Cybersecurity, leva strategica per le imprese italiane. Deloitte prevede l’aumento degli investimenti « LMF Lamiafinanza


Cybersecurity, leva strategica per le imprese italiane: il 52% prevede un aumento degli investimenti entro due anni 

— di Renato Gandini CEO ActionNews Agenzia di stampa —

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Secondo Deloitte, cresce l’attenzione dei Board: il tema è affrontato almeno una volta al mese nel 69% dei casi. L’AI e il cloud cambiano il paradigma della sicurezza digitale.

Nel contesto economico sempre più digitalizzato, la cybersecurity si consolida come fattore strategico per la crescita e la competitività delle imprese italiane. Secondo quanto emerge dalla Global Future of Cyber Survey 2025 di Deloitte, il 52% delle aziende del Paese prevede un incremento degli investimenti in sicurezza informatica entro i prossimi due anni, con una crescente integrazione del tema nelle agende dei consigli di amministrazione.

Il rapporto, giunto alla sua quarta edizione, ha raccolto le opinioni di oltre 1.200 executive e C-level in ambito cyber a livello globale, inclusi 54 top manager italiani attivi in diversi settori industriali.

“Le imprese italiane si trovano oggi ad affrontare un contesto di minacce in continua evoluzione,” spiega Matthew Holt, Cyber Leader di Deloitte Central Mediterranean. “La cybersecurity non è più solo una barriera difensiva, ma un vero e proprio abilitatore della trasformazione digitale. Proteggere dati, asset e know-how è essenziale per garantire crescita, fiducia e reputazione nel lungo periodo.”

In sintesi, il rapporto di Deloitte conferma come la cybersecurity sia diventata un pilastro della strategia d’impresa. Un ambito in cui si intrecciano governance, tecnologia, capitale umano e innovazione. E dove investire oggi significa garantire sostenibilità, competitività e fiducia per il futuro.

Il rischio cyber approda stabilmente nei consigli di amministrazione

In Italia, il tema della sicurezza digitale viene discusso nei Board con frequenza crescente: nel 69% dei casi almeno una volta al mese e nel 26% su base settimanale. Un dato significativo, destinato ad aumentare anche alla luce della nuova direttiva europea NIS2, che attribuisce specifiche responsabilità agli organi di governance in materia di cybersecurity.

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Il 70% dei manager italiani intervistati si dichiara inoltre molto fiducioso nella preparazione del proprio Board ad affrontare le sfide cyber. Un segnale che conferma come la sicurezza informatica sia ormai considerata una componente essenziale della strategia aziendale, al pari della sostenibilità e della resilienza.

Le sfide: carenza di talenti e bisogno di equilibrio tra sicurezza e innovazione

Nonostante l’attenzione crescente, le aziende italiane devono fronteggiare ostacoli strutturali all’attuazione delle strategie cyber. Tra i principali: la difficoltà nel reperire e trattenere personale specializzato, e la necessità di bilanciare le esigenze di protezione con l’agilità e l’innovazione tecnologica.

“L’integrazione della cybersecurity nella visione strategica delle imprese – sottolinea ancora Holt – non è dettata solo da vincoli normativi, ma dalla consapevolezza che una vulnerabilità può generare costi reputazionali elevati e compromettere la competitività. La sicurezza è ormai un asset distintivo.”

Cloud e cybersecurity: una sinergia per la resilienza

Nel percorso di trasformazione digitale, la sicurezza informatica è sempre più centrale nella gestione degli ecosistemi cloud. Le aziende italiane puntano su strumenti avanzati per affrontare le minacce: il 57% utilizza tecnologie di monitoraggio distribuito, il 44% implementa controlli su identità e accessi, e il 41% adotta policy integrate di sicurezza.

Queste azioni non solo rafforzano la governance e automatizzano i processi, ma facilitano anche lo scambio informativo sulle minacce e l’efficacia delle contromisure, garantendo un ambiente cloud più sicuro e competitivo.

Intelligenza Artificiale: opportunità e nuovi rischi

L’avanzata dell’Intelligenza Artificiale, in particolare della Generative AI e dei Large Language Models (LLM), sta ridisegnando lo scenario della cybersecurity. Le imprese vedono nella GenAI sia rischi emergenti sia potenzialità inedite.

Tra le criticità più avvertite: una governance non ancora adeguata (50%), l’assenza di controlli efficaci sulle interazioni uomo-macchina (44%) e il rischio di output alterati da dati compromessi (43%).

Dall’altro lato, oltre il 90% delle aziende riconosce all’AI un forte potenziale nella difesa digitale: capacità di risposta più rapida alle minacce (94%), monitoraggio continuo dell’integrità dei sistemi (92%) e analisi predittiva basata su dati storici e in tempo reale (89%).

Il ruolo chiave del CISO

Cresce anche il peso strategico del Chief Information Security Officer (CISO), che per circa il 40% delle aziende intervistate è sempre più coinvolto nelle decisioni trasversali di business. La figura del CISO evolve dunque da responsabile tecnico a partner strategico, con un ruolo di raccordo tra funzioni aziendali diverse.

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