Agricoltura100, Cirelli (MBS Consulting): imprese a livello alto di sostenibilità sono 57%. VIDEOINTERVISTA


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Roma – “Dei tanti dati del quinto rapporto Agricoltura100 sottolineerei soprattutto due aspetti. Il primo è che il movimento della sostenibilità nell’agricoltura italiana è in crescita e le imprese a livello alto di sostenibilità sono al 57%. Solo quattro anni fa la prima edizione era al 49%. Segno di un interesse, di un coinvolgimento degli agricoltori verso i temi di sostenibilità che è sempre più più alto”.

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Così Daniele Cirelli di MBS Consulting, a margine della presentazione della 5^ edizione del Rapporto AGRIcoltura100, un progetto avviato da Confagricoltura e Reale Mutua, curato da Innovation Team, in corso a Roma presso la sede di Confagricoltura.

“Poi sottolineerei il tema dell’innovazione: l’agricoltura è un settore fortemente innovativo, il 70% delle imprese ha effettuato investimenti negli ultimi due anni, nonostante un contesto sicuramente difficile e complesso. Ma soprattutto l’innovazione è quello che caratterizza di più le aziende sostenibili, proprio perché l’innovazione consente da un lato di migliorare gli impatti ambientali e sociali e dall’altro di acquisire vantaggi economici e di mercato”.

“Gli investimenti vanno in tantissime direzioni. Un tema, per esempio, che abbiamo approfondito nel rapporto e quello dell’agricoltura 4.0, ovvero l’evoluzione dell’agricoltura di precisione. Il 20% delle imprese già oggi utilizza queste tecniche e una quota rilevante, anche qui vicino al 20%, sono le imprese che auto producono energia, e quindi vanno in direzione di una autosufficienza energetica. Questi sono solo due esempi di innovazione proprio che permette sia di migliorare la sostenibilità ma anche proprio di acquisire vantaggi di business e di posizionamento sul mercato”.

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“C’è un approfondimento, anzi due approfondimenti: il primo sul tema delle donne, ed è molto importante dal nostro studio come le imprese più sostenibili non solo occupino più donne ma ne favoriscono anche la carriera e l’affermazione. E poi c’è un tema dedicato proprio ai giovani, quello del ricambio generazionale: ovviamente una criticità molto forte per le imprese agricole, l’età media degli agricoltori di 57 anni e quindi prepararsi al passaggio generazionale per il futuro dell’agricoltura è determinante ed è qualcosa di non rimandabile”.

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