Nessun crollo economico previsto, ma si rafforzano le misure a tutela dell’export
Dazi statunitensi: la Svizzera tiene, ma resta alta l’attenzione
Durante la seduta del 28 maggio, il Consiglio federale svizzero ha analizzato l’impatto delle recenti politiche doganali degli Stati Uniti sull’economia elvetica. Nonostante il contesto internazionale complesso, l’esecutivo ha espresso una valutazione rassicurante: al momento non si prevede un rallentamento significativo dell’attività economica nazionale.
Tuttavia, alcune criticità permangono e impongono un monitoraggio costante, soprattutto in relazione ai settori maggiormente dipendenti dall’export. Attualmente, le esportazioni svizzere verso gli Stati Uniti sono soggette a un dazio aggiuntivo forfettario del 10%, con ulteriori tariffe applicate a beni specifici. Fortunatamente, alcune categorie chiave per l’economia elvetica – come i prodotti farmaceutici e determinati composti chimici – continuano a beneficiare di esenzioni parziali.
Per contrastare possibili ricadute sul mercato del lavoro, il governo ha deciso di prolungare l’indennità per lavoro ridotto (ILR), misura già attiva in caso di flessioni produttive. La durata massima del sostegno è stata estesa da 12 a 18 mesi, con validità fino al 31 luglio 2026, allo scopo di rafforzare la stabilità occupazionale e la capacità di pianificazione delle imprese coinvolte.
Nel frattempo, negli Stati Uniti si è aperto un fronte giudiziario. La Court of International Trade (CIT) ha inizialmente giudicato illegittimi i dazi del 10%, nonché quelli imposti a Canada, Messico e Cina, in seguito a un ricorso presentato da un’azienda newyorkese attiva nell’importazione di vini. Tuttavia, un altro tribunale ha successivamente accolto il ricorso del governo federale, sospendendo gli effetti della sentenza e lasciando quindi invariata, per ora, la validità delle tariffe contestate.
Il quadro resta incerto, ma la Svizzera – forte di alcune esenzioni strategiche e di misure di sostegno interno – continua a muoversi con cautela, senza segnali di crisi imminente.
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