La misura era già stata annunciata, ma il nodo rimangono le risorse. Leo: «Da concordato e lotta all’evasione possibili spazi di riduzione delle tasse»
«Abbassare le aliquote Irpef per il ceto medio è una priorità perché coloro che hanno un reddito tra 28mila e 50-60 mila euro oggi si stanno impoverendo. Per cui se riusciamo ad abbassare l’aliquota dal 35% al 33% è un passo importante che dà una boccata d’ossigeno al ceto medio». Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, è tornato a parlare del taglio dell’Irpef a margine di un evento al Festival dell’Economia di Trento. La misura era già stata annunciata per quest’anno, ma il nodo rimangono le risorse. Per il taglio dell’Irpef servirebbero circa 4 miliardi.
Le ipotesi per reperire le risorse
Gli esiti del concordato, le verifiche sui risultati della lotta all’evasione fiscale e la clearance fiscale sono «tre componenti che possono portare un gettito aggiuntivo che può servire a ridurre il carico fiscale» nella prossima legge di Bilancio, ha detto Leo. Il concordato preventivo biennale in fase di avvio ha consentito allo Stato di incassare 1,6 miliardi, meno delle attese. «Vediamo cosa accadrà con il concordato: fin qui non abbiamo ottenuto scarsi risultati e poi c’erano una serie di criticità che ora stiamo colmando. E allo stesso tempo vedremo gli effetti che avrà sulla lotta all’evasione visto che in un colpo solo abbiamo portato 200 mila soggetti a livello 10 (in termini di affidabilità fiscale)», ha continuato Leo.
Il taglio dell’aliquota al 33%
«Il sistema ideale è con due aliquote, nella realtà quello che si può
fare è lavorare per una fascia del ceto medio. Abbiamo fatto un intervento sui medio-bassi, l’intenzione è lavorare sulla aliquota del 35% portandola al 33%», ha sottolineato Leo. In ogni caso, come ha sottolineato lo stesso viceministro, ci sono ancora molti aspetti da valutare. «Vedremo i risultai della lotta all’evasione: nel 2023 abbiamo recuperato 31 miliardi, nel 2024 33,4 miliardi: bisogna capire quanta parte è strutturale nel delta tra queste due cifre e se può essere messa al servizio» di misure per ridurre il carico fiscale. Il terzo fattore da valutare, ha detto Leo, sono i risultati della clearance fiscale con le imprese. Anche qualora tutte queste misure dessero i risultati auspicati, non se ne parlerà prima della prossima legge di Bilancio.
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