Nel triennio 2025–2027, Museimpresa concentrerà il proprio impegno su una serie di azioni essenziali per promuovere la cultura d’impresa come risorsa trasversale per lo sviluppo economico, educativo e sociale del Paese.
Al centro dell’agenda associativa ci sarà il rafforzamento e l’ampliamento della rete nazionale dei musei e archivi d’impresa. Un altro asse prioritario sarà la collaborazione con istituzioni culturali e accademiche, per generare sinergie, co-progettazioni e percorsi di ricerca e formazione condivisi. L’Associazione si impegnerà, infine, nella promozione di un racconto contemporaneo del patrimonio produttivo italiano, capace di restituirne il valore economico e sociale.
I valori
«Museimpresa è oggi, più che mai, uno spazio di connessione tra identità, memoria e innovazione. Viviamo un tempo di trasformazioni rapide, talvolta disorientanti, ed è in questo contesto che sentiamo con forza la responsabilità di custodire e rilanciare i valori fondanti dell’impresa italiana: la creatività, il saper fare, la cultura del lavoro, la bellezza intesa come forma di conoscenza» afferma Antonio Calabrò, una carriera che coniuga giornalismo, management e promozione della cultura d’impresa.
Attualmente ricopre i ruoli di senior vice president Cultura di Pirelli e direttore della Fondazione Pirelli. È, inoltre, presidente della Fondazione Assolombarda, del Gruppo tecnico Cultura d’impresa di Confindustria e dell’advisory board territoriale di UniCredit Lombardia, oltre che vicepresidente del Centro per la Cultura d’Impresa. Fa parte del Consiglio generale di Confindustria e dei board di numerose istituzioni, tra cui Fondazione Cini, LIUC – Università Cattaneo, Symbola, Fondazione Ansaldo, Aspen Institute Italia, Nomisma, Fondazione Pier Lombardo, Orchestra Sinfonica di Milano, Fondazione Unipolis.
Spiega il confermato presidente di Museimpresa: «Con il nuovo Consiglio direttivo intendiamo confermare e rafforzare il nostro impegno nella costruzione di una rete viva di musei e archivi d’impresa, luoghi capaci non solo di raccontare la storia, ma di parlare al presente e ispirare il futuro. È proprio questo intreccio tra memoria e progetto, tra passato e visione di un migliore avvenire per le nuove generazioni, a rendere unica l’esperienza culturale dell’industria italiana. Essere stati ci dà la forza per continuare a essere: con questa consapevolezza si apre un nuovo triennio per l’Associazione, nel segno della valorizzazione della cultura d’impresa come motore civile, economico e sociale per i territori e per l’intero Paese».
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