Nel primo trimestre, gli investimenti delle imprese giapponesi sono aumentati del 6,4%, indicando una solida domanda interna.

Secondo i dati diffusi lunedì dal Ministero delle Finanze, nel primo trimestre la spesa delle imprese giapponesi per impianti e attrezzature è aumentata del 6,4% su base annua, rappresentando un punto positivo nella ripresa economica irregolare del Paese, caratterizzata da incertezze sulla domanda globale.

I dati positivi sulla spesa, che saranno utilizzati per calcolare i dati rivisti del prodotto interno lordo in uscita il 9 giugno, mostrano che almeno uno dei motori della domanda interna è solido, anche se i dazi del presidente americano Donald Trump potrebbero alla fine infliggere un duro colpo. I dati preliminari del mese scorso hanno mostrato che l’economia giapponese si è contratta dello 0,7% su base annua nel periodo gennaio-marzo, registrando la prima contrazione in un anno a causa della stagnazione dei consumi privati e del calo delle esportazioni.

Secondo i dati del ministero delle Finanze pubblicati lunedì, gli investimenti di capitale nel trimestre hanno registrato un rimbalzo rispetto al calo dello 0,2% del trimestre precedente, che ha rappresentato la prima flessione trimestrale in quasi quattro anni.

Su base trimestrale destagionalizzata, sono cresciuti dell’1,6%.

I dati sugli investimenti di lunedì hanno inoltre mostrato che le vendite delle imprese sono aumentate del 4,3% nel primo trimestre rispetto all’anno precedente e che gli utili ricorrenti sono aumentati del 3,8%.

Gli investimenti in conto capitale sono uno degli indicatori chiave della crescita economica trainata dalla domanda interna.

Negli ultimi anni la spesa delle imprese è rimasta generalmente solida grazie alla forte propensione agli investimenti nel settore delle tecnologie dell’informazione per compensare la cronica carenza di manodopera in un contesto di rapido invecchiamento della popolazione.

Tuttavia, i dazi statunitensi potrebbero incidere sui profitti delle aziende giapponesi orientate all’esportazione e indurle a rinviare le decisioni di investimento in conto capitale.