Conviene davvero investire nel nuovo BTP Italia?


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I BTP Italia tornano alla ribalta: dopo l’ultima emissione nel 2023 – che aveva riscosso un discreto successo, con quasi 10 miliardi di euro acquistati da risparmiatori retail e investitori istituzionali – il governo italiano propone una nuova tornata

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Ma facciamo un passo indietro: queste obbligazioni, disponibili da fine maggio 2025, sono indicizzate all’inflazione, al contrario dei BTP ‘normali’ – come ad esempio BTP Futura e BTP Valore, che offrono cedole fisse e predefinite e quindi permettono di sapere fin da subito quanto si incasserà.

Con BTP Italia, invece, il valore del capitale e le cedole crescono nel tempo se i prezzi aumentano. Solo una parte della cedola è fissa, il resto dipende dall’andamento dell’indice FOI (Famiglie di Operai e Impiegati), utilizzato in Italia per misurare le variazioni nel costo della vita per le famiglie di lavoratori dipendenti.

Attualmente, circa il 10% del debito pubblico italiano è indicizzato all’inflazione – una caratteristica che cresce in popolarità nei momenti di incertezza politica ed economica, con lo spettro dell’inflazione che infesta i conti bancari dei risparmiatori.

Nel caso della nuova emissione, il BTP Italia avrà una durata di 7 anni, con scadenza prevista per il 2032. Chi acquisterà il titolo all’emissione e lo manterrà fino a scadenza riceverà un premio fedeltà dell’1% sul capitale investito.

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Dal punto di vista dello Stato, l’emissione di nuovi BTP rappresenta uno strumento utile per finanziare il debito pubblico, rafforzare il legame con i risparmiatori e mantenere stabile la domanda di titoli governativi.

Ma dal punto di vista del piccolo risparmiatore, l’acquisto conviene davvero? Con il nostro Senior Portfolio Manager Michele Morra abbiamo provato a rispondere a questa domanda. 

Pro e contro di BTP Italia – con un occhio al futuro

“Il vantaggio di BTP Italia è che ti protegge da un’inflazione più alta del previsto, dato che cedole e capitale sono rivalutati per la crescita dell’inflazione. Funziona come un’assicurazione contro scenari inflattivi inattesi: l’inflazione è remunerata in base alla crescita dell’indice FOI nei 7 anni successivi”, spiega Morra. 

Come per tutte le assicurazioni, però, questa protezione si paga: a parità di scadenza, il rendimento iniziale è più basso rispetto a un BTP ‘normale’. 

“Per esempio”, spiega Morra, “attualmente un BTP nominale a 5 anni rende circa l’1,2% in più rispetto al BTP Italia. Quindi, se l’inflazione media supererà questa soglia, il BTP Italia sarà stata la scelta migliore”.

In più, il BTP Italia di maggio offre un premio fedeltà dell’1% a chi lo compra all’emissione e lo tiene fino a scadenza. Nel caso, per esempio, di BTP Più il premio consiste invece nella possibilità di riavere l’intero capitale anche se i prezzi di mercato dovessero scendere prima della fine.

Un’ultima differenza riguarda le cedole: il BTP Italia paga ogni sei mesi, mentre BTP Più e Valore distribuiscono ogni tre mesi – un aspetto da considerare se cerchi un flusso più regolare.

BTP Italia in portafoglio: quando (e perché) può avere senso

Inserire un BTP Italia in portafoglio può avere senso in alcuni scenari specifici, soprattutto se l’obiettivo è proteggersi da un’inflazione più alta del previsto. Il rendimento di questo titolo, infatti, è legato all’andamento dei prezzi in Italia: più l’inflazione cresce, più crescono anche le cedole e il capitale restituito a scadenza.

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In periodi di shock esterni – come la crisi energetica del 2022 – o in fasi di crescita economica più forte del previsto, l’inflazione tende a salire. In questi casi, un titolo come il BTP Italia può offrire una copertura utile. Lo stesso vale se si teme un ritorno di tensioni geopolitiche, che potrebbero spingere verso uno scenario di inflazione persistente.

Ma è importante considerare anche i rischi. “Come per tutti i titoli quotati”, spiega Morra, “l’investitore potrebbe trovarsi a vendere il titolo prima della scadenza, e dunque l’investimento è sottoposto agli alti e bassi del mercato. Generalmente, in una fase di crisi le aspettative degli analisti sulla crescita economica e sull’inflazione tendono a scendere, e in questi scenari il titolo indicizzato tende a perdere più valore del titolo nominale”.

Se l’investitore ha bisogno di liquidare il titolo prima della scadenza, è esposto quindi alla volatilità del mercato. Nel caso del BTP Italia, poi, il prezzo può risentire anche dell’aumento dello spread e delle condizioni specifiche del sistema Paese. Anche in uno scenario come quello del biennio 2021–2022, con inflazione in forte rialzo, i BTP Italia hanno sì fatto meglio dei titoli nominali, ma non sono stati immuni da perdite, a causa del rialzo dei tassi reali.

Infine, ricordiamo che investire in un singolo titolo significa esporsi al rischio di credito dell’emittente. “Sebbene il BTP Italia possa rappresentare un’alternativa interessante di investimento negli scenari enunciati sopra, e dunque possa ricoprire un ruolo all’interno di un portafoglio diversificato, riteniamo importante diversificare tale esposizione, sia per scenari di credito, che per scenari di mercato avversi”, spiega Morra.

Quindi, anche se il BTP Italia può rappresentare una componente interessante in ottica di protezione, il suo ruolo all’interno del portafoglio deve essere sempre inserito in una logica di diversificazione. 

Conclusioni sul BTP Italia

Il BTP Italia rappresenta un’opzione interessante per chi desidera proteggere il proprio capitale dall’aumento dei prezzi e ottenere un rendimento indicizzato all’inflazione italiana.

Tuttavia, come per ogni strumento finanziario, è importante valutarlo all’interno di una strategia più ampia, costruita sui propri obiettivi, sul profilo di rischio e sull’orizzonte temporale.

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Sebbene il titolo offra una buona copertura contro l’inflazione e un grado di sicurezza legato all’emittente pubblico, non è privo di rischi: il prezzo può variare nel tempo, soprattutto in caso di vendita prima della scadenza o in scenari di mercato sfavorevoli.

Per questo, è consigliabile non concentrare eccessivamente il proprio portafoglio su un singolo strumento, ma piuttosto puntare su una diversificazione efficace, che includa asset class differenti – come obbligazioni corporate, azioni e altri strumenti – per costruire un portafoglio solido e bilanciato.

Diversificare, anche per aree geografiche ed emittenti, resta fondamentale per gli investitori ed è anche per questo motivo che abbiamo pensato ad arricchire la nostra offerta di servizi con “Mercato Primario, soluzione in regime amministrato che offre obbligazioni e certificati di investimento progettati in collaborazione con Goldman Sachs.

Infine, esplorare alternative complementari al BTP Italia – in base al contesto di mercato e alla propria situazione personale – può aiutare a cogliere opportunità con rendimenti potenzialmente più interessanti o vantaggi fiscali. Sul nostro blog approfondiamo il confronto tra diverse opzioni d’investimento in questo articolo: BTP, fondo pensione o investimento immobiliare: quale offre il rendimento maggiore?

Un confronto con un consulente può offrire una visione più chiara e supportare decisioni consapevoli, in linea con i propri obiettivi di lungo termine.

Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita, in tutto o in parte, del capitale inizialmente investito.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.



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