Oggi in Sala Giunta di Palazzo Piemonte l’assessore Paolo Bongioanni ha fatto il punto sui risultati conseguiti, le novità e i cambiamenti impressi a un anno dall’inizio del mandato alle materie di Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi, accorpate per la prima volta nella storia della Regione Piemonte in un unico assessorato.
Per l’Agricoltura e Cibo negli ultimi dodici mesi l’Assessorato ha erogato oltre 571 milioni di euro fra sostegni, incentivi e contributi della precedente programmazione, che sono arrivati a 45.869 fra aziende, consorzi e soggetti diversi del territorio regionale.
Sono stati attivati sulla nuova programmazione 47 bandi con una dotazione finanziaria complessiva di 182.169.574 euro i cui soggetti beneficiari saranno 5.107. Un cambio di marcia decisivo improntato a tre parole chiave: promozione, innovazione, ricerca. Un’attenzione decisiva su temi come la competitività delle produzioni d’eccellenza dell’agroalimentare piemontese per la conquista del posto che meritano sullo scenario nazionale e mondiale, in una strategia che punta a legare in modo sempre più organico produzione, promozione e distribuzione commerciale, mettendo sempre come primo obiettivo la redditività dell’azienda.
Sul fronte del Commercio spiccano il milione di euro di ristori per le attività economiche colpite dalla chiusura del Tenda e i 400mila per quelle di Corso Francia a Collegno e Rivoli penalizzate dai lavori della metropolitana, l’istituzione del Tavolo del Commercio con le associazioni di categoria, i 700mila euro a sostegno delle fiere tipiche, i bandi da oltre 7 milioni per i progetti strategici dei Distretti del Commercio e quello da oltre un milione per l’avvio di nuovi Distretti, e il ritorno del Fondo Unico rotativo con una dotazione di 6 milioni che concede prestiti a tasso zero per le attività commerciali.
È un cambio di rotta radicale che l’assessore Bongioanni illustra così: «Con i suoi 90 prodotti a denominazione d’origine fra Doc, Docg, Dop, Igp e Ig, i 344 Pat e i 600 prodotti di montagna, l’agroalimentare piemontese esprime la filiera più pregiata d’Italia e quindi del mondo. Eppure finora il Piemonte del cibo non è stato conosciuto come merita. La sfida era quindi invertire la prospettiva: un cambio di paradigma che metta al centro la promozione e la creazione di valore di quell’enorme patrimonio rappresentato dai prodotti agroalimentari piemontesi. Fin dal primo giorno da assessore ho messo mano ai cambiamenti necessari a sostenere l’agricoltura piemontese nella competitività e nel riconoscimento che meritano i suoi prodotti: dalla promozione internazionale al rilancio del commercio di prossimità con i Distretti del Cibo e del Commercio e le fiere tipiche che ne garantiscono la disponibilità sul territorio. È un lavoro strutturale, con una prospettiva di legislatura, che però ha già creato gli strumenti necessari a quel cambio di passo che l’agricoltura piemontese merita e che, dopo dodici mesi, ci permette di misurare i primi, gratificanti risultati».
Queste le principali innovazioni introdotte da Bongioanni nel primo anno di attività: «Ho ideato il nuovo brand “Piemonte Is – Eccellenza Piemonte” che abbiamo presentato ad “Agricoltura è”, Vinitaly, a Copenhagen e a Torino dove ha riscosso grande consenso presso i nostri imprenditori. Stiamo lavorando affinché l’indicazione geografica estesa “Piemonte” possa apparire sulle etichette dei nostri vini Docg e Doc per imprimere nel consumatore l’appartenenza al nostro territorio regionale. Sono già 11 su 60 i consorzi che a oggi hanno approvato la modifica ai disciplinari: e il 30 giugno ci sarà la riunione dei Consorzi con il tavolo delle associazioni agricole di categoria. Dopo anni il Piemonte torna ad avere un rappresentante nel Comitato Nazionale Vini, l’organo del Masaf che decide le politiche nazionali sul vino. Ho riorganizzato i Distretti del Cibo, favorendone il consolidamento giuridico ed economico e incentivando quelli a indirizzo biologico. Il Piemonte ha vinto a Londra i prestigiosi Wine Traveler Awards come miglior territorio mondiale dell’enoturismo. L’Alta Langa Docg, Vino piemontese dell’anno, sta accompagnando ovunque le presentazioni del cibo piemontese che ha conquistato anche gli ospiti del ricevimento al Quirinale per la Festa della Repubblica 2025».
Grazie a razionalizzazioni della spesa e recupero di somme non utilizzate, il bilancio regionale dell’Agricoltura segna nel 2025 un aumento di oltre un milione di euro a disposizione, salendo a 83.192.285,68 euro totali. «Questo mi ha permesso di destinare 700.000 euro in più per la ricerca agricola, 807mila per la promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità, 80mila per la filiera brassicola, oltre 2 milioni per gli indennizzi assicurativi degli incidenti stradali provocati dalla fauna selvatica, 120mila per gli ambienti acquatici e la pesca. Per la prima volta la Regione sostiene, con un contributo di 150mila euro, anche i Cras: i centri di recupero della fauna selvatica che salvano, curano e rimettono in libertà gli animali feriti».
E se alle cifre del bilancio prettamente regionale aggiungiamo le risorse europee e statali totalmente programmate e gestite dall’Assessorato, le somme erogate nel primo anno di mandato sono estremamente rilevanti: una vera iniezione di competitività e innovazione per il sistema agricolo piemontese. L’Arpea, l’ente pagatore della Regione Piemonte per l’agricoltura, ha erogato negli ultimi dodici mesi la somma di 571.162.130,91 euro arrivati nelle casse di 45.869 soggetti sotto forma di aiuti diretti del Fondo Europeo di Garanzia Agricola (Feaga), di contributi per bandi del Fondo Europeo di Sviluppo Rurale (Feasr) sulla programmazione 2023-27, nel recupero di somme non spese dalla precedente programmazione 2014-20 che ha consentito di finanziare ulteriori progetti, e nel Fondo Territorio Rurale.
È un lavoro che ora verrà ulteriormente agevolato da una profonda riorganizzazione della struttura operativa in vigore da giugno 2025. Bongioanni: «Promozione, Innovazione e Ricerca sono le tre parole chiave per il futuro dell’agricoltura piemontese. Per questo, insieme al direttore Paolo Balocco, ho riformato le funzioni della Direzione Agricoltura con la nomina di due vicedirettrici, Daniela Caracciolo e Anna Valsania, e creando un nuovo settore interamente dedicato alle “Politiche del cibo, valorizzazione e promozione del sistema agroalimentare”. Con una modifica di legge ho riscritto il mandato della Fondazione Agrion, affidandole anche compiti di promozione e un progetto triennale per il rilancio di produttività della Nocciola tonda gentile Igp, considerata la migliore al mondo ma negli ultimi anni afflitta da un crollo di produttività causato da parassiti e cambiamenti climatici. E siccome il nemico di chi vuole fare è sempre la burocrazia, ho voluto che i nuovi bandi fossero scritti in modo più semplice e meno macchinoso».
Sbloccate anche situazioni critiche ereditate. «D’intesa con il mio omologo della Regione Lombardia – spiega Bongioanni – a gennaio ho commissariato l’Aies – Associazione di Irrigazione Est Sesia: fra le più importanti coutenze d’Europa con i suoi 25mila consorziati e fondamentale per la gestione delle risorse idriche della pianura novarese. Il commissario Ettore Fanfani ha provveduto all’approvazione del bilancio consuntivo 2023 e preventivo 2025 sbloccando un’impasse che durava da lungo tempo e riattivando le attività del consorzio con particolare attenzione agli elementi di equilibrio economico e finanziario. E dopo 12 anni ho riattivato l’iter per scrivere un nuovo Piano Faunistico Venatorio regionale, il documento di programmazione quinquennale per la gestione faunistica».
I bandi, in un anno sostegni all’agricoltura per oltre 182 milioni
Nel 2024 è entrata nel vivo la programmazione regionale del Csr – Complemento di Sviluppo Rurale 2023-27, che attinge ai fondi europei della Politica Agricola Comune. Sono così stati messi a punto e lanciati negli ultimi 12 mesi ben 47 nuovi bandi con una dotazione finanziaria complessiva di 182.169.574 euro per il sostegno dello sviluppo rurale e dell’agricoltura n tutti i suoi settori: interventi agro-climatico ambientali, sostegno a zone con vincoli naturali specifici, sostegno a zone con svantaggi territoriali, investimenti, insediamento giovani e startup, cooperazione, informazione e formazione. Di essi 15 sono i bandi emanati dalla Direzione Agricoltura e Cibo: 8 sono già chiusi e 7 tuttora aperti. Su tutti i bandi aperti nell’ultimo anno sono state ammesse più di 5.100 domande, cui sono stati già assegnati oltre 111 milioni di euro di contributi complessivi.
Nei bandi più recenti è stata introdotta una novità significativa per la semplificazione e sburocratizzazione: la documentazione a supporto dei progetti potrà essere presentata entro trenta giorni dalla pubblicazione della graduatoria. In questo modo saranno tenuti a produrla solo gli effettivi ammessi al finanziamento.
Vediamo gli interventi nei diversi ambiti
Il settore vitivinicolo è notoriamente uno dei punti di eccellenza del Made in Piemonte agroalimentare. La Regione lo sostiene con svariate misure. La più rilevante è la somma di 19.081.166 euro per sostenere il comparto su tre assi fondamentali: 7,5 milioni vanno alla promozione internazionale dei vini del Piemonte sui mercati Extra Ue, 6,8 milioni per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti e 4.781.166 per investimenti come l’apertura di nuovi punti vendita e degustazione presso le aziende produttrici. Sono 69 le aziende vitivinicole piemontesi che potranno rinnovare le proprie cantine, costruirne ex novo, dotarsi di punti vendita o degustazione grazie ai contributi assegnati dall’Assessorato di Bongioanni. Altre si aggiungeranno a breve grazie al nuovo bando che chiude il 13 giugno e mette a disposizione ulteriori 4.3 milioni di euro.
Fondamentale anche la possibilità di rinnovare gli impianti di vigneto, espiantando piante a fine vita e poco produttive o sostituendole con varietà più aderenti alle richieste del mercato: la Regione ha finanziato in quest’ultimo anno 395 aziende con 6,5 milioni, e altrettanti saranno erogati a breve a fronte di 430 nuove domande presentate.
Nel 2024-25 la Regione ha autorizzato e assegnato circa 400 ettari di nuovi impianti a vite per vini Doc e Docg, pari a circa l’1% della superficie viticola piemontese.Nove milioni di euro vanno a 105 aziende che si sono impegnate a diversificare in attività extraagricole come strutture agrituristiche. Sono 299 i giovani imprenditori agricoli under 41 che hanno hanno presentato domanda a valere sulla programmazione 2014-2022, ai quali sono state assegnati 11,6 milioni di euro.
Parola chiave è innovazione. Il bando per l’innovazione tecnologica nell’agricoltura di precisione e digitale ha sostenuto 250 progetti aggiungendo alla precedente dotazione finanziaria 4,2 milioni di euro, e quello per l’ammodernamento delle macchine agricole ha soddisfatto 986 domande con quasi 20 milioni di euro. Ben 32,5 milioni di euro saranno assegnati a investimenti produttivi per la competitività delle aziende agricole (un ampio range di interventi, dalle nuove stalle alle macchine), con un bando prorogato al 22 luglio 2025 per permettere alle aziende di validare regolarmente il fascicolo a seguito dell’aggiornamento della Carta dei suoli.
Un supporto importante è quello agli interventi agro-climatico ambientali e al biologico con l’approvazione delle graduatorie che hanno reso ammissibili 1.400 domande: un impegno esteso su cinque anni per un totale di quasi 54 milioni di euro a sostegno della produzione integrata, con impegni specifici per un patrimonio del cibo piemontese come le risaie, cui sono specificamente destinati 20 milioni di questi 54. Inoltre sono state approvate ulteriori 1.856 domande per un valore di 24,6 milioni per misure agro-climatico ambientali su risorse ancora disponibili dalla precedente programmazione 2014-2022.
Per l’agricoltura biologica è stata approvata la graduatoria con 1.052 domande per un valore complessivo quinquennale di quasi 35 milioni di euro e attualmente in corso un ulteriore bando per ulteriori 2,3 milioni di euro. Sempre sul fronte agroclimatico-ambientale è in corso un bando da quasi 48 milioni per interventi legati alle tecniche di lavorazione ridotta, l’apporto di sostanza organica nei suoli, impegni specifici legati alla gestione degli effluenti zootecnici e le razze minacciate di estinzione.
Ugualmente importante è la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (cereali, riso, foraggi, ortofrutta) per la quale sono stati assegnati nel solo ultimo anno complessivamente oltre 5 milioni di euro, e per la filiera della birra artigianale piemontese, che ha potuto contare per la prima volta su un contributo di 300.000 euro.
Sei milioni sono arrivati a 391 aziende piemontesi che si sono impegnate in progetti per il benessere animale, mentre 5,2 milioni sono in arrivo a 97 aziende che hanno presentato progetti di copertura delle vasche di stoccaggio liquami.
Uno dei fronti con cui l’agricoltura piemontese deve misurarsi è la lotta agli insetti nocivi, comprese devastanti specie aliene come la Popilia Japonica o la Drosofila Suzuki. Per interventi specifici di prevenzione l’Assessorato ha stanziato 2 milioni: 1,3 sono già in arrivo a 46 aziende, il rimanente sarà ripartito sul nuovo bando che aprirà entro fine giugno 2025.
L’Assessorato ha gestito nell’ultimo anno, attraverso il settore Fitosanitario, le attività di prevenzione e vigilanza per contrastare l’impatto di patologie e organismi particolarmente nocivi per le colture piemontesi, come la Flavescenza dorata della vite, la Popillia japonica per cui si stanno avviando anche sperimentazioni con l’utilizzo dei droni, o il Brusone, un micidiale fungo che attacca il pregiato riso piemontese. I controlli fitosanitari e le relative certificazioni consentono ogni anno l’esportazione delle produzioni agricole del Piemonte verso l’Europa e i Paesi Terzi con particolare riferimento a frutta, riso e piante di nocciolo, vite e ornamentali. Proprio il controllo fitosanitario ha aperto in questi mesi al Piemonte la possibilità di esportare le proprie susine in Brasile, Paese che apre così un nuovo e importante mercato alla frutta Made in Piemonte.
Anche l’apicoltura piemontese è stata sostenuta nell’ultimo anno dalla Regione con 1,6 milioni di euro di cui hanno beneficiato 399 aziende.
Altro fronte fondamentale su cui punta l’assessorato di Bongioanni è la prevenzione e gestione dei possibili danni derivati dal cambiamento climatico e dai conseguenti fenomeni meteo estremi. Nuovi sono i bandi dedicati a un tema cruciale come la gestione delle risorse idriche: ai consorzi irrigui quest’anno vengono messi a disposizione 12 milioni di euro per migliorare l’efficienza degli impianti irrigui e 10 milioni per portare l’acqua dove non c’era aumentando la superficie irrigata. Alle aziende agricole vanno invece 4,1 milioni per acquistare nuovi impianti d’irrigazione o aumentare l’efficienza di quelli esistenti. Per la prevenzione e gestione degli eventi meteo estremi sono stati attivati due nuovi bandi in chiusura il 30 giugno: uno da 3,5 milioni per l’acquisto di reti antigrandine e uno da 1,5 milioni per l’acquisto di ventilatori e/o bruciatori con funzione antibrina per prevenire i danni da gelo sulle colture.
La Regione interviene anche nel comparto delle assicurazioni agricole, con 1,71 milioni a sostegno dei Condifesa, i consorzi assicurativi che distribuiscono la somma ad oltre 5.000 aziende consorziate quale sostegno alle polizze assicurative in zootecnia.
La Regione Piemonte gestisce infine l’erogazione, con fondi statali, dei buoni di prelievo di gasolio agricolo ad accisa agevolata. Dal 01/06/2024 a oggi sono stati emessi buoni di prelievo per 269.315.382 litri di gasolio ad accisa agevolata. I beneficiari (aziende agricole e aziende agromeccaniche) sono stati 27.930, che rispetto al prezzo del gasolio per autotrazione hanno realizzato un risparmio complessivo di ben 175.055.000,00 euro.
I distretti del cibo
Sono uno dei progetti guida del progetto di Bongioanni per l’agroalimentare piemontese d’eccellenza, a partire dalla redditività al produttore fino alla valorizzazione e promozione della filiera. Istituiti nel 2020, in quest’ultimo anno ne è stato riconosciuto uno nuovo, quello della Pianura Vercellese, e altri in itinere (di territorio a Biella, Novara e Montagna Pinerolese, e quelli di filiera di Riso e Carne).
L’assessorato finanzia con un bando da 4,6 milioni di euro che finanzia al 100% i progetti presentati in cooperazione da Distretti del cibo, Enoteche regionali, Botteghe del vino regionali, Cantine comunali, Strade del vino e dei sapori riconosciute dalla Regione Piemonte.
A conferma dell’eccellente qualità progettuale del sistema piemontese dei Distretti, fra i 7 progetti premiati a livello nazionale dal bando indetto dal ministro Lollobrigida, due sono quelli presentati da Distretti del Cibo piemontesi: quello del Roero e quello a indirizzo biologico del Cebano.
Promozione e tutela dei prodotti piemontesi a denominazione d’origine
Con 6 milioni di euro l’Assessorato sostiene la promozione in Italia e in Europa dei prodotti agroalimentari di qualità del Piemonte: il bando finanzia 33 progetti di Consorzi di tutela delle 13 Dop, 9 Igp, 41 vini Doc, 18 Docg e 4 bevande spiritose e le associazioni di produttori del biologico, del Sistema Qualità Nazionale Zootecnica e di agricoltura integrata.
L’Assessorato segue tutti i passaggi e i tavoli preliminari per l’iter di candidatura di un prodotto agroalimentare al riconoscimento della denominazione d’origine. È stata da poco pubblicata in Gazzetta Ufficiale la domanda per il riconoscimento della Igp del Giandujotto di Torino, che ora sarà esaminata dagli uffici dell’Ue a Bruxelles. In questi mesi sono state avviate con i produttori le interlocuzioni per il riconoscimento dell’Igp alla Birra del Piemonte, Salame Cotto Piemontese, Olio del Piemonte. Il Cappone di Racconigi è entrato nell’elenco dei Prodotti agroalimentari Tradizionali (Pat) del Piemonte, diventando il 344° prodotto. Oltre 200 produttori sono stati inseriti nell’elenco regionale dei Prodotti di Montagna.
Ricerca, formazione, controlli
Nel quadro delle nuove funzioni assegnate alla Fondazione Agrion, l’Assessorato all’Agricoltura ha finanziato con 250mila euro l’anno per un totale di 750mila in tre anni un progetto di ricerca per il miglioramento produttivo e genetico della Nocciola Tonda Gentile trilobata.
L’Assessorato gestisce un Programma di Ricerca, Sperimentazione e Divulgazione in Agricoltura con una dotazione di oltre 3,55 milioni di euro. Finanzia quest’anno con un aiuto di 1,9 milioni di euro 13 progetti di ricerca, sperimentazione e dimostrazione agricola su temi come patologie fitosanitarie, monitoraggio della qualità del latte, orientamento delle varietà in campo frutticolo e orticolo, razze in via di estinzione e altro.
Molto attiva anche l’opera di consulenza alle aziende e formazione degli imprenditori agricoli. Nel 2025 sono 9 i progetti di consulenza, sostenuti con 2.8 milioni di euro. Novità 2025 è l’impegno della Regione per la formazione dei consulenti, sostenuta con 80mila euro. Sono ben 4.885 gli agricoltori piemontesi che nei prossimi mesi si formeranno attraverso 7 progetti finanziati dalla Regione con oltre 800mila euro. Entro fine 2025 aprirà un secondo bando da 2,25 milioni di euro. Altri servizi importanti per il mondo agricolo sono le azioni dimostrative dalla zootecnia alla frutticoltura (5 progetti per 1,5 milioni), i servizi di back-office per supportare l’adozione di pratiche innovative e digitali (2 milioni), le azioni di supporto all’innovazione (600mila).
L’agricoltura piemontese è depositaria di un grande patrimonio di biodiversità. A maggio 2025 sono stati ammessi a finanziamento 9 progetti di conservazione dell’agrobiodiversità per un contributo di 925mila euro. Cereali vernini, mais, soia, riso, melo, pero, pesco, vite, fagiolo e peperone made in Piemonte saranno tutelati dalle Banche del Germoplasma vegetale. Nel secondo semestre del 2025 aprirà un secondo bando da 600mila euro per conservare le risorse genetiche locali in azienda, in campi-catalogo o in Banche del Germoplasma.
Per i progetti in partenariato europeo dell’innovazione in agricoltura – il cosiddetto Pei Agri – sono arrivate 63 domande che potranno accedere al finanziamento di 7,5 milioni di euro: graduatorie in autunno. Nel 2024 si sono avviate le attività del progetto europeo MountResilience: un budget di 16 milioni di cui 2 dedicati al Piemonte per ottimizzare le risorse irrigue e rendere l’agricoltura piemontese più competitiva di fronte alle innovazioni tecnologiche e alle sfide del cambiamento climatico. Vi collaborano Politecnico e Università di Torino, Uncem e i Consorzi pilota Brobbio Pesio e Coutenza Canale Cavour.
Il Servizio Antisofisticazioni Agroalimentare (Saa) ha condotto nel 2024 ben 285 ispezioni e sopralluoghi presso cantine, aziende agricole, produttori di miele, vigneti, campi coltivati a mais e riso, centri di stoccaggio sementi, rivenditori di fiori recisi, supermercati e punti di somministrazione di bevande alcoliche.
Commercio
Connettere in modo organico il sostegno al commercio di prossimità, lotta alla desertificazione commerciale e valorizzazione dei prodotti tipici del territorio favorendo l’innovazione, la digitalizzazione e la messa in rete attraverso i Distretti del commercio. Questa la rivoluzione varata dall’Assessore Bongioanni per il comparto Commercio.
Misura eccezionale e mai attuata prima è quella che sta erogando 1 milione di ristori a fondo perduto – di entità dai 500 ai 4.000 euro – alle attività economiche dei Comuni di Limone Piemonte, Vernante, Robilante, Roccavione e Borgo San Dalmazzo per compensare gli effetti negativi connessi al raddoppio stradale del Tunnel del Tenda. Il portale per le richieste è aperto dal 29 maggio al 30 giugno: al 6 giugno 2025 sono state presentate 257 domande.
E per le attività economiche danneggiate dai lavori di completamento della tratta della metropolitana torinese su Corso Francia fra Collegno e Cascine Vica di Rivoli saranno messi a disposizione 400mila euro a fondo perduto: a novembre la graduatoria.
Per dotarsi di un organismo di consultazione permanente fra l’Assessorato e le Associazioni di categoria è stato istituito il Tavolo del Commercio.
Per la prima volta viene pubblicato un nuovo bando che stanzia 700mila euro destinati ai Comuni a sostegno delle manifestazioni fieristiche con qualifica nazionale, regionale, locale in programma in Piemonte nell’anno 2025, che promuovano e valorizzino nel proprio ambito i prodotti agroalimentari regionali aderenti al marchio “Piemonte is – Eccellenza Piemonte” o a un sistema di qualità quali Pat, Docg, Doc, Dop, Igp. Apertura bando giugno-luglio, la chiusura è prevista a fine 2025.
Istituiti nel 2020, i Distretti del Commercio del Piemonte nelle due tipologie dei Distretti Urbani e Diffusi sono attualmente 77 per un totale di 569 amministrazioni locali coinvolte. Un nuovo bando con una dotazione di 1,041 milioni di euro finanzia la costituzione e l’avvio di 20 nuovi Distretti del commercio per un totale di 62 amministrazioni comunali coinvolte. A fine giugno 2025 si chiude il bando che verifica il mantenimento dei requisiti richiesti e monitora l’attività svolta da quelli già esistenti: 18 distretti hanno chiesto variazioni di partenariato o territoriale, 54 hanno richiesto la semplice riconferma.
E a metà luglio apre il nuovo bando da 7,083 milioni di euro che finanzia con una quota dell’80% i progetti strategici presentati dai Distretti del commercio del Piemonte per interventi di rivitalizzazione e ammodernamento del commercio nelle sue diverse forme. In particolare l’innovazione tecnologica e l’implementazione digitale delle imprese e le attività integrate tra i Distretti del commercio e i Distretti del cibo, così come ammodernamento e miglioramento di vetrine, insegne, facciate, dehor, aree mercatali e spazi pubblici, acquisto di macchinari e attrezzature, servizi innovativi fra gli operatori e a vantaggio dei consumatori, specie a favore della popolazione anziana o fragile. A metà novembre la graduatoria.
Riapre dopo quasi due anni per iniziativa dell’assessore Bongioanni anche il Fondo Unico del Commercio che supporta l’accesso al credito e i progetti di investimento e sviluppo delle Micro, Piccole e Medie imprese commerciali piemontesi. Il Fondo rotativo ha una dotazione di 6 milioni di euro e prevede finanziamenti agevolati a tasso zero, in concorso con gli intermediari finanziari cofinanziatori, da restituire fra i 36 mesi e i 7 anni.
Nuovo anche il Fondo per gli operatori su area pubblica, il commercio ambulante: mette a disposizione 2 milioni di euro di contributi a fondo perduto per l’acquisto di beni strumentali e funzionali all’attività di vendita. Sono 1.040 le domande già accolte, più 42 in fase di concessione.
Caccia, pesca, gestione fauna selvatica
Numerose le novità anche sul fronte della gestione e conservazione della fauna selvatica e dell’acquacoltura. Per il funzionamento degli Atc (Ambiti territoriali di caccia) e dei Ca (Comprensori Alpini), gli enti cui è demandata la gestione dell’attività venatoria sul territorio regionale e fondamentali nel contributo al contrasto alla Peste suina, la Regione ha destinato quest’anno complessivamente 900mila euro. La Regione Piemonte sostiene con 150mila euro anche i Cras, i centri di recupero della fauna selvatica che salvano, curano e rimettono in libertà gli animali feriti.
Mentre i risarcimenti dei danni provocati alle produzioni e alle strutture delle aziende agricole dagli eventi climatici eccezionali sono gestiti e coperti direttamente con fondi statali, la Regione si fa carico dell’importante voce del risarcimento dei danni provocati alle colture e agli allevamenti zootecnici dalla fauna selvatica.
Si è conclusa la liquidazione dei danni provocati da fauna selvatica alle produzioni agricole, registrati e periziati nell’anno 2023: circa 4.280 casi – provocati per circa il 70% dai cinghiali – e risarciti con 3,9 milioni di euro agli Atc, Ca, Province e Città Metropolitana di Torino, gli enti che gestiscono le istruttorie e trasferiscono i risarcimenti ai soggetti danneggiati.
Per i danni provocati agli allevamenti dai canidi (principalmente lupi), l’Assessorato ha messo a disposizione quest’anno 420mila euro: 49 gli allevatori già risarciti con 69.279 euro, mentre per i danni subiti nel secondo semestre 2024 – maggiori perché coincidono con i mesi in cui gli animali sono in alpeggio e quindi più esposti ai predatori – le domande pervenute sono già 124.
Nuova anche la programmazione 2025 a sostegno delle imprese di pesca professionale e di acquacoltura che pescano o allevano i pregiati pesci con le acque dei fiumi, torrenti, peschiere e laghi piemontesi: dalla trasformazione e commercializzazione dei propri prodotti all’acquisto di reti per la difesa dalle predazioni del micidiale cormorano: una dotazione di quasi 355.000 euro, che va ad aggiungersi ai 306mila già erogati come ristoro per l’aumento dell’energia e delle materie prime causato dalla guerra in Ucraina.
Peste Suina Africana e Blue Tongue
Sul fronte del contrasto alla Psa, l’Assessorato fra i primi atti del mandato ha adottato il Priu (Piano Regionale Interventi Urgenti 2024-2029). Assidua l’azione di depopolamento della specie cinghiale: nel 2024 sono stati abbattuti 32.406 cinghiali, 7.772 nel 2025: azione ulteriormente rafforzata nella primavera 2025 dal piano di prelievo di 14.630 capi autorizzati agli Atc e Ca, valido fino a marzo 2026. E da settembre si aggiungerà l’attività di caccia programmata, che è il periodo in cui si concentrano i maggiori abbattimenti.
Nell’estate 2024 la Giunta Regionale del Piemonte ha dovuto affrontare l’emergenza dovuta all’ingresso della Psa negli allevamenti di suini domestici: un totale di 9 focolai nelle province di Novara, Vercelli e Alessandria. Si è provveduto all’estinzione di tutti i focolai mediante il rapido abbattimento dei capi presenti e il loro invio alla distruzione e alla pulizia e disinfezione degli allevamenti. I capi abbattuti sono stati oggetto di indennizzo per circa 6,5 milioni di euro: attualmente sono stati liquidati circa 3,5 milioni. L’operazione è stata effettuata con il solo ricorso a risorse interne ai Servizi Veterinari piemontesi, con un notevole risparmio di risorse rispetto alle altre Regioni coinvolte dalla Psa che hanno fatto affidamento a ditte esterne. Per il deprezzamento aziendale degli allevamenti suinicoli costretti all’abbattimento di tutti i capi e conseguente svuotamento, la Regione Piemonte ha erogato fino a fine 2024 tramite Arpea la somma di 2.780.921,59 a titolo di indennizzo su fondi trasferiti dallo Stato.
La strategia di contrasto alla Psa attualmente fa seguito a quanto disposto dalla normativa comunitaria e nazionale, dalle ordinanze del Commissario straordinario e dal Piano Nazionale di eradicazione predisposto dal Ministero della Salute. Entro il 15 giugno 2025 dovrebbe essere emanata una nuova ordinanza commissariale che ci si attende fornisca indicazioni aggiornate sulla gestione della specie cinghiale e sulle misure da applicarsi al settore suinicolo. L’impegno profuso nella nostra regione dagli operatori chiamati ad intervenire a vario livello resta principalmente rivolto alla tutela di quel grande patrimonio agroalimentare rappresentato dal distretto suinicolo della provincia di Cuneo.
Tre i principali ambiti di intervento: a) Depopolamento dei cinghiali; b) Ricerca attiva delle carcasse di cinghiale, anche con l’ausilio di personale delle Forze Armate; c) Costruzione di barriere fisiche che limitino gli spostamenti della popolazione dei cinghiali: una barriera è stata posizionata in corrispondenza dell’attraversamento dell’asta fluviale del Ticino da parte dell’autostrada Torino-Milano, analogo intervento è stato attuato sulla sponda lombarda. Molto attiva la sorveglianza sanitaria della Psa nei cinghiali e nei maiali ad opera dei servizi veterinari: negli ultimi 12 mesi sono stati campionati in tutto 10.125 maiali e 6.670 cinghiali.
Importante anche l’attività di controllo sull’applicazione delle misure di biosicurezza presso gli allevamenti suinicoli. Per sostenere gli allevatori suinicoli nelle misure di biosicurezza l’assessorato di Bongioanni ha erogato in quest’ultimo anno a 42 aziende 1,3 milioni di euro complessivi. E 360mila euro sono andati alle Province e alla Città Metropolitana di Torino come rimborsi spese per gli interventi faunistici venatori e le misure di gestione, di controllo e di riduzione numerica dei cinghiali.
Blue Tongue. Da luglio a dicembre 2024 sono stati notificati 501 casi di malattia degli ovini sul territorio del Piemonte. Con delibera del 10 marzo 2025, la Regione ha approvato il Programma di vaccinazione per la Blue Tongue Sierotipo 8 su tutto il territorio per l’anno 2025, finanziando con un totale di 140.000 euro l’acquisto di circa 125.000 dosi vaccinali necessarie per immunizzare l’intero patrimonio ovino piemontese, pari a circa 113.000 capi. Tutti vaccinati: il programma vaccinale è stato completato il 31 maggio 2025. Non ha avuto costi a carico degli allevatori in quanto – oltre che la fornitura gratuita del farmaco – anche la sua somministrazione ha avuto luogo ricorrendo al personale veterinario delle Asl.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link