Bando ISI INAIL 2025/ Fino a 200K a fondo perduto: le spese ammesse


Ancora pochissimi giorni prima che il bando ISI INAIL del 2025 venga chiuso. L’incentivo è mirato a favorire un trasferimento a titolo non oneroso per aumentare la sicurezza sul lavoro, aiutando le PMI, le aziende, gli enti e i lavoratori con partita IVA che vogliono ridurre i pericoli che potrebbero nascere in azienda.


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I diretti interessati potranno inviare la domanda telematicamente sul portale INAIL, seguendo le istruzioni operative (e ponendo attenzione ad allegare i preventivi per i costi da sostenere), entro e non oltre le ore 18:00 del 30 maggio di quest’anno. Per quest’anno sono previsti 500 milioni di euro a titolo non oneroso destinati a liberi professionisti e imprese.



A chi è destinato il bando ISI INAIL 2025?

Il bando ISI INAIL per il 2025 è destinato ai liberi professionisti e alle aziende (incluse le partita IVA) che operano nei settori agricolo, industriale, artigianale e commerciale, prevedendo sia il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro sia l’investimento in beni capitali (con lo stesso fine). Possono partecipare anche le pubbliche amministrazioni e gli enti del settore, purché i progetti presentino requisiti specifici e siano orientati alla riduzione degli infortuni sul lavoro.

Oltre ai requisiti sopra esposti, l’impresa o il libero professionista deve dimostrare la conformità dei versamenti contributivi, l’iscrizione al Registro delle Imprese e, soprattutto, comprovare l’assenza di procedure concorsuali in corso, come fallimento o liquidazione.

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Contributi e tipologia di costi ammessi

Chi presenta domanda per il bando ISI INAIL 2025 deve sapere che il beneficio massimo del trasferimento a titolo non oneroso ammonta al 65% della spesa (ammissibile nell’incentivo). Le medie imprese possono ottenere fino a un massimo di 200.000 €, mentre le micro e piccole imprese un massimo di 130.000 €.

È importante accertarsi che il tipo di intervento sia previsto nell’aiuto in oggetto, il cui risultato deve essere orientato alla riduzione di patologie professionali, eliminazione o mitigazione degli infortuni sul lavoro e al miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori.

Tra gli interventi ammissibili, si può includere l’acquisto di beni capitali che mitigano i rischi (dai dispositivi di sicurezza ai macchinari con tecnologia avanzata), impianti per la movimentazione e il trasporto sicuro dei carichi e adeguamenti alle normative di sicurezza vigenti.



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