La Spagna paga il primo risarcimento arbitrale nella lunga controversia sulle sovvenzioni alle energie rinnovabili

Il governo spagnolo ha accettato di versare 32 milioni di euro (37 milioni di dollari) a un fondo statunitense per porre fine a una controversia legale legata ai sussidi per le energie rinnovabili che sono stati tagliati oltre dieci anni fa, ha dichiarato giovedì un portavoce del Ministero dell’Energia.

Gli investitori stranieri, per lo più fondi di investimento, hanno intrapreso un’azione legale contro la Spagna dopo che il precedente governo conservatore aveva tagliato i sussidi alle energie rinnovabili nel 2013 per ridurre il deficit delle tariffe energetiche accumulato in anni di prezzi artificialmente bassi.

Il fondo statunitense Blasket Renewable Investments aveva acquisito i diritti al risarcimento dalla giapponese JGC Holdings Corporation, che li aveva ottenuti in seguito a una sentenza del 2021 del Centro internazionale per la risoluzione delle controversie relative agli investimenti della Banca mondiale.

Nel 2024, il tribunale ha respinto il tentativo della Spagna di annullare la decisione.

Poiché il procedimento arbitrale era stato avviato da un investitore non UE, il pagamento non è in contrasto con una decisione della Commissione europea del marzo scorso che aveva invitato la Spagna a non pagare in un caso simile, in quanto ciò avrebbe costituito una violazione delle norme UE in materia di aiuti di Stato, che impediscono ai governi di concedere vantaggi sleali a un’impresa rispetto ai suoi concorrenti.

I casi presentati da investitori extra UE rappresentano solo il 5% del totale, ha affermato il portavoce, aggiungendo che la Spagna continua a perseguire tutte le vie legali per difendere i propri interessi.

Finora, la Spagna è stata condannata a pagare circa 1,5 miliardi di euro in vari casi e il Paese è riuscito a ridurre dell’85% l’importo richiesto dagli investitori, ha affermato il portavoce.

($1 = 0,8754 euro) (Segnalazione di Pietro Lombardi, editing di Mark Potter)