i giovani imprenditori possono crescere “in casa” col Bando Resto al Sud 2.0 – BisceglieLive.it


La fuga di cervelli dall’Italia, soprattutto di giovani, è purtroppo un problema endemico che dura da troppi anni. Questo fenomeno si verifica soprattutto al Sud, dove molti giovani sono spesso costretti ad emigrare all’estero in cerca di fortuna. Per porre fine all’emorragia di giovani talenti sono state avviate dal Governo molte iniziative e una delle più interessanti per i giovani meridionali è il bando Resto al Sud 2.0, un’evoluzione del bando Resto al Sud.

Si tratta di un programma di incentivi finanziari a fondo perduto, inserito nella Gazzetta Ufficiale il 7 maggio 2024 e previsto dal D.L. Coesione. Il fondo perduto, a differenza del prestito, non deve essere necessariamente restituito dal beneficiario e non sono previsti interessi. Questa condizione consente al beneficiario, cioè al giovane imprenditore, di affrontare investimenti strategici senza la pressione di dover restituire il prestito. I contributi possono essere utilizzati per finanziare una vasta gamma di spese, dall’acquisto di attrezzature alla ricerca e allo sviluppo, fino alla formazione del personale.

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Tra i vantaggi c’è da segnalare l’azzeramento del rischio di indebitamento e, contemporaneamente, si stimola l’imprenditorialità in contesti svantaggiati come il Mezzogiorno. La nascita di nuove imprese, aziende e startup ha naturalmente un impatto positivo sull’occupazione, poiché vengono creati posti di lavoro per i giovani. Il fondo perduto si presenta come un’ottima opportunità per quelle categorie che generalmente fanno più fatica ad accedere ai prestiti tradizionali, come per l’appunto giovani imprenditori, donne e minoranze.

Per sapere come fare domanda, come richiedere il fondo perduto e come utilizzare i fondi messi a disposizione dal bando Resto al Sud 2.0 è sufficiente consultare il sito di riferimento restoalsudcontributi.it, dove è possibile richiedere anche la consulenza di professionisti del settore.

Per la precisione il bando copre fino al 75% delle spese ammissibili, per investimenti fino a 120.000 euro, e fino al 70% per investimenti compresi tra 120.000 euro e 200.000. Si possono anche ottenere voucher di avvio fino a 50.000 euro per acquistare beni e servizi innovativi.

Il bando è riservato ai giovani under 35, ma il fondo perduto e i voucher di avvio non sono cumulabili. Questo significa che bisogna scegliere tra il fondo perduto e il voucher di avvio, valutando attentamente le esigenze specifiche della propria attività e del tipo di investimento che si intende fare, un motivo in più per farsi seguire da esperti del settore che possono fornire consigli preziosi.

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La norma che impedisce la cumulabilità di questi due supporti è stata introdotta per garantire che le risorse pubbliche siano gestite in modo giusto e chiaro. Questo approccio inoltre incoraggia i destinatari ad elaborare strategie finanziarie e operative con maggiore accuratezza, ottimizzando così l’uso degli incentivi e favorendo una crescita sostenibile delle loro attività, tenendo anche conto del contesto locale dove opereranno.

mercoledì 28 Maggio 2025



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