità di membri supplenti.

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Una conferma che rappresenta non solo una scelta di continuità, ma anche un riconoscimento al profilo di altissimo livello di Michele Vietti, figura che unisce competenza giuridica, esperienza istituzionale e credibilità consolidata.

Nato a Lanzo Torinese il 10 febbraio 1954, Vietti è avvocato, docente universitario e politico. Si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino nel 1977, ha iniziato l’attività forense nel 1980 ed è patrocinante in Cassazione dal 1994. Specializzato in diritto commerciale, industriale e fallimentare, ha esercitato nei principali fori italiani e si è costruito una solida reputazione nel mondo delle professioni legali.

Parallelamente, ha svolto una ricca attività accademica, insegnando diritto commerciale e societario presso la LUMSA, la LUISS, l’Università di Torino e La Sapienza di Roma, ed è autore di numerosi contributi scientifici nel campo del diritto dell’economia e dell’ordinamento giudiziario. Il suo nome figura tra gli autori della casa editrice Egeae di diverse pubblicazioni giuridiche e specialistiche.

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La sua carriera politica è iniziata come consigliere comunale a Torino, dal 1990 al 1997. È stato poi eletto deputato per la prima volta nel 1994 nel collegio di Chivasso per il CCD (Centro Cristiano Democratico), venendo poi rieletto nelle legislature successive – XIV, XV e XVI – sotto le insegne dell’UDC. Tra il 2001 e il 2006 ha ricoperto due importanti incarichi di governo: sottosegretario alla Giustizia (2001–2005) e sottosegretario all’Economia e Finanze (2005–2006), durante i governi Berlusconi.

Ma il suo ruolo istituzionale più significativo lo ha svolto al Consiglio Superiore della Magistratura: è stato componente laico dal 1998 al 2001 e, successivamente, vicepresidente del CSM dal 2010 al 2014, una delle cariche più delicate e rappresentative dell’equilibrio tra i poteri dello Stato. Durante il suo mandato ha saputo mantenere una linea di dialogo e fermezza in anni particolarmente tesi per i rapporti tra magistratura e politica.

Dal 2020 alla guida di Finpiemonte, Vietti ha avviato un processo di risanamento, riorganizzazione e rilancio della società, restituendole autorevolezza e solidità dopo le difficoltà gestionali del passato. In questi anni ha rafforzato la struttura amministrativa, ampliato gli strumenti finanziari a disposizione di imprese e territori e migliorato la capacità di spesa dei fondi strutturali. La conferma arriva in un momento strategico: Finpiemonte sarà chiamata a gestire una parte rilevante delle risorse legate alla nuova programmazione europea 2021–2027 e al PNRR, e a svolgere un ruolo chiave nel sostenere la transizione ecologica, l’innovazione e l’inclusione economica.

Ma gli impegni non finiscono qui. Dal maggio 2025, Vietti è anche presidente nazionale di Federsalute, la federazione del settore sanità di Confcommercio, che riunisce migliaia di operatori pubblici e privati dell’healthcare. Un incarico che amplia il suo raggio d’azione anche sul versante del welfare e della salute, temi oggi più che mai centrali nelle agende istituzionali.

Dietro il profilo austero, però, si cela anche un lato ironico e curioso: Michele Vietti è noto per la sua passione per le “papere”. Colleziona oggetti a forma di anatra e possiede esemplari vivi nella sua casa di famiglia ad Ala di Stura, piccolo centro montano delle Valli di Lanzo.

La sua riconferma alla presidenza di Finpiemonte non è quindi soltanto il risultato di una carriera lunga e autorevole, ma anche un segnale di fiducia e stabilità da parte dell’amministrazione regionale. In un contesto economico e istituzionale in costante trasformazione, il Piemonte scommette su una guida esperta, che conosce a fondo la macchina pubblica e che ha già dimostrato di saperla orientare verso obiettivi concreti ed efficaci.





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