OSSERVATORIO IMPRESA CULTURA ITALIA-CONFCOMMERCIO: LA SPESA IN CULTURA MENSILE DELL’EMILIA-ROMAGNA SUPERA LA MEDIA NAZIONALE (+10,5%)


  • Come nel resto d’Italia, la fruizione televisiva dalle piattaforme web in abbonamento (OTT) da parte dei telespettatori under 34 ha superato il canale televisivo tradizionale;
  • Prende piede solo tra i più giovani l’abitudine di leggere libri in modalità digitale, mentre i quotidiani online a pagamento vengono consultati da 1 cittadino su 3 almeno saltuariamente;
  • Weekend culturali: il 71% dei partecipanti soggiorna in strutture private, benefici per la filiera turistica;
  • Il Festival della Filosofia di Modena, il Festival Internazionale di Ferrara e il Festival dell’Oriente di Bologna sono gli eventi più apprezzati dagli Emiliani-Romagnoli nel 2024.

Ferrara si aggiunge a Milano, Cremona e Valle d’Aosta come quarta tappa del percorso di sviluppo territoriale di Impresa Cultura Italia – Confcommercio. Si è tenuto oggi, presso la Sala Rossetti di Palazzo dei Diamanti a Ferrara, l’evento di lancio di Impresa Cultura Ferrara, il nuovo coordinamento territoriale di Confcommercio Ferrara dedicato al mondo delle imprese culturali e creative del territorio. In questa occasione sono stati presentati i dati dell’Osservatorio sui consumi culturali in Emilia-Romagna, promosso da Impresa Cultura Italia – Confcommercio, il Coordinamento nazionale nato per dare voce unitaria in Confcommercio al settore culturale e creativo, e realizzato in collaborazione con SWG.
Le rilevazioni effettuate nella primavera del 2025 consentono di ipotizzare dei trend di consumo molto positivi e interessanti in Emilia-Romagna, soprattutto se confrontati con lo scenario nazionale.

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Nel complesso la cultura riveste un ruolo particolarmente importante per gli abitanti della regione tanto che il 46% di essi la considera un’opportunità per apprendere e ampliare i propri orizzonti. Negli ultimi 12 mesi, la spesa media mensile per cittadino è stata di 95,9€, dato superiore alla media nazionale pari a 86€: soltanto il 5% degli intervistati dichiara di aver effettuato spese in consumi culturali per un valore superiore a € 400.
A fronte delle attività culturali più diffuse nella regione, cioè la fruizione di film e programmi in TV e l’ascolto della musica e della radio, quelle per cui la maggior parte del campione dichiara di aver investito in cultura una cifra di denaro riguardano l’acquisto dei biglietti al cinema, l’acquisto di libri, sia in formato cartaceo sia in formato digitale e la fruizione di contenuti televisivi su piattaforma.                                                      

Si legge su carta e ci si informa online, anche in Emilia-Romagna

Anche in Emilia-Romagna, il formato digitale per la lettura di libri fatica ad attecchire: il 78% dei rispondenti, infatti, continua a preferire come modalità di lettura quella su supporto fisico. Tra quanti hanno dichiarato di aver letto almeno un ebook negli ultimi 12 mesi, non sorprende che un interesse più alto arrivi dalla fascia d’età più giovane (18-34 anni).

In modo del tutto diverso, invece, aumenta la tendenza a informarsi online e a fruire della lettura dei quotidiani nella loro versione digitale. Sono nuovamente i rispondenti della fascia d’età più giovane (30% del campione) ad aver sottoscritto negli ultimi 12 mesi un abbonamento o ad aver consultato saltuariamente i canali di informazione online a pagamento.

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Weekend culturali: il 71% dei partecipanti soggiorna in strutture private, benefici per la filiera turistica

La formula del pacchetto «weekend culturale», ritenuta particolarmente attrattiva da 2 italiani su 3 nella rilevazione nazionale del 2024, non riscuote lo stesso successo in Emilia-Romagna. Questo è vero sia che si tratti di un weekend da regalare sia che questo rappresenti un dono ricevuto, opzione maggiormente apprezzata dal campione. Sebbene i soggetti interessati dichiarino di essere interessati a destinare circa 260€ per l’acquisto di un weekend culturale, risulta inferiore a 175€ la spesa media realmente effettuata a persona. Un dato interessante è rappresentato dal 71% di rispondenti che, dedicandosi a un weekend culturale nella propria regione o al di fuori, hanno soggiornato almeno una notte in una struttura alberghiera privata, incentivando dunque anche altri comparti della filiera turistica.

A livello di offerta, tra gli elementi che rendono attraente l’idea di un weekend culturale, si riconfermano anche in Emilia-Romagna le visite guidate e la possibilità di pernottare fino a due giorni in una struttura ricettiva. In misura più alta rispetto alle valutazioni offerte dalla fotografia nazionale, uno spiccato interesse deriva dall’accesso ai festival culturali, opportunità alla quale l’85% dei soggetti interessati attribuisce una chiara importanza.

Festival: oltre il 40% degli Emiliano-Romagnoli partecipa, traino per il turismo locale
Delle attività che compongono l’offerta culturale dell’Emilia-Romagna, quella dei festival costituisce il focus di questa edizione dell’Osservatorio. Questa forma di evento che comprende, fiere, festival musicali e festival tematici, nell’ultimo anno ha riscontrato l’interesse di oltre il 40% degli Emiliano-Romagnoli, di cui 1 cittadino su 4 nella propria città e 1 su 3 al di fuori della propria città.

Sebbene la maggior parte dei partecipanti sia solita recarsi in giornata al festival di interesse (61%) e molto spesso in compagnia di amici (75%), c’è anche chi, a fronte di un maggior impegno economico, riesce a soggiornare per almeno una notte in una struttura alberghiera, rilanciando così l’intero impianto turistico del territorio con una spesa media totale superiore a € 470.

Il Festival della Filosofia in provincia di Modena, il Festival “Internazionale” di Ferrara e il Festival dell’Oriente di Bologna sono stati i tre eventi più partecipati dal campione, ma la lista di festival citati è molto ampia e diversificata a conferma del fatto che in Emilia-Romagna si sceglie se partecipare o meno a un festival occasionalmente, dunque in base al programma e ai contenuti trattati. Soltanto un esiguo 13%, infatti, si è definito un habitué dei festival e interessato a prendervi parte quado possibile.

“Scenari come quello studiato in Emilia-Romagna possono rappresentare per tutte le regioni d’Italia un modello positivo a cui tendere: la spesa media mensile rilevata, infatti, è più alta della media nazionale e gran parte del merito va certamente attribuito alle ricche e variegate occasioni culturali che da sempre animano la Regione. Ritengo che il nostro impegno debba, però, essere orientato ad affrontare la sfida del ripensamento dell’offerta culturale e delle modalità di ingaggio di nuovi pubblici, anche tramite delle misure di detrazione delle spese che possano anche  intercettare famiglie con minori capacità di spesa e le fasce di età più giovani, i consumatori culturali del domani” – dichiara Carlo Fontana, Presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio in occasione della diffusione dell’Osservatorio sui consumi culturali dell’Emilia-Romagna, realizzato con SWG.

Marco Amelio, presidente provinciale Confcommercio Ferrara ha aggiunto: “Con Impresa Cultura Italia diamo corso a una terza realtà che allarga il nostro panorama di intervento su sempre nuovi settori della società. Dopo il settore dello Sport con la relativa Federazione e quella che si occupa dei Liberi Professionisti, oggi lanciamo un nuovo progetto sul settore culturale. Nella nostra provincia sono attive circa 8mila imprese che lavorano nel settore della cultura, numeri destinati a crescere e incrementare ulteriormente il nostro lavoro, proprio attraverso questo gruppo di coordinamento delle diverse realtà che si occupano di cultura, editoria, arte, comunicazione. Arte e Cultura sono leve di crescita economica, garantiscono una certa coesione sociale e rappresentano un concreto volano economico diretto ed indiretto su tutta la filiera del territorio (e non solo in quella turistica in senso stretto) nella quale per ogni euro investito se ne generano almeno altri 1,8 in comparti economici diversi.

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