Crescita di produzione e valore per i formaggi Valtellina e Bitto


Parte la stagione della transumanza in Valtellina: sono 45 gli alpeggi coinvolti per il 2025 per un totale di oltre 11mila ettari di pascoli e prati che ospiteranno circa 3000 bovine da latte e 300 capre. Si rinnova anche quest’anno, con numeri in linea con la stagione 2024, la tradizione millenaria che, da giugno a settembre, vede gli alpeggiatori salire in quota a 1.400-2.300 metri in provincia di Sondrio e di Lecco (e in alcuni comuni limitrofi della Val Brembana) per produrre il Bitto Dop. Un formaggio d’alpeggio unico, quest’ultimo, frutto di mani sapienti e di un rituale antico e impegnativo: il latte ancora caldo di mungitura viene lavorato due volte al giorno, all’alba e al tramonto, sul posto, ogni giorno e con qualsiasi tempo, e messo a stagionare nelle casere d’alpe per almeno 70 giorni per essere poi marchiato dal Consorzio. Ma il Bitto DOP è anche un prodotto da meditazione (può invecchiare fino a 10 anni), da degustare con rispetto, perché raro e autentico: sono solo 15.431 le forme prodotte nell’estate 2024.

Per Marco Deghi, Presidente del Consorzio di Tutela Valtellina Casera e Bitto: “Dopo Bresaola e Pizzoccheri, Bitto e Valtellina Casera sono tra i prodotti gastronomici più identitari della Valtellina: due formaggi sempre più conosciuti e riconosciuti nella loro specificità di produzioni eroiche e di montagna. Un baluardo per preservare ecosistema sociale e ambientale di questa Valle ma anche un sostegno economico importante per un intero territorio. Oggi queste produzioni impattano per 15,9 milioni di euro sulla provincia di Sondrio, trainate soprattutto dal Valtellina Casera, in costante crescita, anche all’estero (+11,2% nel 2024). Negli ultimi 5 anni (2019-2024) entrambe le Dop sono cresciute a valore mettendo a segno complessivamente un +37,6%. Risultati, questi, frutto di un lavoro continuo verso il miglioramento della qualità e del supporto ai nostri produttori”. 

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Saldo e stralcio

 

Nello specifico, negli ultimi cinque anni il Bitto DOP ha fatto e deve fare i conti con le frequenti difficoltà nel mantenere il carico degli alpeggi, ma comunque registra significativi aumenti a valore, e il Valtellina Casera DOP ha messo a segno un vero e proprio boom con un + 44,5 % a valore complessivo della produzione.



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