Fiere e passaparola non bastano più. Nel B2B il 75% del fatturato si gioca sulla capacità di essere visibili, rilevanti e digitali (fonte: EconomyUP, 2024). Ecco perché le imprese che vogliono crescere devono cambiare passo, subito.
Dalla fiera al funnel: il marketing B2B si gioca online
Nel B2B italiano, dove il 75% del fatturato nazionale si realizza tra imprese, affidarsi ancora solo a fiere e passaparola significa restare indietro. Non è questione di moda o tecnologia: è strategia. È visione. È sopravvivenza.
“Fare business solo con fiere e passaparola è un po’ come affidarsi al caso”, osserva Pietro Marilli, fondatore di CDWEB, agenzia che da oltre vent’anni affianca le PMI italiane con strategie digitali su misura. “Le aziende B2B operano in nicchie molto specifiche. Se non sei presente online nel posto giusto e nel momento giusto, rischi di essere invisibile.”
Le fiere restano occasioni preziose per il networking, certo. Ma sono dispendiose e non sempre garantiscono ritorni misurabili. Il passaparola funziona, ma non basta più: il mercato è frammentato, le esigenze cambiano, i buyer sono sempre più autonomi. Oggi si cercano soluzioni online, non solo stand fieristici.
La terza via: strategia digitale integrata e su misura
L’alternativa esiste. Ed è concreta. Si chiama strategia di marketing digitale integrata. Un approccio che punta a generare contatti qualificati, aumentare la visibilità e migliorare il ciclo di vendita grazie a:
- Contenuti semplici, chiari, anche per profili non tecnici
- SEO mirata, costruita su parole chiave strategiche
- Processi digitali che accompagnano il potenziale cliente dalla prima ricerca al contatto commerciale
“Non basta pubblicare qualche contenuto – spiega ancora Marilli – bisogna costruire un sistema: generare valore, raccogliere contatti qualificati, lavorare sulla percentuale di chiusura.”
Dal sito vetrina al canale commerciale
Avere un sito web non significa fare marketing. Il sito è solo l’inizio. Serve una presenza online attiva, pensata per trasformare visitatori in contatti reali.
Le imprese cercano fornitori e partner sul web, ma ciò che fa davvero la differenza è il contenuto di valore: strumenti, guide, approfondimenti, demo gratuite. Piccoli assaggi che costruiscono fiducia prima ancora di una vendita.
Chi resta indietro, perde il treno (e il mercato)
Secondo gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, il B2B vale oltre 3.600 miliardi di euro. Ma molte aziende italiane, soprattutto le PMI, faticano ad abbracciare il digitale. Il rischio? Perdere visibilità, clienti e competitività in un mercato dove l’acquirente è sempre più digitale, selettivo e autonomo.
Non si tratta più di “fare pubblicità”, ma di fare marketing:
- raccontare in modo chiaro
- essere presenti dove si cerca
- costruire relazioni solide partendo dal digitale
Conclusione: il digitale non è il futuro del B2B. È il presente
Chi vuole crescere non può più aspettare. Il marketing digitale è l’asset strategico per vendere meglio, spendere meno e ottenere di più. Perché oggi, nel B2B, la differenza tra un contatto perso e una vendita chiusa si gioca tutta online.
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