il focus a Modena e Reggio Emilia


Con 2.228 imprese, il 3,5% sul totale delle attività presenti nel territorio, Modena risulta essere la prima provincia in Emilia-Romagna per numero di aziende esposte al rischio di contraffazione, mentre con 1.388 imprese, il 2,9% sul totale delle attività presenti nel territorio, Reggio Emilia risulta essere la seconda provincia Lo evidenzia il nostro ufficio studi in un’analisi approfondita sui reati di impresa e sull’esposizione delle stesse al rischio elaborando i dati ISTAT relativi alle denunce effettuate alle Forze di Polizia.

Reati d’impresa: focus a Modena

Come si evince dall’indagine, con i dati aggiornati a fine 2024, delle 2.228 imprese complessive esposte al rischio, 1.427 sono quelle artigiane, il 7,4% del totale delle attività artigiane operanti sul territorio: un dato che posiziona Modena al 14esimo posto tra le provincie italiane per esposizione al rischio di contraffazione delle realtà artigiane. Percentuale che sale al 30,6% sul totale delle attività manifatturiere e al 64% sul totale delle imprese esposte.

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L’approfondimento del nostro ufficio studi riporta un aumento nel modenese anche delle denunce di reati che colpiscono l’attività d’impresa: dalle 11.192 segnalate nel 2019 alle 11.438 del 2023, ultimo dato disponibile: indicativamente 17 delitti ogni 100 unità locali delle imprese, con una variazione del +2,2%.

Un terzo di questi reati sono informatici, in significativo incremento in questi ultimi anni, passati dai 2.059 del 2019 ai 3.546 del 2023, pari al +72,2%: dato che posiziona l’area al 18esimo posto tra le province a livello nazionale e al primo posto tra le province regionali.

Reati d’impresa: analisi a Reggio Emilia

Come si evince dall’indagine, con i dati aggiornati al 2023, delle 1.388 imprese complessive esposte al rischio, 968 sono quelle artigiane, il 5,7% del totale delle attività artigiane operanti sul territorio: un dato che posiziona Reggio Emilia al secondo posto tra le province regionali per esposizione al rischio di contraffazione delle realtà artigiane. Percentuale che sale al 26,1% sul totale delle attività manifatturiere e al 69,7% sul totale delle imprese esposte.

L’approfondimento dell’ufficio studi Lapam Confartigianato riporta un aumento nel reggiano anche delle denunce di reati che colpiscono l’attività d’impresa: dalle 6.684 segnalate nel 2019 alle 6.822 del 2023, ultimo dato disponibile: indicativamente 15 delitti ogni 100 unità locali delle imprese, con una variazione del +2,1%.

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Un terzo di questi reati sono informatici, in significativo incremento in questi ultimi anni, passati dai 1.477 del 2019 ai 2.372 del 2023, pari a un +60,6%: dato che posiziona Reggio Emilia al quarto posto tra le province a livello regionale.

Il presidente Gilberto Luppi conclude:

La sicurezza dei propri dati non è un aspetto da mettere in secondo piano, anzi. Di questi tempi è quasi all’ordine del giorno sentire di attacchi hacker o di violazione dei sistemi informatici per rubare dati e account: motivo per cui le nostre imprese devono essere sensibili al tema. È fondamentale che le aziende si dotino di strumenti adeguati per prevenire queste minacce, investendo nella protezione dei propri sistemi informatici e nella formazione del personale. La sicurezza digitale è oggi una componente strategica della competitività d’impresa: proteggere i propri dati significa proteggere il proprio lavoro, i propri clienti e il futuro della propria attività.



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