Cisl, preoccupazione per il futuro della chimica a Porto Marghera


Nel 2023 era stato presentato un piano di sviluppo e investimenti per la Eni Versalis a Porto Marghera, un piano «che non è stato rispettato»: lo ha spiegato Michele Zanocco, segretario della Cisl Venezia, esprimendo grande preoccupazione per il futuro dell’area. «Non possiamo pensare alla progressiva dismissione, alla chiusura totale delle attività e al disimpegno di un grande gruppo a partecipazione statale, che ha usato per decenni questo territorio», dice Zanocco.

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Il disimpegno industriale «significa perdita di attività produttive per il nostro Paese, cosa che noi consideriamo inammissibile: ci sono tutti gli spazi per uno sviluppo, verde e compatibile. Il rilancio dei 2 mila ettari di Porto Marghera deve avvenire attraverso un piano con protagonisti il governo italiano, le istituzioni regionali e locali: si avvii un processo dove al centro si metta l’industria, e non solo la produzione di energia con pannelli fotovoltaici e la logistica».

Per questo, come spiega il segretario Femca Cisl Venezia, Francesco Coco, «chiediamo che Eni riprenda a dialogare con noi. Chiediamo che il sito venga reindustrializzato dove, per anni, nel territorio si sono creati dei profitti ma oggi, per mille ragioni, si cerca di far scomparire la chimica. Invece, per noi, puntare su questo settore, significa credere su un’azienda come Eni su dei progetti realizzabili e in grado di creare occupazione per dare un futuro a questo Paese».

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