Il nostro cantone ha registrato la riduzione più marcata con un calo di 3,11 punti percentuali. Tuttavia, secondo Stefan Kuhn di KPMG Svizzera, questa fase di calo legata alla riforma fiscale e al finanziamento dell’AVS “è ormai conclusa”.
È in calo in Svizzera il tasso d’imposizione per le imprese: in un anno è passato dal 14,6% al 14,4%. Lo indica uno studio della società di consulenza KPMG, che evidenzia come la flessione maggiore sia stata fatta segnare dal Ticino. La tendenza al ribasso non è tuttavia destinata a durare.
Con un tasso d’imposizione sugli utili dell’11,85%, Zugo continua a offrire il regime fiscale più attrattivo per le imprese, secondo lo “Swiss Tax Report 2025” di KPMG, che confronta le aliquote fiscali dei 26 cantoni elvetici e di oltre 50 paesi. All’estremità opposta si trovano Zurigo (19,61%) e Berna (20,54%). Per il 2025, il Ticino (16,05%) è il cantone che, come detto, ha registrato la riduzione più marcata, con un calo di 3,11 punti percentuali. Tuttavia, secondo Stefan Kuhn, responsabile del dipartimento fiscale e legale di KPMG Svizzera, citato in una nota, “questa fase di calo legata alla riforma fiscale e al finanziamento dell’AVS (RFFA) è ormai conclusa“. In futuro, “sono previsti leggeri aumenti delle aliquote nel quadro dell’imposizione minima prevista dall’OCSE”.
Dal 1° gennaio 2024, le grandi multinazionali devono versare almeno il 15% di imposte sugli utili, secondo l’accordo globale firmato da 140 Paesi. Nei cantoni con tassazione inferiore al 15%, la Confederazione applica un’imposta integrativa. Alcuni Cantoni hanno però già iniziato ad adeguarsi. Ginevra, ad esempio, ha aumentato il tasso dal 14% al 14,7%. Nel 2024, anche Vaud ha seguito l’esempio, portando l’aliquota al 14,7% per gli utili superiori ai 10 milioni di franchi. A partire dal 2026, Basilea Città aumenterà il tasso dal 13,04% al 14,53% per le aziende con utili oltre i 50 milioni.
Nel confronto internazionale, la Svizzera mantiene una imposizione sulle imprese bassa, soprattutto nei cantoni centrali. In Europa, solo Guernsey (0,0%), Ungheria (9,0%) e Bulgaria (10,0%) offrono aliquote inferiori. Con il suo 12,5%, l’Irlanda resta la principale concorrente europea della Svizzera. Le grandi economie mondiali, come Stati Uniti (27,0%, di cui 6% di imposte statali), Cina (25,0%), India (30,0%) e Brasile (34,0%), applicano tassi molto più elevati. Tuttavia, in molti casi, sono disponibili programmi fiscali che possono abbattere il carico effettivo. Da notare, infine, che sebbene gli Usa abbiano approvato l’introduzione dell’imposta minima globale l’8 ottobre 2021, non hanno ancora implementato le regole dell’OCSE. Anzi, l’attuale amministrazione Trump si è espressa apertamente contro l’introduzione dell’imposta minima prevista.
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