«La transizione passa da qui»


Comincia a muovere i primissimi passi il Tecnopolo del Mediterraneo. Ieri l’inaugurazione della sede nella Camera di Commercio e l’obiettivo della fondazione è ambizioso: inserire Taranto nel circuito della ricerca e dello sviluppo dei progetti legati alla transizione e alla sostenibilità ambientale, energetica e industriale.

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Progetti che aiutino a disegnare un nuovo futuro per Taranto, che attraggano l’interesse dei ricercatori ma anche l’impegno dei grandi gruppi. «Raggiungiamo l’obiettivo che avevamo prefissato – dice il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che inaugura il Tecnopolo insieme al ministro per l’Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini – Quello di un Tecnopolo che possa indirizzare e accompagnare la transizione ambientale coniugando al meglio, come vogliamo fare qui a Taranto, clima e impresa, salute e lavoro».

Urso parla di «tassello decisivo nel percorso verso la piena decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico così poter diventare esso stesso un modello di transizione ambientale e, nel contempo, un polo di sviluppo per le altre imprese che si insedieranno a breve qui a Taranto». Per Urso, «nel nostro progetto di sviluppo dei poli, quello di Taranto è un caposaldo significativo. Si aggiunge agli altri che abbiamo inaugurato: da Pavia, con la fondazione sulla transizione digitale, a Torino, con la fondazione per l’intelligenza artificiale per l’industria. Ma anche a quelli che abbiamo messo in rete: da Bologna, dove grazie al ministero per l’Università e la ricerca si è sviluppato il più grande e significativo supercalcolatore al mondo, a Genova, dove l’istituto di robotica di Genova è un gioiello della tecnologia italiana. Adesso, in questi poli si inserisce Taranto per la transizione ambientale e la riconversione industriale. Questo è un progetto strategico del Paese che il Governo Meloni ha voluto realizzare perché noi siamo il Paese del futuro industriale in Europa».

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Per il ministro Bernini, con il Tecnopolo «si apre una nuova pagina. Non è solo una ripartenza, è la nuova pagina per Taranto, la pagina dello sviluppo sostenibile, la pagina della ricerca al servizio dell’innovazione che risana quello che è stato creato da un’impresa, naturalmente essa stessa in evoluzione». Secondo il ministro, «sicuramente la ricerca salverà quello che rimane dei dolori di Taranto. Porteremo Università, ricerca e terzo settore. Importeremo tutto quello che è necessario per fare di Taranto non solo la punta dell’Italia o un confine dell’Europa, ma il cuore del Mediterraneo. Per portare ricercatori in Italia e portare nuovi ricercatori stranieri in Italia – aggiunge Bernini -, ci vogliono le infrastrutture. I ricercatori sono come le rondini. Seguono le infrastrutture di ricerca e i progetti di ricerca. E questa è una infrastruttura di ricerca fisicamente e concretamente capace di riportare in Italia i cervelli in fuga». L’inaugurazione vede presente un vasto parterre imprenditoriale, politico e istituzionale tra cui i rettori dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, e del Politecnico di Bari, Giuseppe Cupertino. «Il Tecnopolo vuole rappresentare un punto di riferimento per il territorio nazionale e internazionale – commenta il presidente della Fondazione, Antonio Messeni Petruzzelli -. Ci sono già in Italia diversi Tecnopoli attivi su tematiche differenti, questo opererà sul tema della sostenibilità ambientale. Obiettivo del Tecnopolo sarà diventare un hub di trasferimento tecnologico, raccogliendo i fabbisogni di innovazione che possono venire dal mondo del privato, delle grandi imprese come delle medio-piccole, e rispondendo a questi fabbisogni con un’offerta di ricerca tanto regionale, quanto nazionale e internazionale. I finanziamenti pubblici saranno ovviamente centrali per far leva e supportare processi e progetti di innovazione. Abbiamo iniziato a contattare grandi gruppi industriali operanti sul territorio nazionale e internazionale sempre nell’ambito della sostenibilità ambientale. Il tema non è tanto l’ambito del gruppo, quanto la finalità del progetto di innovazione. Se la finalità ricade nella sostenibilità ambientale, questo è il terreno sul quale il Tecnopolo vuole operare».

Ed un appello a ulteriori risorse per il Tecnopolo viene dal presidente della Camera di Commercio, Vincenzo Cesareo: «Ne abbiamo bisogno, perché mai come in questo territorio le imprese sono state private dei fondi che utilizzavano per la ricerca» e questo a causa del dissesto finanziario del Comune e le due crisi Ilva nel 2015 e nel 2023. Il commissario straordinario al Comune, prefetto Giuliana Perrotta, parla invece di «città in grande fermento che sta cercando di reinventarsi e di trovare un nuovo centro di gravita, ma accanto a questa – osserva – ce ne è un’altra che vive in silenzio le sue contraddizioni, le sue miserie e le sue difficoltà, che è rimasta indietro». Pezzo di città su cui Perrotta chiede attenzione. Infine, un messaggio di saluto del governatore di Puglia, Michele Emiliano, e stato letto dal deputato del Pd Ubaldo Pagano.

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