L’89% delle aziende italiane ha già sfruttato incentivi pubblici come PNRR e Industria 4.0: i risultati della survey presentata durante il roadshow “Disegnare l’impresa del futuro tra digitalizzazione, sostenibilità e performance” di Aruba, Siav e EY
Una fotografia eloquente delle priorità delle imprese italiane: quando si tratta di scegliere tra sostenibilità e innovazione, è la tecnologia a tagliare per prima il traguardo. Infatti, il 50% delle aziende italiane intervistate indica la tecnologia come la priorità principale, mentre solo il 5% vede la sostenibilità come l’aspetto più urgente. Un ulteriore 33% ritiene che green e tech procedano di pari passo. Questi dati evidenziano chiaramente come, nell’attuale contesto economico, le aziende siano più orientate verso soluzioni tecnologiche capaci di generare valore immediato e scalabile.
Si tratta di uno dei risultati chiave che emerge dalla survey condotta da Aruba, Siav ed EY in collaborazione con Sirmi su un campione di aziende medio grandi del Nord Italia, i cui risultati offrono una fotografia concreta e ricca di spunti sulle reali sfide che le aziende italiane stanno affrontando. L’indagine ha approfondito diversi aspetti legati alla trasformazione digitale e all’integrazione della sostenibilità nei processi aziendali, evidenziando le maggiori difficoltà percepite dagli operatori.
Sul fronte della trasformazione digitale, la sfida principale è rappresentata dalla resistenza culturale e dalla difficoltà nel change management, indicata dal 54% delle aziende. Seguono le difficoltà nell’integrare nuove tecnologie con i sistemi esistenti, segnalate dal 40%, e le limitazioni di budget e accesso ai finanziamenti, citate dal 33%. Nonostante queste barriere, un dato importante è il massiccio ricorso a bandi e incentivi pubblici: l’89% delle aziende ha dichiarato di aver già utilizzato strumenti come PNRR o Industria 4.0.
Per quanto riguarda l’integrazione della sostenibilità nei processi aziendali, le difficoltà principali incontrate sono la resistenza al cambiamento da parte del management o dei dipendenti, indicata dal 45%. Un altro ostacolo significativo è la mancanza di competenze e risorse dedicate alla sostenibilità, citata dal 32%. I costi elevati di adeguamento ai nuovi standard e normative rappresentano una difficoltà per il 31% degli intervistati, mentre una minoranza (9%) evidenzia l’incapacità di sfruttare i fondi a disposizione per portare avanti politiche ESG.
Proprio in questo scenario sfidante, la tecnologia si conferma come alleato strategico per rendere la sostenibilità una leva concreta: quasi il 60% delle aziende dichiara di utilizzare almeno uno strumento tecnologico per supportare la gestione ESG, con una netta prevalenza delle piattaforme per la reportistica, utilizzate dal 78% di chi impiega questi strumenti.
Immaginando una “maratona di innovazione”, le aziende identificano il loro punto di forza nella creatività nella risoluzione dei problemi, scelta dal 40%, seguita dalla velocità nel cogliere nuove opportunità tecnologiche (24%).
Come “compagni di viaggio” ideali per guidare l’azienda nel futuro digitale e sostenibile, la priorità va a un team di esperti in gestione del cambiamento organizzativo, indicato dal 55%, e a una consulenza strategica esperta in green-tech (35%). Questi dati suggeriscono che, oltre agli investimenti tecnologici, le aziende riconoscono la necessità di un forte supporto umano e strategico per navigare la complessità della trasformazione.
Questi risultati, che delineano un quadro sfaccettato delle priorità, ambizioni e sfide delle aziende italiane nell’era della duplice transizione, sono stati presentati a corredo del roadshow “Disegnare l’impresa del futuro tra digitalizzazione, sostenibilità e performance”, il ciclo di eventi itineranti promosso da Aruba, EY e Siav appena volto a termine. Il roadshow, articolato in tre tappe con focus complementari, ha rappresentato un momento di confronto reale, offrendo a imprenditori, manager e professionisti una bussola strategica per navigare nella trasformazione digitale in ottica green-tech. Attraverso la voce delle aziende e dei professionisti intervenuti, è emerso chiaramente che la tecnologia non è fine a sé stessa, ma uno strumento fondamentale per fare impresa in modo più consapevole, responsabile e competitivo.
“La trasformazione digitale non è più una scelta, ma una condizione necessaria per competere. Quello che oggi fa davvero la differenza è il modo in cui le imprese affrontano questa sfida: con visione, strumenti adeguati e partner capaci di coniugare tecnologia, sostenibilità e conoscenza del contesto normativo europeo. In Aruba crediamo che l’infrastruttura digitale sia la base su cui costruire un futuro più efficiente, sicuro e responsabile: per questo lavoriamo ogni giorno per mettere a disposizione del tessuto produttivo italiano soluzioni cloud e data center che abilitano non solo l’innovazione, ma anche una crescita sostenibile nel lungo periodo.” ha commentato Francesco Fontana, Enterprise Marketing and Alliance Director di Aruba.
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