GIOIA DEL COLLE – La sinergia tra Unione Europea ed Italia per rilanciare la produttività industriale utilizzando al meglio i fondi comunitari, secondo le priorità di questo tempo, e non più con l’agenda del 2019 che non aveva recepito gli effetti del Covid e delle guerre: è questa la riflessione del vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto emersa a latere dell’inaugurazione del nuovo stabilimento della Granarolo a Gioia del colle. L’appuntamento, a cui ha partecipato anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, e il governatore Michele Emiliano, è stato l’occasione per fare il punto sui nuovi orizzonti di sviluppo promossi da Bruxelles.
«Il piano di riarmo – ha spiegato Fitto – è una possibilità che viene dagli Stati membri per poter rafforzare la politica della difesa, della sicurezza, con formule di investimenti garantite a livello europeo o non conteggiati nel patto di stabilità». Il nodo cruciale, però, riguarda una nuova visione per i fondi della Coesione, che avranno ora la possibilità di essere impiegati secondo altre priorità. Non a caso il politico salentino ha sottolineato come il precedente della rimodulazione del Pnrr sia un modello che non solo ha consentito di destinare risorse a settori inizialmente dimenticati (in primis l’agricoltura) ma ha consentito anche di rinnovare stabilimenti industriali del settore. «Abbiamo presentato – ha argomentato ancora Fitto – una riforma di medio termine della politica di Coesione partendo da un assunto abbastanza chiaro: i precedenti programmi erano stati discussi tra la Commissione Europea e gli Stati membri e le Regioni dal 2019 al 2021 e sottoscritti nel 2022 e stanno partendo adesso. Il mondo, intanto, è cambiato e c’è l’esigenza di adeguare questi programmi». Da qui il cambio di passo rivendicato dal vice della von Der Leyen: «Da un confronto con tutti gli Stati membri con il comitato delle regioni, con molti sindaci, e presidenti di Regione è nata la proposta – ha chiarito ancora – che abbiamo messo in campo, con cinque priorità che gli Stati membri possono volontariamente scegliere. I capisaldi sono difesa, competitività per il sistema delle imprese, energia, l’emergenza casa e l’acqua». «Sono temi di grandissima e stringente attualità sui quali stiamo lavorando e non appena si completerà il procedimento legislativo con legislatori, con parlamento europeo e con il Consiglio, ci saranno due mesi nei quali gli Stati membri potranno presentare nuove riformulazioni e due mesi perché la Commissione le accolga». Fitto concluso ricordando che c’è «un’Europa diversa. Ci sono aree interne al confine con la Russia, l’Ucraina, la Bielorussia che hanno esigenze completamente differenti (sulla Difesa, ndr) rispetto ad altri Paesi, penso a quelli del Sud Europa. Ed è per questo – ha aggiunto – che le scelte sulla Coesione saranno valutate dai singoli Stati membri».
Il cerimoniale ha visto, durante l’evento della Granarolo, seduti quasi affiancati Fitto e il governatore Emiliano, che ha sorpreso tutti per gli elogi rivolti al premier Giorgia Meloni: «Prego il ministro Lollobrigida di portare i miei saluti e le mie congratulazioni al presidente del Consiglio Meloni per come sta gestendo il difficile momento politico-internazionale». Al vicepresidente della Commissione Ue ha rivolto parole di apprezzamento: «Lo ringrazio per tante cose – ha aggiunto – non le enumero, ma le conosce. Speriamo di riuscire a sostenere la sua attività e nella speranza di veder sostenere la nostra».
Sul fronte dell’agroalimentare, di cui la Granarolo rappresenta una delle eccellenze con lo stabilimento murgiano, si sono espressi i due rappresentanti del governo. Il sottosegretario Marcello Gemmato ha evidenziato che la sicurezza alimentare sia una delega del ministero della Salute, ma ha rappresentato l’impegno doppio dell’esecutivo per difendere le eccellenze identitarie come strumento per tutelare anche la salute dall’omologazione dei consumi.
Per il ministro Lollobrigida ha rivendicato la battaglia del governo per «proteggere le denominazioni» legate al food. «L’ultimo testo di legge che abbiamo approvato nel Parlamento italiano riesce – ha aggiunto – a risolvere questo problema, inserendo tre nuovi reati tra i quali quello dell’uso abusivo dei simboli che richiamano l’italianità». «Proteggere il lavoro, proteggere l’ambiente, proteggere la nostra identità passa – ha proseguito – per la capacità di reprimere e anche di prevenire questi atti che sono dannosi per il nostro sistema imprenditoriale». E ha precisato: «Noi dobbiamo riuscire ad ottenere la reciprocità. Proprio nella conferenza europea che si è tenuta in Polonia abbiamo richiamato questa necessità: la reciprocità non è altro che dire che tutti devono giocare una partita con le stesse regole. Non si possono imporre regole ferree ai nostri imprenditori e poi permettere di importare merci da nazioni che non rispettano nessuna norma, penalizzando le nostre aziende con ulteriori costi di produzione». «Stiamo richiamando l’Europa alle proprie responsabilità perché – ha concluso Lollobrigida – gli accordi di commercio estero sono tutti imputabili all’Unione Europea».
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