BOLOGNA“Una ’pacca’ sulle spalle per ripartire. Un piccolo tassello che serve a tenere i riflettori puntati su una questione che ci coinvolge tutti”. Con queste parole il presidente di Cna Emilia-Romagna Paolo Cavini ha definito la raccolta fondi promossa dall’associazione dopo le alluvioni del 2024 per sostenere le imprese colpite. Si tratta della seconda rete di solidarietà messa in atto da Cna Emilia-Romagna, dopo quella creata in seguito all’emergenza del maggio 2023. Catastrofi che hanno danneggiato migliaia di attività produttive e che hanno costretto centinaia di famiglie ad abbandonare le proprie case e la propria quotidianità. Ma la comunità emiliana-romagnola non si è data per vinta, si è rimboccata le maniche e, nonostante le difficoltà, ha cercato di andare avanti. La raccolta fondi ha mobilitato l’intero sistema, dalla Cna nazionale alle strutture regionali e territoriali di tutta Italia. Gli stessi cittadini sono scesi in campo per dare il loro prezioso contributo. L’importo netto da distribuire alle 69 imprese beneficiarie ammonta a 129.363,86 euro e perciò ognuna di essa riceverà un contributo di 1.874,84 euro. Le attività aiutate sono così geograficamente distribuite: 37 a Bologna, 17 a Ravenna, 12 a Forlì-Cesena e 3 a Imola.”Questi numeri raccontano una grande storia di solidarietà – ha affermato Cavini –. Le imprese riceveranno un aiuto concreto e immediato per avere un po’ di respiro in una situazione difficile”. “Ogni donazione – ha aggiunto Diego Benatti, segretario regionale di Cna – è stata un messaggio di vicinanza e speranza. Questo risultato ci riempe d’orgoglio, ma non possiamo limitarci ad affrontare le emergenze dopo che sono accadute”. Quello che auspicano i vertici di Cna è un vero e proprio “cambio di paradigma: dalla logica dell’emergenza a quella della prevenzione”. Necessario quindi accelerare sulla messa in sicurezza del territorio e sull’assegnazione e la semplificazione dei ristori alle aziende per i danni subiti. E ancora incrementare la manutenzione di argini, canali e infrastrutture, investire in opere di difesa idraulica e contrastare il dissesto idrogeologico. “Ogni euro investito oggi in sicurezza è un euro risparmiato domani in danni e ricostruzioni”, hanno concluso.
Filippo Biondi
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