Cinema, incontro positivo tra MiC ed esponenti del settore


Pubblicato il decreto interministeriale per le agevolazioni fiscali a favore dell’industria cinematografica

Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha ricevuto oggi, col Sottosegretario Lucia Borgonzoni e il Direttore Generale Cinema e Audiovisivo Nicola Borrelli, una delegazione di alcuni esponenti del mondo del cinema per illustrare i contenuti del decreto interministeriale di riforma delle agevolazioni fiscali a favore dell’industria cinematografica.

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Il provvedimento, entrato oggi in vigore con la pubblicazione odierna sul sito del MiC, va a modificare i criteri di assegnazione e riconoscimento del tax credit per le aziende cinematografiche e dell’audiovisivo, correggendo alcune distorsioni e inserendo maggiore equità, efficienza ed efficacia nell’utilizzo delle risorse pubbliche.

All’incontro erano presenti Claudio Santamaria, Giuseppe Fiorello, Andrea Occhipinti, Stefano Massenzi, Corrado Azzollini, Simonetta Amenta, Stefano Rulli, Vittoria Puccini e Dario Indelicato.

Il provvedimento, oltre a rimodulare i requisiti da soddisfare per la richiesta del credito d’imposta per le opere cinematografiche, televisive e web, documentari, animazione, cortometraggi e videoclip, introduce due nuovi obblighi per i beneficiari di tale misura fiscale.

Il primo riguarda la trasparenza delle spese di produzione: per una maggiore tracciabilità dei costi, le fatture, i documenti di spesa e la documentazione attestante i pagamenti di importo superiore ai 1.000 euro dovranno ora riportare obbligatoriamente l’indicazione del titolo dell’opera a cui si riferiscono. Prima era sufficiente l’attestazione del revisore dei conti della società produttrice per annoverare il costo tra quelli imputabili alla produzione di un’opera cinematografica.

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Il secondo concerne l’obbligo per il produttore beneficiario del credito di imposta a reinvestire entro cinque anni dal suo riconoscimento una quota dei proventi dell’opera nello sviluppo, nella produzione o nella distribuzione in Italia e all’estero di una o più nuove opere difficili, ossia: documentari; cortometraggi; opere prime e seconde; opere di giovani autori; opere di animazione non in grado di attrarre risorse finanziarie significative dal settore privato; con un costo di produzione inferiore ai 3.500.000 euro, ridotto a 1.000.000 euro per i documentari e 200.000 euro per i cortometraggi. Sono inoltre classificate come opere difficili sia i film che hanno ottenuto contributi selettivi, sia i film con un costo di produzione inferiore ai 3.500.000 euro, sia i film distribuiti in meno del 20% degli schermi attivi e che, in tutti e tre i casi, non siano in grado di attrarre risorse finanziarie significative dal settore privato.

Il decreto, inoltre, modifica i requisiti di circuitazione per accedere ai contributi selettivi e introduce la sanzione dell’esclusione per cinque anni dal tax credit per i beneficiari colpevoli di dichiarazioni mendaci, omessa documentazione o falsa documentazione o inadempienti riguardo l’obbligo di reinvestimento in opere difficili.

La delegazione del cinema prende atto con soddisfazione del rafforzamento della struttura della Direzione Generale Cinema e si augura che ciò possa permettere di sbloccare e velocizzare le tante procedure rimaste in sospeso come ad esempio i contributi automatici  il tax credit distribuzione.

Inoltre la delegazione ha manifestato le seguenti proposte:

– Continuare i tavoli tecnici per introdurre sia i controlli di qualità che permettano di evitare utilizzi incoerenti del credito fiscale sia massimali che limi9tino la possibilità di accumulo eccessivo del credito in singole imprese o gruppi di imprese.

-⁠ Vigilare sull’effettivo assolvimento degli obblighi di investimento per televisioni e piattaforme e delle sotto-quote cinema, come strumento di sostegno al cinema che non incide sulla finanza pubblica.

– ⁠Recupero anno contributivo 2024 e 2025 e un bonus una tantum per le lavoratrici e i lavoratori.

– ⁠Costituzione di un osservatorio permanente sul settore per tracciare i reali numeri dell’indotto.

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– ⁠Costituzione di un welfare permanente e con criteri di accesso democratici per i lavoratori e le lavoratrici del settore.

– ⁠Abbassamento dei giorni per il raggiungimento dell’anno contributivo ai fini pensionistici.

L’incontro di oggi – dichiarano gli esponenti della delegazione – si è svolto in un’atmosfera di rinnovato dialogo, che ci auguriamo metta fine ad attacchi contro il cinema che riteniamo pericolosi e dannosi per tutto il Paese. Sono state chiarite l’importanza e l’urgenza di far funzionare con più efficienza e equilibrio il sistema dei sostegni pubblici al settore cine-audiovisivo, per superare la situazione critica di molte imprese e di molti lavoratori e per evitare distorsioni e errori avvenuti in passato. I ritardi accumulati negli ultimi mesi hanno spesso costretto le imprese a indebitamenti molto onerosi, i cui interessi bancari rischiano di vanificare il sostegno pubblico al settore. Molti lavoratori e artisti sono senza lavoro o hanno lavori molto saltuari da quasi due anni. Per questo continueremo tutti insieme a vigilare democraticamente sul futuro operato del Ministero“. 

Il dialogo e il confronto – dichiara il Ministro Giuli – prevalgono sempre sulla sterile contrapposizione e sui pregiudizi, come dimostra il tenore dell’incontro di oggi che ha permesso di condividere con autorevoli esponenti del mondo del cinema i contenuti di un provvedimento molto atteso, che riformula il profilo le regole del tax credit per l’industria cinematografica ovviando alle distorsioni che avevano reso questo strumento costoso, inefficace e inefficiente nelle sue finalità. La circostanza ha consentito di instaurare un rapporto di reciproca fiducia e concordia”.

Il sottosegretario al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni dichiara: “Momento di distensione e chiarificatore di cui si sentiva bisogno. Il lavoro di ascolto del settore proseguirà sempre più forte, perché il cinema per noi è uno strumento fondamentale di cultura e occupazione. Andavano corrette delle storture nel sistema, ma solo a vantaggio di chi onestamente e con passione, ci lavora.

Il testo del decreto è disponibile al link: https://cultura.gov.it/comunicato/27679

Roma, 6 giugno 2025

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Ufficio Stampa MiC

© 2021 MiC – Pubblicato il 2025-06-06 18:24:43 / Ultimo aggiornamento 2025-06-06 18:26:10



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