solo 8% imprese usa IA, meno metà popolazione ha competenze digitali

ROMA (Reuters) – In Italia la percentuale di imprese che impiegano l’intelligenza artificiale è più bassa che in altri Paesi Ue, e in generale resta contenuta la quota di popolazione con competenze digitali.

Secondo il Rapporto annuale presentato oggi dall’Istat, le imprese italiane che lo scorso anno utilizzavano l’IA erano 8 su 100, una percentuale inferiore rispetto a Francia e Spagna e soprattutto lontana dal quasi 20% della Germania.

Allargando il quadro alla popolazione, nel 2023 solo il 45,8% degli italiani di età compresa tra i 16 e i 74 anni – 36,1% nel Mezzogiorno – possedeva almeno le competenze digitali di base, a fronte di una media Ue-27 del 55,5% e di obiettivi europei che puntano all’80% entro il 2030.

Guardando alle ricadute sul piano economico, l’istituto di statistica segnala come tra il 2019 e il 2023 il volume del valore aggiunto è cresciuto, appunto, “soprattutto nei settori ad alta tecnologia dell’industria (+17,1%) e dei servizi (+19,8%), e nell’aggregato dei servizi di mercato intensi in conoscenza (+17,9%)”.

GIOVANI EMIGRANO

In un contesto economico difficile, aggravato dalla profonda crisi demografica in atto, i giovani italiani cercano altri sbocchi: nel 2023 sono emigrati 21.000 laureati di età compresa tra i 25 e i 34 anni, in aumento del 21,2% su base annua.

In 10 anni, precisa Istat, l’Italia ha registrato una perdita netta di circa 97.000 giovani laureati, con un forte impatto sul capitale umano disponibile per lo sviluppo.

Intanto, sottolinea il Rapporto annuale, il Paese continua a scontare un forte ritardo nella dotazione di capitale umano qualificato, che “si riflette sulla velocità nell’adozione delle tecnologie digitali”: nel 2023 gli occupati laureati e/o impiegati come professionisti o tecnici rappresentavano circa il 40% del totale, 10 punti percentuali in meno rispetto a Germania e Spagna e 17 in meno della Francia.

(Antonella Cinelli, editing Andrea Mandalà)