Doris (Mediolanum): “Tenere i soldi sul conto corrente ha fatto perdere il 15%, investirli ha reso il 16%, necessarie agevolazioni fiscali crescenti nel tempo”


Massimo Doris, Ad Banca Mediolanum e Presidente Assoreti, in occasione dell’evento “La consulenza finanziaria, motore per la valorizzazione del risparmio e la crescita economica dell’Italia” organizzato da TEHA Group e Assoreti è stato intervistato da Il Giornale d’Italia.

Secondo voi è importante valorizzare il risparmio degli italiani al giorno d’oggi?

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Come abbiamo visto dalla ricerca, lasciare i soldi sul conto corrente non è la scelta migliore, a meno che non si tratti della parte necessaria per gestire la propria liquidità. Lo studio realizzato da Ambrosetti ha dimostrato che il denaro lasciato in conto corrente tra il 2013 e il 2023 ha subito una perdita di valore reale, al netto dell’inflazione, di circa il 15%. Nello stesso periodo, invece, il denaro investito in fondi comuni (considerando la media dei fondi distribuiti in Italia) ha registrato una crescita reale del 16%. Parliamo quindi di una differenza di circa il 30%. I numeri non mentono: tenere i soldi fermi sul conto, quando si ha tempo a disposizione, non è la scelta corretta. E non solo per il risparmiatore, ma anche per il sistema Paese. Quel denaro investito ha generato rendimento, ha aumentato il patrimonio delle persone, e probabilmente ha incentivato anche i consumi, contribuendo così alla crescita del PIL. Inoltre, ha permesso allo Stato di incassare imposte sul capital gain, aumentando le entrate fiscali. Quindi non si tratta solo di rendimento personale, ma di un beneficio per l’intero sistema.

In che modo, secondo voi, la consulenza può sostenere la crescita all’interno del nostro Paese?

Investire il denaro è un’attività che va affidata a professionisti. In questo passaggio dal denaro lasciato sul conto corrente agli investimenti, ritengo fondamentale il ruolo della consulenza. È importante rivolgersi a qualcuno di competente e non affidarsi semplicemente ai suggerimenti trovati sui social network. I consulenti finanziari e anche le banche tradizionali attraverso i loro operatori possono fare molto per guidare i clienti”

E secondo lei, cosa si potrebbe chiedere al Governo per stimolare maggiormente gli investimenti?

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Altri Paesi europei hanno già introdotto una tassazione sul capital gain che diminuisce progressivamente con il tempo in cui il denaro resta investito. L’obiettivo è incentivare il cosiddetto ‘cassettista’, ovvero chi mantiene gli investimenti nel lungo periodo. Anche in Italia si potrebbero introdurre incentivi fiscali per chi tiene il denaro investito per periodi più lunghi, con un’imposta ridotta sul capital gain al momento del disinvestimento. Questo rappresenterebbe un forte stimolo a convogliare i risparmi verso il settore reale dell’economia.”





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